Fondato nel 2000 Direttore Responsabile Giuseppe Maria Pisani                  
HomeArgomentiArchivioNewsletter gratuitaChi siamoI nostri serviziContattiSegnala il sito
 
Cerca nel sito
»www.ItaliaEstera.tv
»Paolo Gentiloni é il Ministro degli Esteri italiano
»Emigrazione: Note storiche per non dimenticare - Quanti sono gli italiani all'estero?
»Direzione Generale per gli Italiani all'Estero
»Rappresentanze Diplomatiche - in aggiornamento
»AIRE Anagrafe degli Italiani all'Estero
»Servizi Consolari per gli italiani all'estero
»Autocertificazione
»Patronati italiani all'estero
»Cittadinanza Italiana all'Estero
»Il voto degli italiani all’estero
»COMITES
»CGIE Consiglio Generale degli Italiani all'Estero
»Assessorati Regionali con Delega all'Emigrazione e all'Immigrazione
»IL PASSAPORTO ELETTRONICO
»Viaggi Usa, comunicare i dati in anticipo - Registrazione anche da turisti italiani
»STAMPA ITALIANA ALL'ESTERO: quanta, dove, quanti fondi, chi li prende
»LA CONVENZIONE ITALIA-STATI UNITI PER EVITARE LE DOPPIE IMPOSIZIONI FISCALI
»La convenzione Italia-Canada per evitare le doppie imposizioni fiscali
»Ascolta la radio di New York: ICN
RomaneapoliS
www.romaneapolis.tv


Il voto degli Italiani all'Estero

Elezioni Politiche 2008

Elezioni Politiche 2006


Infocity
Messaggero di sant'Antonio
Italiani d'Argentina
  
15 mag 2007LA FINESTRA DI MARIO BASTI compie 30 anni

La nostra identità
 
Dopodomani ricorre il 30º anniversario del nostro settimanale TRIBUNA ITALIANA. Il nostro direttore emerito, Mario Basti, dalla sua FINESTRA, parla del senso di questa avventura, iniziata nell’ormai lontano 18 maggio 1977, e sulla fedeltà a quella identità da lui stesso tracciata in quel primo numero, che abbiamo cercato di mantenere durante questi decenni.
 
BUENOS AIRES,15 MAG (Tribuna Italiana/Italia Estera) - Qualcuno dei cari abituali lettori di questa FINESTRA ricorda di aver già letto questo titolo: La nostra identità? Quando: qualche settimana fa o l’anno scorso o ancora prima? Sí, ancora prima, molto prima. Questo numero della TRIBUNA ITALIANA non é soltanto il 1208, ma si ricollega a quello che uscí il 18 maggio 1977. Il Nº 1 il cui editoriale aveva appunto questo titolo:  LA NOSTRA IDENTITÁ, e quindi con esso celebriamo, con un brevissimo anticipo di due giorni - ma non sará l’unica celebrazione - il nostro trentesimo anniversario. Trenta anni di incontri settimanali con migliaia di lettori, attraverso le pagine di un periodico nato nella collettività italiana dell’Argentina, per gli italiani residenti stabilmente  in Argentina, scritto da italiani e argentini di salde radici italiane, con la generosa determinante collaborazione di amici che sono membri della comunità italiana in Argentina e che, come noi, hanno creduto che le opere e i giorni della comunità italiana in Argentina dovessero essere documentate, come testimonianza di una storia di lavoro e di passione, che merita di essere conosciuta e ricordata e onorata in Italia e in Argentina, la storia appunto, di questa collettività, che ha dato un apporto rilevante al progresso sia del Paese che ha dovuto lasciare, l’Italia, sia dal Paese che con generosa solidarietá l’ha accolta, l’Argentina, in anni difficili,  quelli della nostra diaspora.
LA NOSTRA IDENTITÁ era il titolo dell’editoriale-programma di quel NUMERO 1 e, visto che sono trascorsi già trent’anni, mi sembra opportuno (e spero che tu, caro Lettore, sia d’accordo) ripubblicare per l’anniversario, la parte iniziale, accennando poi brevemente, per ragioni di spazio agli altri propositi che guidarono i miei collaboratori e me. L’editoriale cominciava cosí:
 
La nostra identità
TRIBUNA ITALIANA che oggi inizia le pubblicazioni non é, nè vuol essere “Un altro giornale in Argentina”, come tanti se ne sono pubblicati in oltre un secolo di emigrazione, come quelli che ancor ora si pubblicano. Non abbiamo soltanto il proposito di fornire ai nostri lettori una informazione sull’Italia più intensa e meglio scelta di quella che si puó trovare in altri periodici; neppure ci  sembra sufficiente orientare i lettori sulla realtá attuale italiana.
TRIBUNA ITALIANA aspira ad essere “il giornale della collettività” e, per esserlo, si impegna a fare uno sforzo costante per rispeccchiare la vera identità di tale collettività, quale essa si é andata delineando per l’influenza di vari fattori: la nascita ed i primi anni trascorsi in Italia, l’esperienza dell’emigrazione e infine l’integrazione, l’inserimento in Argentina. La concorrenza di questi diversi fattori fá si che la nostra identità -di noi italiani che qui residiamo da venti, venticinque, trentanni anni ed oltre -sia diversa da quella degli italiani rimasti  sempre in Italia e diversa da quella degli argentini che della nostra collettività non sono parte. É un’identità  - la nostra - che significa  avere coscienza e fierezza delle proprie origini, che significa non recidere vincoli culturali, spirituali, affettivi, che significa peró anche avere coscienza che i nostri prevalenti interessi di ogni tipo - materiali e spirituali - sono qui in Argentina, perchè qui in Argentina abbiamo costituito la nostra famiglia, qui sono nati i nostri figli, qui abbiamo svolto con alterna fortuna la nostra attività, qui abbiamo costituito un patrimonio (e non lo diciamo soltanto in senso gretto e letterale) che dobbiamo sentirci impegnati a difendere, che dobbiamo saper valutare e far valutare come si deve, a Roma e a Buenos Aires.
Proposito fondamentale della TRIBUNA é dunque di contribuire a far conoscere questa identità, svolgere un’azione costante perchè tutti ne siano coscienti, i membri della collettività per primi e poi gli italiani residenti in Italia e gli argentini non di origine italiana.
 
Se questi principi sono stati fondamentali per la formazione della nostra specifica identità, non sono stati, peraltro, gli unici,  né gli altri che ci siano proposti e ci ispirano ancora sono meno importanti, tanto che ad essi abbiano dedicato gli altri due terzi di quell’editoriale.
Così l’impegno di rifuggire da ogni estremismo e di non lasciarci strumentalizzare politicamente da nessun partito o ideologia, cosí il proposito di pubblicare parte delle informazioni e opinioni in spagnolo, per una maggiore apertura ai nostri figli nati in Argentina, che consideriamo parte integrante della collettività e saranno il futuro, se riusciremo ad ottenere da essi una più attiva partecipazione. Che potrá esserci soltanto se si dimostrerá il concreto proposito romano di cambiare radicalmente una politica culturale irresponsabile  e disimpegnata che non ha avuto, nonostante le continue richieste della collettività, la base indispensabile in una difesa e promozione della lingua italiana, unia ragione questa del fatto che molti, troppi dei nostrri figlli, non per loro colpa ignorano la nostra lingua.
Altro impegno fondamentale mettere in risalto la portata dell’operosa presenza italiana in Argentina, di cui non si ha coscienza nè a Roma, nè a Buenos Aires e che non é soltanto quella delle grandi aziende, ma anche quella delle diecine o centinaia di migliaia di piccole  e medie imprese frutto dello spirito di iniziativa, oltre che dell’operosità, dell’intelligenza, dei sacrifici di tanti nostri emigrati in questo Paese.
Infine un criterio fondamentale per l’informazione, non solo prevalentemente della realtá italiana, quanto anche degli aspetti positivi di essa. Nessun giornale pubblica tutte le informazioni che cerca e che riceve, ma fa sempre una scelta, pubblicando quelle che considera più importanti o perchè rispondono maggiormente ai suoi orientamenti o perchè soprattutto se negative o scandalistiche, perchè pensa che “vendono di più”. Il nostro criterio é l’opposto, scegliere cioè le notizie che mettono in risalto gli aspetti positivi della realtà italiana, pur senza rinunciare per principio alla critica di fatti e dicisioni che ci sembrano inopportuni o riprovevoli.
Prima di chiudere la FINESTRA voglio ricordare che in un breve corsivo nella pagina 12 di quel  Numero Uno rivolgevo un cordiale saluto ai colleghi di altri periodici e programmi radiofonici impegnati a servire la collettività espressione di pluralismo che é base di democratica convivenza  e un saluto altrettanto cordiale ai dirigenti delle istituzioni italiane e ad altri esponenti della collettività che perseguono analoghi obiettivi e a tutti gli amici che fin dagli inizi “hanno dimostrato di comprendere le vere ragioni e la necessità di questo periodico nel quadro dell’operosa presenza italiana in Argentina”.
Rinnovo oggi questi saluti e aggiungo un saluto altrettanto cordiale a tutti coloro che hanno iniziato successivamente gli incontri settimanali con questo giornale rinnovandolo a quelli che continuano da 30 anni perchè condividono LA NOSTRA IDENTITÁ.
 
MARIO BASTI          



 
Opzioni


Stampa  Stampa

Invia ad un Amico  Invia ad un Amico


Copyright © Italia Estera 2001- 2014. Tutti i diritti riservati