Presentata, insieme ai colleghi Fedi, Bucchino, Farina e Narducci, una interrogazione a risposta scritta al Ministero degli Affari Esteri e dell’Interno
ROMA, 16 MAG (Italia Estera) - L’On. Mariza Bafile ha presentato una interrogazione a risposta scritta al Ministro degli Affari Esteri e al Ministro dell’Interno. Oggetto dell’interrogazione, la situazione che vede penalizzati i cittadini di origine italiana all’estero, in particolare quelli residenti in Brasile, per le difficoltà che incontrano nel loro Paese.
Le recenti modifiche delle norme che regolano la disciplina dei soggiorni di breve durata per gli stranieri, aboliscono l’obbligo di richiedere il permesso di soggiorno: “tale normativa – si legge nell’interrogazione - è stata varata nell’ottica di una semplificazione delle procedure in consonanza con il diritto comunitario”. Si tratta, quindi, di una norma in linea generale positiva, il problema si è verificato per tutti quei cittadini residenti all’estero in attesa dell’ottenimento della cittadinanza italiana. Infatti, a questi ultimi una Circolare del 2002 del Ministro dell’Interno, permetteva di richiedere il riconoscimento della cittadinanza direttamente ai Comuni di origine durante il soggiorno in Italia, evitando le lunghe code presso i Consolati e spesso lunghi anni di attesa.
Dopo l’entrata in vigore della normativa sui permessi di soggiorno ed in attesa del varo definitivo della legge che disciplina i soggiorni di breve durata degli stranieri in Italia, le Questure e i Consolati hanno sospeso il rilascio dei permessi per soggiorno e hanno bloccato le procedure di legalizzazione dei documenti.
“Insieme ai colleghi Fedi, Bucchino, Farina e Narducci - ha spiegato l’On. Bafile – ho chiesto ai Ministri competenti di riattivare, in questa fase di transizione legislativa, il rilascio dei permessi di soggiorno nei casi specifici in cui esso serve per la richiesta di ottenimento della cittadinanza presso i Comuni, e di ripristinare le procedure di legalizzazione dei documenti presso i Consolati, tenuto conto che la decisione di sospendere tali procedure non è supportata dalla normativa in vigore”.(Italia Estera) -