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26 apr 2007L’interComites Australia all’insegna di un rapporto sempre più stretto con il CGIE

Nel corso della riunione di Melbourne é stato presentato dai Presidenti InterComites dell’Australia, Canada e Sud Africa un documento unitario alla Commissione Anglofona del CGIE

MELBOURNE, 26 APR. (Italia Estera) - Il Comitato dei Presidenti Comites Australia si è riunito a Melbourne il 16 aprile scorso. Alla riunione, presieduta dalla coordinatrice Anna Domaneschi (Brisbane), hanno partecipato i seguenti Presidenti Comites: Sauro Antonelli (Melbourne), Joseph Mercante (Canberra), Giuseppe Musso (Sydney), Vincenzo Papandrea (Adelaide) e Vittorio Petriconi (Perth). Tra gli invitati con diritto di parola l’on. Marco Fedi, il Console Generale di Melbourne Francesco De Conno e i Consiglieri del CGIE Daniela Costa e Franco Papandrea.   

Il Comitato ha affrontato una serie di questioni riguardanti le comunità italiane all’estero, tra cui la riforma del CGIE, quella sull’insegnamento della lingua e cultura italiane, la riapertura dei termini per il riacquisto della cittadinanza italiana e la sanatoria per gli indebiti INPS.

In modo particolare, il Comitato si è soffermato sulla riforma del CGIE e dal dibattito è scaturito un documento che è stato presentato alla Commissione Anglofona il giorno dopo. Un documento in cui si afferma, ancora una volta, la necessità di una riforma del CGIE che sia in grado di rafforzarlo attraverso un ruolo più istituzionale, una maggiore autonomia e finanziamenti adeguati, tenendo conto della nuova realtà creatasi con l’elezione dei parlamentari all’estero. Una riforma che sappia individuare la giusta collocazione tra Parlamento, parlamentari eletti all’estero e Comites e una cinghia di raccordo in grado di raccogliere, tramite i Comites, le istanze della comunità e rilanciarle nel Parlamento, anche attraverso, se non soprattutto, i parlamentari eletti all’estero che, a loro volta, le trasformeranno in proposte di legge.
Nel documento si propone tra l’altro che: 
- la composizione del CGIE dovrà essere arricchita da una larga partecipazione di donne e di giovani, nella misura di almeno un terzo. Una quota dovrà  essere assegnata ai giovani oriundi, per cooptazione.  Questo metodo di composizione viene già adottato nei Comites per i cittadini stranieri di origine italiana, senza alcun riferimento all’età. Una eventuale riforma dei Comites dovrà stabilire per i cooptati una quota per i giovani.
 
- la formula delle elezioni non dovrà essere cambiata, quindi non ci trova d’accordo su una ventilata elezione diretta. Nello stesso tempo il Comitato dei Presidenti Comites è nettamente contrario all’altra ventilata possibilità di una sua composizione per nomina.
Sarebbe un triste passo indietro, già vissuto dai Comites australiani per tanti anni.  Si propone, inoltre, che i Coordinatori dei Presidenti Comites vengano inclusi come Consiglieri cooptati. 
- si stabilisca che i Consiglieri del CGIE potranno essere eletti per due mandati consecutivi e non oltre. 
- si stabilisca nella riforma un rapporto di collaborazione con i parlamentari eletti all’estero, tra cui quello di partecipare alle riunioni del CGIE con diritto di parola. 
Sulla discussione della riforma della 153/71 ha partecipato una larga delegazione di rappresentanti degli Enti Gestori della lingua e cultura italiane. Dopo un’introduzione dell’on. Fedi, che ha tracciato le linee guida della proposta di legge già all’esame delle varie commissioni interessate, il Comitato ha proposto, con un ordine del giorno indirizzato all’Ambasciatore, di voler inserire gli Enti Gestori alla riunione annuale di Canberra a partire dal 2007, considerando gli stessi Enti Gestori parte integrante del “Sistema Italia”.
 
Un secondo ordine del giorno è stato approvato, dove si chiede al Ministero degli Esteri che i Consolati vangano messi in condizione di operare in modo efficiente affinché il lavoro di aggiornamento delle liste AIRE venga finalizzato.
 
Il giorno successivo, alla riunione della Commissione Anglofona del CGIE, i Presidenti Comites dell’Australia e i Presidenti degli InterComites dell’Australia, Canada e Sud Africa (invitati per la prima volta ai lavori della commissione) - assenti i Comites degli Stati Uniti - hanno presentato un documento di 8 punti:
1)  Gli InterComites chiedono che venga inserita la rappresentanza del Sud Africa nel Comitato di Presidenza CGIE.
2)  Mantenere, nella riforma del CGIE, il principio dell’incompatibilità di carica tra Presidenti del Comites e rappresentanti del CGIE.
3)  Si propone di inserire nella riforma del CGIE che i rappresentanti eletti abbiano una sede operativa. Suggeriamo che venga ampliato l’uso dell’ufficio del Comites e dell’addetto alla segreteria anche ai membri del CGIE. Questo ovviamente attraverso una maggiore copertura finanziaria ai Comites.
4)  Riunione dei Presidenti InterComites dell’area anglofona il giorno precedente a quella della Commissione Continentale del CGIE.
5)  Invio dei verbali delle riunioni del CGIE ai Presidenti degli InterComites.
6)  Costituire un gruppo di lavoro di tutti i Comites dell’area Anglofona per poter segnalare le modifiche della legge 286 dei Comites, in quanto la stessa si presenta scarsa e vaga nelle interpretazioni e con essa anche il regolamento.
7)  Esprimiamo il disappunto per le dichiarazioni fatte  dai Presidenti dei Comites degli Stati Uniti nei confronti del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, il quale, tenuto conto dei limiti della Legge Istitutiva dello stesso, ha, a nostro giudizio, svolto un ottimo lavoro di rappresentanza nei nostri confronti verso il Governo e il Parlamento Italiano. Pertanto, ci rammarica ulteriormente la loro assenza che ha precluso la possibilità di un confronto InterComites anche sulle questioni da loro presentate.
8)  Sosteniamo la richiesta avanzata dal Consigliere del CGIE Walter Della Nebbia che i fondi “proventi locali non debbano essere considerati dal Ministero un avanzo di cassa nel bilancio consuntivo dei Comites”. (Italia Estera) -
     
 
 
 



 
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