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19 apr 2007PENSIONI INPS ALL’ESTERO: l’abituale improvvisazione - di Marco Basti direttore di Tribuna Italiana

di Marco Basti direttore di Tribuna Italiana

Pensioni: Come un fulmine a ciel sereno i pensionati italiani in Argentina hanno ricevuto la notizia che cambia la banca che pagherà le loro pensioni erogate dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Per la verità lo hanno saputo molti tra loro quando alla HSBC, ex BNL, recatisi a riscuotere la pensione di aprile, hanno saputo, informati dagli impiegati, che la HSBC ex BNL, dal mese prossimo non avrebbe più pagato le pensioni italiane.

BUENOS AIRES, 19 APR. (Italia Estera) - Cosa è successo? Molto semplice. L’INPS vuole ridurre il suo deficit e per questo ha deciso di tagliare le spese, tra le quali, quelle per il servizio di pagamento delle pensioni all’estero.
A tale effetto ha fatto una gara privata, che è stata vinta dall’Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane (ICBPI), una banca di secondo grado, di origine cooperativa, specializzata nei servizi di pagamento. Una scelta che, a leggere il comunicato dell’INPS, porterà notevoli vantaggi per i pensionati a cominciare dalla possibiltà di riscuotere in euro senza dover perdere qualche percentuale per il cambio a dollari o a pesos come avveniva finora.
Partner dell’ICBPI in Argentina è il Banco Itaú Buen Ayre chiamato, dalla mattina alla sera, ad occuparsi del pagamento delle circa sessantamila pensioni italiane erogate dall’INPS in Argentina. E qui sembra che comincino i problemi. Anzitutto Itaú Buen Ayre ha poco più di settanta succursali, la maggior parte delle quali nella città di Buenos Aires e nel Gran Buenos Aires e poi nelle città di La Plata, Mar del Plata, Cordoba, Mendoza, Rosario e Tucumán. Ma si sa che l’Argentina è molto estesa e che gli italiani, compresi i beneficiari di pensioni INPS, sono un po’ dappertutto. Inoltre, da quanto è stato informato, non tutti gli sportelli del Banco Itaú Buen Ayre saranno disponibili per pagare le rate pensionistiche italiane.
Durante le riunioni avute con le autorità diplomatiche italiane e con i rappresentanti dei Patronati italiani, i dirigenti della banca citata hanno dimostrato grande disponibilità ma è chiaro che dare servizio da un giorno all’altro a sessantamila persone, non è semplice per nessuna banca.
Devono essere risolti una serie di problemi a cominciare dalla mancanza di un presenza capillare in tutta l’Argentina. Inoltre dovrà mettere a disposizione nuovo personale per pagare queste pensioni allo sportello. Infatti, il Banco Itaú Buen Ayre favorisce l’utilizzo di ogni forma di banca elettronica e i bancomat (“cajeros automáticos”) promuovendone l’utilizzo tra la clientela, mentre invece i circa sessantamila nuovi clienti, in genere preferiscono o hanno bisogno di riscuotere in contanti alla cassa.
Ci sono altri problemi. Per esempio, la banca deve approntare la modulistica per i controlli dei beneficiari, se sono in vita, dove risiedono, se riscuotono personalmente o tramite un mandatario, caso per il quale bisogna fare una nuova procura, per la quale la banca deve consegnare il modulo appropriato. Procure che vanno firmate davanti a un giudice di pace (laddove ci siano) o in Consolato, con l’aggravio di lavoro per le varie sedi.
E’ d’obbligo domandarsi perché questo cambiamento fatto senza il dovuto preavviso. Perché non prevedere con tempo. Perché non informare con tempo la comunità. Perché non utilizzare la rete dei media italiani in Argentina, anche - guarda quale spesa! - con inserzioni nei nostri giornali e annunci a pagamento nei nostri programmi radiofonici. Invece si preferisce comunicare la novità soltanto a pochi funzionari, il numero indispensabile di quelli che per forza se ne devono occupare. O si decide l’invio di una lettera direttamente ai pensionati, scritta “in italiano e in inglese, con linguaggio burocratico non facilmente accessibile”, come ha fatto notare il Vice ministro Danieli in una lettera di protesta al Direttore dell’INPS. Dall’INPS quindi, un’altra volta l’abituale improvvisazione a scapito dei nostri pensionati. Tanto, sono vecchi - avranno pensato all’INPS - sono lontani, chi se ne frega!
MARCO BASTI/Italia Estera



 
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