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Il voto degli Italiani all'Estero

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Italiani d'Argentina
  
18 apr 2007La presentazione del volume “Storia degli italiani in Argentina”, scritto da Fernando J. Devoto ma voluto dal Senatore Luigi Pallaro

 Servizio di Salvatore Viglia
ROMA, 18 APR. (Italia Estera) - Questa é una cosa seria. Ed è seria, questa cosa, perché scevra da ogni speculazione: né a carattere elettorale, né venale, né tanto meno edonistico. E le spiegazioni sono facili da trovare. Non è stata una “trovata” per alimentare una prossima campagna elettorale del senatore Pallaro perché, egli, per raggiunti limiti di età, non potrà ricandidarsi alle prossime elezioni politiche; non è stato un sistema per vendere e quindi guadagnare, perché il libro è distribuito gratuitamente; non è stato voluto neanche per farsi bello agli occhi del mondo intero perché lo studio e la redazione del libro sono stati affidati alla penna di uno storico, il prof. Fernando Devoto. Queste brevi considerazioni, di una semplicità disarmante, stanno a significare che il vero ed unico interesse di Pallaro, in questa impresa, è da riscoprire nella volontà di fare chiarezza, almeno per quanto possibile, sul fenomeno dell’emigrazione italiana in Argentina a partire dalla prima metà del 1700.
Nelle intenzioni del Senatore Pallaro, dunque, c’è stato l’obiettivo di rendersi artefice di un progetto serio, qualcosa di cui andare fiero, altrimenti, chi glielo faceva fare?
Allora, a prescindere dal valore indiscusso dell’opera dal punto di vista bibliografico e storiografico, come ha tenuto a precisare l’autore, non resta che definire questo risultato come un lavoro autorevole che resterà nelle biblioteche e, sul quale, le generazioni di storici avvenire, potranno concepire nuove ricerche e nuovi studi.
Il tavolo dei relatori, era assortito dalla presenza del Senatore Giulio Andreotti, il vice ministro Franco Danieli, l’Ambasciatore Vittorio Taccetti ed il Prof. Victor Uckmar, tra la platea, gli onorevoli Angeli e Merlo ambedue italo argentini. L’ex ministro Tremaglia, benché presente nella brochure d’invito, non ha potuto presenziare e non è stato ricordato nella concitazione dei lavori a seguire.
La presentazione è stata avviata dal breve ma affettuoso intervento del Presidente del Senato Marini.  
Da tutti, parole di grande apprezzamento per il tentativo, peraltro riuscito, di una testimonianza utile ed importante memoria storica del nostro Paese. L’unica voce fuori dal coro, per così dire, è stata quella del prof. Uckmar il quale non ha mancato di esprimere il proprio rammarico nel sottolineare qualche deficienza, a suo dire, importante. Soprattutto nell’aver constatato, dalla lettura del libro, la perdita della italianità, da parte degli italiani perfettamente integratisi in Argentina cosa che, le altre comunità diverse da quella italiana, hanno diligentemente conservato.
L’intervento del prof. Uckmar, per quanto dotto e forbito di riferimenti storici e politici, nomi, circostanze ecc., è apparso prolisso ed, in alcuni momenti, quasi fuori luogo.
Infatti, al termine del suo discorso, il prof. Uckmar si è dovuto sorbire la replica esplicativa del prof. Bassetti, coordinatore dell’incontro che, non senza sottolineature di colore blu ad alcune considerazioni dell’oratore che lo ha preceduto, ha rimesso la discussione sul binario giusto. Altrettanto ha fatto l’autore prof. Devoto. Con compostezza, ha dato le sue spiegazioni, ha illustrato il lavoro e le intenzioni perseguite specificando l’assoluta mancanza di velleità estranee alla esposizione rigorosamente storiografica degli avvenimenti inerenti la storia dell’emigrazione italiana in Argentina. Né più e né meno.
Sta di fatto che, sul viso del senatore Pallaro, è riapparso il sorriso, si è rivista l’espressione compiaciuta e serena che, man mano che esponeva il prof. Uckmar, sembrava aver perso del tutto.
Sul contenuto del libro, è inutile precisare che è necessario leggerlo e che, per entrarne in possesso, basta chiedere alla segreteria del senatore Pallaro. Il libro è gratis.
 
Salvatore Viglia/Italia Estera
IL SEN. PALLARO VISITA IL PRESIDENTE
DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
In occasione della presentazione del libro Storia degli Italiani in Argentina, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha incontrato al Quirinale il Sen. Pallaro.
Nel cordiale incontro, il Sen. Pallaro ed il Presidente hanno ripercorso insieme alcuni passi della presenza degli italiani nella Repubblica Argentina, presenza di cui lo stesso Presidente della Repubblica è stato testimone anche nei momenti più travagliati della storia del Paese sud americano.
L'occasione è stata anche propizia per un cordiale scambio di opinioni sulle prospettive che si aprono per l'Italia dopo il voto degli Italiani all'estero.

EL SEN. PALLARO VISITA AL PRESIDENTE
DE LA REPUBLICA GIORGIO NAPOLITANO
Con motivo de la presentación del libro Historia de los Italianos en la Argentina, el
Presidente de la República, Giorgio Napolitano, se ha encontrato en el Palacio de
Gobierno con el Senador PALLARO.
En el cordial encuentro, el Sen. PALLARO y el Presidente recorrieron juntos algunos
testimonios de la presencia de los italianos en la República Argentina, presencia de las
cuales el mismo Presidente Napolitano fue también testigo en los momentos más trágicos
de la historia del país sudamericano.
La ocasión, además, fue propicia para un cordial intercambio de opiniones sobre las
perspectivas que se abren para Italia luego del voto de los Italianos en el exterior.
* * *
Incontro con l’Associazionismo a un anno dalla vittoria nelle elezioni Pallaro: “Abbiamo già ottenuto i primi risultati. Continuiamo a lavorare uniti”

BUENOS AIRES,  18 APR (Italia Estera) - “Adesso capiscono il valore dell’Associazionismo” . “La prima solidarietà dell’Italia dev'essere con i suoi cittadini bisognosi che risiedono all’estero”. “La Rai, non deve riempire i nostri schermi con materiale di scarto”. In preparazione un piano di assistenza sanitaria per diecimila connazionali. “Dicono che non paghiamo le tasse, ma abbiamo inviato 30 miliardi di dollari con le rimesse”

A un anno dalla vittoria nelle prime elezioni alle quali hanno partecipato gli italiani residenti all’estero, Luigi Pallaro, presidente della FEDITALIA e senatore eletto nella lista dell’Associazionismo, ha riunito al Circolo Italiano oltre un centinaio di dirigenti per fare un primo bilancio del lavoro svolto nel primo anno al Parlamento. Il sen. Pallaro, che era accompagnato dai membri dell’Esecutivo della FEDITALIA Mainieri, Orlandi, Caretti, Rizzuti, Donadon e Oddo e dal presidente del Comites di Buenos Aires Santo Ianni, ha ricordato che il voto dell’aprile dell’anno scorso ha provocato una situazione particolare al Senato, con una quasi parità nel numero di senatori della maggioranza e dell'opposizione. In questo quadro, ha spiegato Pallaro, il suo voto ha una importanza se non decisiva, certamente molto notevole per cui, senza mai ricattare, riesce ad ottenere di essere ascoltato e le richieste della nostra comunità possono essere esaudite.
“Non è un lavoro facile - ha detto il Senatore - non hanno una chiara visione della nostra realtà. Hanno ancora la visione della valigia di cartone legata con lo spago. Quando illustrano la nostra realtà con delle fotografie degli emigrati provati dalla miseria, io dico che quelle fotografie sono state fatte alla partenza, che la miseria era quella che allora viveva l’Italia, mentre invece gli emigrati nel nostro continente si sono dati da fare, hanno costituito le loro famiglie, costruito le loro case e industrie, hanno creato anche scuole, ospedali e associazioni e dato un contributo determinante alla costruzione dei Paesi che li hanno accolti”.
Pallaro ha annunciato che oggi, mercoledì 18 aprile nella sede del Senato, presenterà il libro sulla presenza italiana in Argentina, a partire dal 1700, curato dallo storico Fernando Devoto ed edito dalla Camera di Commercio Italiana in Argentina (che Pallaro presiede)in occasione del suo 120º anniversario. Alla presentazione, ha detto Pallaro, saranno presenti autorità istituzionali e governative, nonché numerosi esponenti del mondo della politica, della cultura e dell’informazione.
“Non ci conoscono, ma la gente vuol sapere” - ha detto il presidente della FEDITALIA - per cui, quando qualche “amico” mi dice che non dovrei espormi tanto a parlare con i giornali, gli rispondo che invece bisogna parlare, che è necessario che ci conoscano, che è bene che parlino di noi, perché capiscano che non siamo andati a Roma solo a chiedere, ma fondamentalmente a dare la nostra disponibilità”.
“Vedete - ha continuato - Sergio Romano, che dice che noi parlamentari all’estero non dovremmo poter decidere la sorte del governo perché non paghiamo le tasse. Gli ho mandato una lettera con una copia del nostro libro, perché sappia che cosa abbiamo fatto noi italiani in Argentina. E inoltre per ricordargli che nei primi quindici anni del dopoguerra, gli emigrati hanno inviato come aiuto familiare, rimesse in Italia per 30 miliardi di dollari. Caro Romano - ha detto Pallaro - abbiamo pagato tanto e abbiamo fatto tanto, anche al di là di quello che era nostro dovere.”.
Pallaro ha sottolineato la differenza che c’è fra gli emigrati in Sudamerica e gli italiani che risiedono in Europa. “Abbiamo esperienze diverse - ha detto Pallaro - . Nell’Ue, ci sono Paesi dal passato coloniale, come la gran Bretagna, la Francia, la Spagna, il Belgio ecc. Noi invece ci siamo integrati nei Paesi che ci hanno accolti, e qui abbiamo costituito le nostre famiglie”.
“D’altra parte - ha detto ancora Pallaro - avevamo detto che non andavamo a Roma a far cadere i governi e finora abbiamo sempre appoggiato il governo che ha la maggioranza”.

il lavoro fatto

Il sen. Pallaro ha passato poi in rassegna il lavoro svolto in questo primo anno. Sottolineando che purtroppo, non tutti gli emigrati hanno fatto l’America e che alcune migliaia avevano bisogno di essere aiutati (“come d’altra parte avviene anche in Italia, ha precisato) ha ricordato che nell’ultima Finanziaria i fondi per l’assistenza sarebbero stati ridotti e che invece grazie al suo intervento furono raddoppiati.
Ha detto che per quelli che ricevono fondi di assistenza nei consolati, si sta pensando al pagamento di 1500 dollari all’anno, pagati tramite una banca, in dodici rate mensili di 120 dollari. Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, ha detto che è allo studio un piano per dare assistenza a diecimila connazionali, tramite una assicurazione sanitaria (“pre paga”). “E’ bene aiutare i Paesi poveri dell’Africa - ha detto a questo riguardo Pallaro - ma la prima solidarietà dell’Italia dev'essere con i suoi cittadini bisognosi che risiedono all’estero”.
Pallaro ha inoltre parlato dei vari disegni di legge di cittadinanza assicurando che quando se ne discuterà al Senato, interverrà perché possano riavere la cittadinanza i nati in Italia che l’hanno persa per aver dovuto prendere la cittadinanza del Paese di residenza, per ragioni di lavoro, così come lo farà perché venga introdotto il diritto di trasmissione della cittadinanza per via materna ai figli di cittadine italiane nati prima del 1948.
Pallaro ha detto che c’è tanto da fare anche nel campo della promozione della cultura, della formazione, delle borse di studio, del turismo e nei rapporti tra l’Italia e l’Argentina. A questo riguardo ha messo in risalto quanto si è avanzato in questo campo grazie all’apporto del Vice presidente Scioli, e al fatto che l’Italia vuole rafforzare i rapporti, pur senza rinunciare al reclamo di una soluzione sulla questione dei bonds. Pallaro ha ricordato che si lavora a progetti comuni su biocombustibili, e che i due Paesi possono lavorare a progetti comuni, che consentano di produrre in Argentina prodotti con il marchio Italia. “Non è che ci interessa più di tanto aumentare lo scambio tra i due Paesi ho detto al presidente della Confindustria - ha spiegato Pallaro - ma dobbiamo lavorare insieme per conquistare altri mercati”.
In riferimento al mercato del lavoro, Pallaro ha detto che bisogna trovare formule per maggiori facilitazioni perché i discendenti degli italiani all’estero, anche quelli che non hanno la cittadinanza italiana, possano recarsi in Italia per lavoro o per formazione.
Il senatore ha anche detto che si lavora per cercare sostegno ai giornali, programmi radio e televisivi della collettività. In riferimento alla Rai, ha detto che non deve riempire i nostri schermi con materiale di scarto. Ci sono film di quarant’anni fa che servono, ma la maggior parte è materiale di scarto”. “Rai International deve presentare il meglio dell’Italia, il meglio della cultura, della moda o del design. Oggi invece non c’è quasi niente da riscattare”.
Il Senatore ha detto che è stato nei giorni scorsi nella sede del Consolato generale d’Italia a Buenos Aires. Ha detto che il personale deve trattare con cortesia chi si reca nella sede consolare, perché non siamo cittadini di Serie B e anche perché il Consolato è una finestra dell’Italia, una prima immagine del nostro Paese alla quale si affacciano anche gl stranieri, per cui il trattamento che riceve chi vi si reca, dev’essere cortese ed efficiente.
Il senatore ha annunciato inoltre che in Italia chiederà che siano assunte altre sette persone nella sede consolare, per far fronte alla quantità di lavoro che deve affrontare questo Consolato che, bisogna ricordarlo, è quello nel quale risiede la più grande comunità italiana all’estero.

Errore madornale lavorare come se fossimo in campagna elettorale

In un altro passaggio del suo intervento Pallaro ha detto che è un errore madornale lavorare come se si fosse in campagna elettorale. Il governo durerà tutta la legislatura, ha assicurato, e anche nel caso che l’attuale governo cadesse, in pochi giorni nascerebbe un altro, senza ricorrere alle urne. Per questo è meglio cercare di fare bene il nostro lavoro, pensando che il nostro impegno è per tutta la legislatura.”
Pallaro ha poi detto che anche se ci sono 18 parlamentari eletti all’estero, alla prova dei fatti, due soli non sono sottoposti alla disciplina dei partiti e quindi non sono costretti a votare come manda il partito. “Adesso capiscono che Pallaro aveva ragione. L’Associazionismo non disturba nessuno, perché collabora col governo che c’è, perché il nostro obiettivo è lavorare per il bene dell’Italia e degli italiani all’estero”, ha detto il Senatore.

Un lavoro di quarant’anni

“Lavoro dalle 8 alle 21 facendo il senatore, e quando al Senato mi dicono ‘ecco arriva l’argentino’, rispondo che sono italiano, sono nato in Italia, che faccio l’imprenditore in Argentina, che ho costituito la mia famiglia in Argentina e che sono espressione delle Associazioni, di cui sono molto fiero”, ha raccontato Pallaro. L’altro parlamentare, l’on. Merlo, ha inviato un messaggio perché impegnato a Mar del Plata.
“Sono molto orgoglioso del lavoro che abbiamo fatto nella FEDITALIA negli ultimi quaranta anni. I più vecchi tra voi ricordano il clima di confronto che c’era allora nella nostra collettività. Abbiamo lavorato per quarant’anni in favore dell’unità e il frutto di quel lavoro sono i risultati che abbiamo ottenuto alle elezioni. Dei tre eletti dell’Argentina al Parlamento italiano, due sono stati i candidati dell’Associazionismo.”
“Abbiamo già ottenuto i primi risultati, continuiamo a lavorare insieme, uniti, perché altri risultati arriveranno. Sono a vostra disposizione. Fatemi sapere se ci sono cose che non vanno - ha detto in chiusura Pallaro - proposte da fare, sempre però, in modo molto concreto, lavoriamo sulle cose concrete. Sempre nell’unità”. (Italia Estera) -





 
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