Fondato nel 2000 Direttore Responsabile Giuseppe Maria Pisani                  
HomeArgomentiArchivioNewsletter gratuitaChi siamoI nostri serviziContattiSegnala il sito
 
Cerca nel sito
»www.ItaliaEstera.tv
»Paolo Gentiloni é il Ministro degli Esteri italiano
»Emigrazione: Note storiche per non dimenticare - Quanti sono gli italiani all'estero?
»Direzione Generale per gli Italiani all'Estero
»Rappresentanze Diplomatiche - in aggiornamento
»AIRE Anagrafe degli Italiani all'Estero
»Servizi Consolari per gli italiani all'estero
»Autocertificazione
»Patronati italiani all'estero
»Cittadinanza Italiana all'Estero
»Il voto degli italiani all’estero
»COMITES
»CGIE Consiglio Generale degli Italiani all'Estero
»Assessorati Regionali con Delega all'Emigrazione e all'Immigrazione
»IL PASSAPORTO ELETTRONICO
»Viaggi Usa, comunicare i dati in anticipo - Registrazione anche da turisti italiani
»STAMPA ITALIANA ALL'ESTERO: quanta, dove, quanti fondi, chi li prende
»LA CONVENZIONE ITALIA-STATI UNITI PER EVITARE LE DOPPIE IMPOSIZIONI FISCALI
»La convenzione Italia-Canada per evitare le doppie imposizioni fiscali
»Ascolta la radio di New York: ICN
RomaneapoliS
www.romaneapolis.tv


Il voto degli Italiani all'Estero

Elezioni Politiche 2008

Elezioni Politiche 2006


Infocity
Messaggero di sant'Antonio
Italiani d'Argentina
  
18 apr 2007NUOVO CONSOLATO BUENOS AIRES, Conferenza stAmpa del console generale Curcio: non stiamo richiusi in una torre eburnea

BUENOS AIRES, 18  MAR. (Italia Estera) - Il consigliere Giancarlo Maria Curcio ha detto che nei primi tre mesi dell’anno sono finite le code, è aumentato del 55% il numero di persone ricevute, anche se si è ridotto di sette unità l’organico della sede di Buenos Aires.
 
Nei primi tre mesi dell’anno è aumentato del 55%, il numero di cittadini che sono stati ricevuti nel Consolato generale d’Italia a Buenos Aires. Si tratta di quindicimila persone che  si sono recate nella sede consolare di Reconquista 572. L’altro dato da sottolineare è che l’organico della sede consolare di Buenos Aires, nella quale risiede il più importante numero di connazionali all’estero, è stato diminuito di sette impiegati.
Sono i dati con cui il Console generale d’Italia a Buenos Aires, Giancarlo Maria Curcio, insediatosi alla fine dell’ultimo dicembre, ha iniziato la conferenza stampa che si è tenuta mercoledì scorso. Il dott. Curcio era accompagnato dal Console amministrativo dott. Enrico Fazio, dal Console Nicola Occhipinti, dal presidente del Comites di Buenos Aires Santo Ianni e dagli agenti consolari d’Italia a Morón e a Lomas de Zamora, rispettivamente i dott. Bolognini e Mazzocchi.
“In questi primi mesi dell’anno il Consolato si è trasformato” - ha detto Curcio - lavorando con grande impegno e coesione al servizio della comunità”.
Il Console generale ha sottolineato l’impegno del personale, anche di quello di sicurezza, che ha consentito che, anche se l’orario di attenzione al pubblico è dalle 8 alle 11, l’ingresso, previe procedure di sicurezza, comincia alle 7.30. Un altro aspetto che il dott. Curcio ha sottolineato e che poi è stato ribadito dal presidente del Comites Santo Ianni, è quello della fine delle code alla porta d’ingresso. Infatti, il 2 gennaio il Console generale ha denunciato la presenza dei “coleros” alla Polizia chiedendo che fossero allontanati. “Oggi non ci sono più code all’ingresso del Consolato, tutte le persone che vengono in questa sede, tra le otto e le undici, entrano e vengono ricevute”.
Curcio ha fatto notare che anche il giorno prima, martedì, dopo vari giorni senza attenzione al pubblico per le festività pasquali, tutte le persone che si sono presentate al Consolato, un numero superiore a quello di tutti i giorni, sono state ricevute, compresa la trentina di persone che alle 11 del mattino dovevano superare i controlli di sicurezza prima di entrare. Tutti sono ricevuti quindi e ogni  pratica, ha spiegato il Console generale, viene risolta nella giornata.
Quindi ha snocciolato alcuni numeri, mettendo a confronto quelli dei primi tre mesi di quest’anno con quelli dello stesso periodo dell’anno scorso (anche se bisogna ricordare che per qualche settimana, prima delle elezioni, il lavoro fu incentrato principalmente sulle pratiche che riguardavano l’Anagrafe). Così per le pratiche di Stato civile, nei primi tre mesi dell’anno scorso furono realizzate 485 pratiche, mentre quest’anno furono 1605, un aumento pari al 320% circa.
Alte le percentuali di aumento di rinnovo dei passaporti (+75%) e dei visti (+120%), sempre mettendo a confronto i primi tre mesi degli anni 2006 e 2007.
Un aumento dell’efficienza che il Console generale spiega con la efficace collaborazione del personale al quale è stato chiesto uno sforzo supplementare che ha consentito di implementare il nuovo sistema di lavoro, modulato sulle necessità dei diversi uffici, per il quale la quantità di personale a disposizione può essere assegnato secondo la domanda di pubblico di ogni settore. E inoltre con l’implementazione degli sportelli polifuzionali, grazie ai quali le persone non devono spostarsi da un ufficio all’altro, almeno per fare le pratiche di Anagrafe, passaporto, stato civile e cittadinanza.
Proprio quello delle pratiche di cittadinanza giacenti e in attesa di essere evacuate, è il “tasto dolente” della nuova gestione consolare.
Il dott. Curcio ha spiegato che ci sono cinquantamila pratiche di riconoscimento della cittadinanza, che dovrebbero comportare presumibilmente una media di quattro persone ognuna.
Delle cinquantamila pratiche, diecimila sono quelle iniziate prima del mese di novembre 2002 e ancora non completate. Da quella data in poi, su disposizione dell’Ambasciata, non è stato  più accettato l’inizio di nuove pratiche per cui le persone che intendevano tramitare la propria cittadinanza presso il Consolato, hanno dovuto lasciare una richiesta in un “buzón”, in attesa che fosse riaperta l’ammissione di nuove pratiche. In quel “buzón”, ci sono 40mila richieste di inizio delle pratiche di cittadinanza.
Il Console generale Curcio ha spiegato che ogni settimana vengono completate circa 350 pratiche, di quelle iniziate prima di novembre del 2002, per cui si prevede che per la fine dell’anno le diecimila pratiche iniziate fino a quella data, potranno essere concluse. Poi si comincerà a convocare le persone che in questi anni hanno lasciato le 40mila richieste nel “buzón”.
In riferimento alle lettere pubblicate anche da quotidiani argentini, il consigliere Curcio ha detto  di capire che c’è un diritto che una legge riconosce, ma che  i mezzi di cui dispone non consentono altre soluzioni. Diverso sarebbe, ha spiegato, se ci fosse più personale. Ad ogni modo ha voluto ricordare che la situazione, quando egli lasciò il suo incarico di console a Buenos Aires nel 1994, non c’erano domande di cittadinanza giacenti e il lavoro veniva fatto di giorno in giorno per cui, se alcune persone che oggi reclamano la cittadinanza si fossero presentate allora, certamente non avrebbero dovuto attendere come devono fare adesso e forse non si sarebbero accumulate tante domande.
Per quanto riguarda l’assistenza Curcio ha ricordato che l’accordo tra il Consolato generale e l’Ospedale Italiano è stato prorogato fino al mese di giugno, quando si spera che potrà partire un nuovo sistema che prevede l’assistenza sanitaria tramite una “pre-paga”. Intanto però si cerca di rendere più efficace il sistema attuale, per far si che i fondi messi a disposizione dallo Stato italiano possano essere utilizzati per i casi più complicati. A tale scopo si cerca che l’assistenza abituale, primaria, sia ricevuta, da chi ne ha diritto, direttamente dal PAMI e nel caso che siano necessarie pratiche, studi o interventi non coperti da esso, così come anche per i medicinali, si fa ricorso all’accordo con l’Ospedale Italiano. Nei primi tre mesi dell’anno hanno ricevuto assistenza sanitaria 4105 connazionali.
Il dott. Curcio ha sottolineato, come ha poi fatto nel suo intervento il presidente del Comites Santo Ianni, il decisivo intervento del senatore Luigi Pallaro per ottenere che fossero sbloccati i fondi per l’assistenza, che a fine febbraio non erano ancora stati inviati.
Proprio in riferimento al Comites, il dott. Curcio ha annunciato che i connazionali che sentono che sono stati trattati male nel Consolato, o che non hanno ricevuto la  giusta risposta ad una richiesta che ritenevano giusta, possono rivolgersi immediatamente al Comites il quale, insieme ad un funzionario consolare, analizzerà la protesta del connazionale per verificare se sono stati corretti il trattamento e la risposta ricevuta in Consolato.
Il  presidente del Comites Santo Ianni, ha manifestato la massima disponibilità a ricevere i connazionali (si trova nella sede del Comites ogni giorno dalle 13 alle 17.30) e a verificare insieme il trattamento ricevuto da essi in Consolato. Ianni ha ringraziato il Console generale e tutti i suoi collaboratori.
“Nostro compito non è stare rinchiusi in una torre eburnea, ma stare alla guida del personale di questo Consolato, al servizio dei connazionali”, ha concluso Curcio.(Italia Estera) -



 
Opzioni


Stampa  Stampa

Invia ad un Amico  Invia ad un Amico


Copyright © Italia Estera 2001- 2014. Tutti i diritti riservati