''Sarò il presidente di tutti''. Prende il posto del commissario straordinario Luca Pancalli che dice: ''Spero che possa proseguire nel percorso di cambiamento''
ROMA, 2 APR (Italia Estera) - ''Sarò il presidente di tutti''. Così Giancarlo Abete (nella foto) ringrazia l'assemblea che lo ha eletto presidente federale della Federcalcio. Il neo numero uno della Federazione è stato votato dall'organismo della Figc riunitasi questa mattina all'hotel Marriott Park di Roma. Per lui 449,94 preferenze da 271 delegati su 273, due gli astenuti, cinque le schede bianche. ''Grazie per la fiducia che mi è stata accordata - ha aggiunto -. Spero sia da me onorata, sia per il rapporto che avremo con tutte le componenti che per la capacità di risolvere qualcuno dei problemi del calcio''.
Abete, che era candidato unico, prende il posto del Commissario straordinario Luca Pancalli, anch'egli presente in assemblea.
"Così è, se vi pare", dice Pancalli congedandosi dalla Figc e citando Luigi Pirandello. Il commissario straordinario chiude la sua avventura alla guida della federcalcio proprio con l'intervento nell'assemblea chiamata a eleggere il nuovo presidente. "Mi sono avvicinato con umiltà, ho cercato di far squadra sin dall'inizio -spiega-. In questo mondo ho trovato grande voglia di cambiamento. C'è la volontà di andare avanti e di cambiare. Spero che il nuovo presidente federale possa proseguire in questo percorso di cambiamento. Vi ringrazio per il sostegno, per gli attestati di stima che non mi avete mai fatto mancare". L'intervento viene disturbato da un'imprevista base musicale. "Per fare gli scherzi, potevate aspettare che me ne andassi".
''Da oggi finisce la crisi, da oggi inizia il futuro. Buona fortuna''. Con queste parole il presidente della Lega calcio, Antonio Matarrese saluta l'elezione di Abete. ''Nel 1996 uscivo dal calcio italiano non avendo più incarichi di vertice, Abete era presidente della Lega di serie C, c'era Tavecchio, Campana, Macalli, poi Prodi era presidente del Consiglio, Pippo Baudo dirigeva Sanremo e Albano cantava.
Petrucci altra creatura della storia. Era l'Italia di allora, poi si dice che il tempo si è fermato. Mi da fastidio quando si dice che il vecchio avanza. Io non c'ero. Sono l'unico -aggiunge Matarrese- non presente in questi decenni, io non c'ero. Poi è successo quello che è successo. Io sono stato richiamato, ma non ho fatto domanda di ammissione. Non ho pregato o corrotto nessuno per andare a fare il presidente della Lega e ringrazio per l'onore. Sono stato chiamato in uno dei periodi più difficili del calcio italiano''. Nell'ultimo anno e' successo di tutto nel calcio italiano. ''E' cambiato il vertice della federazione, della Lega, è cambiata la giustizia sportiva. E' saltato il campionato, la Juventus è finita in serie B, sono stati tolti due scudetti, ma chi se lo aspettava mai. E' stato fatto il nuovo statuto. Quando si scrive -dice Matarrese- che è finito tutto a tarallucci e vino, non è vero. Pancalli ci ha portato via mano nella mano. Il professor Rossi è servito, ha gestito un momento difficile, poi ha capito che non era il suo mondo. Poi abbiamo avuto Pancalli che è entrato in punta di piedi ed in punta di piedi esce, ma con gli applausi. Si è pensato di farlo rimanere nel calcio, ma ha dignitosamente detto che era giusto andare via''.
il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato a Giancarlo Abete sottolinea che “la nomina di Giancarlo Abete alla presidenza della Federcalcio ''rappresenta un significativo riconoscimento al suo costante impegno e alle doti di equilibrio che ella ha dimostrato nel suo lungo percorso nella gestione di importanti settori del mondo del calcio nazionale ed internazionale, che ha trovato nella notte di Berlino la sua piu' alta espressione''. (Italia Estera) -