- ROMA - "Carissimi Connazionali, è giunto il momento solenne. Il momento atteso, dopo tante speranze, dopo tante illusioni, dopo le sconfitte, ma dopo la vittoriosa conclusione delle riforme costituzionali". Inizia con queste parole il messaggio del neo Ministro per gli Italiani nel Mondo Mirko Tremaglia. Ed è da questo messaggio che è partita la puntata di "Italia chiama Italia" interamente dedicata ai commenti e alle aspettative delle comunità italiane all’estero all’indomani della creazione del dicastero che si dovrà occupare proprio di tutte le questioni che li riguardano. Il nome dell’Onorevole Tremaglia è legato alla appassionata e lunghissima battaglia parlamentare per il voto degli italiani all’estero. Una battaglia condotta all’insegna di un fortissimo spirito unitario che ha trasversalmente unito maggioranza e opposizione e che nella scorsa legislatura ha portato a ben due modifiche costituzionali con le quali è stata istituita la circoscrizione Estero ed è stato fissato il numero di deputati e senatori che ne faranno parte. Ma, sebbene il diritto di voto sia considerata la questione più importante fra quelle del cosiddetto "pacchetto emigrazione", non è certo l’unica che attende di essere risolta. Aspettative e problemi aperti ce ne sono molti, a cominciare dalle tante riforme che in un modo o nell’altro riguardano gli italiani all’estero. Basti pensare alla riforma degli Istituti di Cultura, all’insegnamento della nostra lingua e della nostra cultura, alla ristrutturazione della rete consolare che tante proteste ha sollevato fra i nostri connazionali. Insomma, di lavoro da fare, per il neo Ministro Tremaglia ce ne è davvero moltissimo. Di questo si è parlato nell’ultima puntata di "Italia chiama Italia", e di questo si tornerà ancora a parlare nei prossimi giorni.