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26 mar 2007AFGHANISTAN: BERLUSCONI, DOMANI CI ASTERREMO

MILANO, 26 MAR (Italia Estera) - Ci asterremo. Cosi' il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, annuncia la decisione di astenersi domani al Senato per il voto sul rifinanziamento delle missioni militari all'estero. Al Senato l'astensione vale voto contrario. ''Abbiamo preso una decisione insieme alle altre forze del centro destra perche' la maggioranza non ha accolto le nostre richieste'', ha spiegato Berlusconi, arrivando a Milano per partecipare al corteo sulla sicurezza promosso da Letizia Moratti. 
''Negli ultimi tempi - ha rimarcato il leader della Cdl - la situazione in Afghanistan si è molto deteriorata, abbiamo preso la decisione di astenerci insieme agli altri partiti del centrodestra, ci asterremo tutti''.

Mentre il presidente di Alleanza nazionale, Gianfranco Fini, sottolinea: se domani il governo non prenderà 158 voti è "sacrosanto" che i capigruppo della Casa della Libertà vadano dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
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Diversa la posizione dell'Udc, che con Pier Ferdinando Casini spiega: "Mi auguro che domani venga approvato un decreto con regole più chiare e garanzie più forti per i nostri militari". "E' incomprensibile - avverte l'ex presidente della Camera- anche la tentazione di votare no. Noi siamo coerenti. Non possono perdere l'onore per mandare a casa Prodi. Per me, è più importante l'onore dei nostri soldati".

Allo stesso tempo Fini rimarca: se Prodi non avrà al Senato la cosiddetta maggioranza politica formata da 158 voti, chiederà le dimissioni del governo: "In questo caso - spiega - cioè se la maggioranza non sarà autosufficiente, chiederò ai miei capigruppo di andare insieme a quelli di An, Fi e Lega dal capo dello Stato per ottenere le dimissioni del governo".

Da parte sua, il ministro degli Esteri Massimo D'Alema sottolinea: "Non voglio pensare neanche per un momento che con il voto del Senato richiamiamo in patria le nostre ong, i nostri militari, i nostri funzionari civili. Perché sarebbe una pagina vergognosa del nostro Paese".

"Io spero che domani ci sia un largo consenso: al Senato si rinnova il provvedimento - ha ricordato D'Alema - che rifinanzia il pagamento degli stipendi dei militari italiani nel mondo in missione di pace. Quando io ero all'opposizione ho sempre votato a favore, salvo che sull'Iraq. Credo che il rinnovo dello stipendio dei militari italiani non è un aspetto della politica estera del governo ma un atto dovuto del Paese che non dovrebbe suscitare né particolare dibattito né apprensione".

Perciò, conclude la Farnesina, ''al di là di tutte le polemiche, spero che prevalga la ragionevolezza, per cui la grande maggioranza dei senatori possa sostenere l'impegno di pace dei nostri militari e dei nostri funzionari civili".
 
Intanto il senatore a vita Francesco Cossiga é stato improvvisamente ricoverato nel pomeriggio presso la clinica Quisisana di Roma per una affezione gastrointestinale. Pertanto domani non parteciperà alla votazione in Senato sul rifinanziamento delle missioni militari all'estero, provvedimento su cui aveva preannunciato il proprio voto contrario.  (Italia Estera) -



 
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