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09 mar 2007FRANCIA: Presidenziali, la corsa ad ostacoli di Segolene Royal - di Alfonso Maffettone

La candidata all'Eliseo é in difficoltà contro Sarzoky ed ora sorprendentemente anche contro l'avversario di centro Bayrou mai così alto nei sondaggi
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di Alfonso Maffettone
 
PARIGI, 9 MAR (Italia Estera) -  Amara festa della donna per  l’affascinante Segolene  Royal. La candidata socialista alle presidenziali francesi del 22 aprile (primo turno) e del 6 maggio (secondo turno) e’ di nuovo in forte  calo nei sondaggi   e non ha trovato con la Cancelliera tedesca Angela Merkel quella intesa che aveva fatto forte l’asse francotedesco Mitterand – Kohl.
Nei confronti del diretto rivale il ministro dell’interno Nicolas Sarzoky dato per vincente in una trentina di sondaggi fatti da meta’ gennaio ad oggi,   Segolene e’ in svantaggio del 48% contro il 52% secondo le più recenti rilevazioni Ifop  ed è divisa nei rapporti con la Germania
dalla Costituzione UE, la grande incompiuta ratificata da 18 paesi su 27.
 La candidata all’Eliseo, nel recente incontro di Berlino,  ha dovuto incassare un deciso no ad un nuovo testo costituzionale piu’ orientato sul sociale come vorrebbe lei, leader della sinistra francese. La cancelliera tedesca Angela Merkel, quale presidente di turno dell’Ue, si e’ pronunciata invece per la ripresa del processo costituzionale partendo dall’ attuale Trattato,  gia’ bocciato dai  francesi e dagli olandesi.  
 
Un no che si aggiunge al basso umore dei francesi per Segolene che nella sua corsa all’Eliseo si sta   muovendo su un percorso ad ostacoli con un passo avanti ed uno indietro. La Royal aveva ridotto da dieci ad un punto lo scarto che la separava dal suo avversario di destra raggiungendo il 49,5 per cento contro il 50,5 per cento. Una rimonta  dovuta all’ottima prestazione televisiva  su TF1 ma nel giro di quattro-cinque giorni di nuovo un tonfo di ben quattro punti. Uno scivolone attribuito da analisti ed osservatori ad un altro passo falso compiuto dalla Royal che ha annunciato una nuova squadra del  Patto Presidenziale con Laurent Fabius, Doinique Strass Kahn e Lionel Jospin, tutti nomi della vecchia guardia socialista.
 I tre   ‘‘elefanti’ ’’, come è  stato chiamato il terzetto,  non piacciono all’elettorato francese, soprattutto ai simpatizzanti di sinistra, clamoroso piu’ di tutti il richiamo di Lionel Jospin, uno che in passato non aveva  risparmiato battute e critiche alla candidata all’Eliseo. A giudizio dello stesso istituto di ricerca demoscopia Ifop, l’ errore  ha messo in moto ‘’il riflusso delle intenzioni di voto’’ in favore della Royal.
 
 Il quotidiano della gauche Liberation , del resto, non aveva mai nascosto i suoi timori per un ritorno degli ‘’elefanti’’.  “Non è la giovane Segolene che tira la sinistra verso il basso, è la vecchia sinistra che impiomba la nuova candidata”, ha scritto il giornale aggiungendo con sarcasmo: ‘’E’ difficile ballare il rock con gli elefanti’’.
Ma rock o non rock  la corsa ad ostacoli  della Royal sta  favorendo il candidato di centro Francois Bayrou che non e’ stato mai cosi’ alto nei sondaggi. L’Ifop  lo accredita oggi di un 19% al primo turno, cifra mai raggiunta dopo Sarzoky al 29 per cento e la Royal al 25,5, grazie alla conversione sulla sua  candidatura del 17 per cento dei simpatizzanti socialisti e del 16 per cento dei verdi.
Bayrou è piu’ libero di muoversi  e fa più gara a se mentre la Royal e Sarzoky, figlio di un aristocratico ungherese emigrato in Francia, sono condizionati dalle nomenclature dei rispettivi schieramenti, il partito socialista e l’Ump.
 
Ma per Segolene esistono molte perplessità sul suo suo programma  e sulla sua esperienza politica legata soltanto ad incarichi regionali. Nata a  Dakar il 22 settembre 1953 dal colonnello di artigliera Jacques Royal e da Melene Dehaye, Marie – Segolen, e’ il suo nome completo, ha costituito una coppia di fatto o pacs con l’attuale primo segretario del partito socialista  Francois Holland  dal quale ha avuto quattro figli. Ha sempre militato nella sinistra dopo gli studi a Sciences Po e la laurea  all’Ecole nazionale d’amministration (ENA) e costituisce oggi il fenomeno Royal per essere la prima donna ad aspirare alla presidenza della Francia.  Dalla vittoria nelle primarie ad  oggi  ha compiuto una serie di gaffe e passi falsi, tutti sottolineati impietosamente dalla stampa francese, che le hanno fatto subire un continuo e snervante saliscendi nei sondaggi nazionali.
 L’annuncio del suo programma avvenuto l’11 febbraio scorso apparve a tutti come un tentativo di riconquistare il terreno perduto. Il Patto presidenziale, come viene chiamato il programma,  consiste in una lista di 100 proposte incentrate sul sociale, l’economia, l’ambiente e  prevede in particolare l’aumento delle pensioni minime, la rinegoziazione ed il rafforzamento dell’orario di lavoro basato sulle 35 ore settimanali, l’incremento del salario minimo. Inoltre la Royal, nel suo libro dei sogni secondo la definizione data al Patto dai suoi avversari politici,  ha puntato anche su alcuni progetti gia’ bocciati da molti elettori socialisti tradizionali: i campi di addestramento di tipo militare per  minori condannati per reati penali, o l’istituzione di ‘giurie popolari’’  per giudicare il lavoro dei parlamentari tacciati di eccessivo giacobinismo.    
Alfonso Maffettone/Italia Estera 



 
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