- ROMA – Nel corso di un incontro tra il ministro degli Esteri, Renato Ruggiero, ed il ministro degli Esteri della ex-Repubblica jugoslava di Macedonia, signora Ilinka Mitreva, è stata esaminata la delicata situazione dei Balcani, facendo riferimento alle origini e agli sviluppi della crisi macedone.
Il ministro Ruggiero è stato così informato sugli ultimi colloqui intercorsi fra le autorità di Skopje e gli esponenti dei partiti albanesi, dai quali è emersa l’urgenza per la comunità internazionale, per l’Unione Europea e per l’Alleanza Atlantica di intensificare gli sforzi comuni, al fine di favorire un dialogo costruttivo per una pacifica risoluzione della crisi.
Ruggiero ha, quindi, condannato ogni forma di violenza da parte della guerriglia ed ha rinnovato l’impegno dell’Italia al Governo macedone, per incentivare una politica, che, nel rispetto dell’integrità statuale e dell’inviolabilità delle frontiere, permetta la convivenza sul territorio di comunità etniche tra loro diverse.
Il ministro ha poi ricordato che lo Stato italiano, in occasione del Consiglio Affari Generali, previsto per il prossimo 25 giugno, sosterrà la nomina di un inviato permanente dell’Unione europea a Skopje, che possa dunque facilitare i rapporti politici tra le parti. Per quanto attiene poi le relazioni della FYROM con l’Unione Europea, i due ministri si sono soffermati sull’Accordo di Stabilità ed Associazione, firmato nell’aprile scorso, osservando entrambi che esso permetterà una progressiva integrazione del Paese nelle strutture dell’Unione europea. Un traguardo, questo, che sarà il risultato di un intenso lavoro di avvicinamento legislativo e di rafforzamento istituzionale.
Positivi, infine, sono stati i giudizi espressi sul piano delle relazioni bilaterali. E’ stato così riconfermato l’impegno comune al loro rafforzamento, soprattutto nel campo economico-commerciale, dell’assistenza tecnica e della cooperazione. Il Governo italiano ha infine espresso l’intendimento di proseguire l’azione di sostegno anche economico e finanziario alla FYROM, sia in via bilaterale sia attraverso interventi tramite organismi multilaterali.