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Messaggero di sant'Antonio
Italiani d'Argentina
  
03 mar 2007A MODO MIO di Silvana Mangione

NEW YORK, 3 MAR. (Italia Estera) - Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, nella sua infinita saggezza, ha istituito fin dal 1991, un certo numero di Commissioni di Lavoro: Informazione e Comunicazione; Sicurezza e Tutela Sociale; Diritti Civili, Politici e Partecipazione; Scuola e Cultura; Formazione, Impresa, Lavoro e Cooperazione, cui si sono aggiunte, nel 1998 con la modifica della legge istitutiva, la Commissione Stato, Regioni, Province Autonome, CGIE e nel 2004, in previsione della prossima Conferenza mondiale dei Giovani, la Commissione Nuove Migrazioni e Generazioni Nuove. Le nazioni, nelle quali le comunità possono eleggere più di un Consigliere, di solito hanno l’accortezza di “spalmarli” in un numero di Commissioni pari al numero dei Consiglieri stessi. Alcune delegazioni, come l’Argentina, che è la più numerosa (8 Consiglieri) ne hanno fatto un obbligo ai propri eletti. Gli Stati Uniti, che hanno cinque Consiglieri, fino a qualche tempo fa si erano adeguati alla stessa regola non scritta, ma più che opportuna. Andando in ordine di Commissione: Enzo Centofanti stava all’Informazione fin dal 1991; Pasquale Nestico è alla Sicurezza e Tutela Sociale con la carica di Presidente del Gruppo di lavoro sulla Sanità; nessuno ai Diritti Civili, né alla Lingua e Cultura; Valter Della Nebbia era alla Formazione, Impresa, Lavoro e Cooperazione; Silvana Mangione è alla Commissione Stato, Regioni; Augusto Sorriso era alla Commissione Nuove Migrazioni e Generazioni Nuove. Come avete letto, i verbi usati hanno tempi diversi. Già dal 2005 il Consigliere Della Nebbia è passato alla VI Commissione (Stato Regioni). Poi, in seguito alle elezioni del dicembre 2006, sostitutive delle cariche interne del CGIE, che non hanno rispettato i diritti delle minoranze, anche i Consiglieri Centofanti e Sorriso, insieme ad altri sette colleghi hanno chiesto di essere trasferiti alla VI Commissione e il Comitato di Presidenza ha autorizzato il trasferimento. Ciò fatto, per reintegrare il numero minimo di membri della VII Commissione - che per brevità chiamiamo Commissione Giovani e che per la sua proiezione futura è ora diventata una delle più importanti - si è reso necessario il passaggio obbligato alla VII di tre componenti del Comitato di Presidenza.
Tutto questo va benissimo. Il problema è che nel momento in cui si è verificato un avvicendamento al vertice di RAI International, ci troviamo privi dell’esperta presenza del Collega Centofanti alla Commissione Informazione, che si riunisce in seduta straordinaria in questi giorni a Roma. Fra i punti all’ordine del giorno ci sarà l’appuntamento con il Neodirettore di RAI International, Piero Badaloni, che si era dichiarato disponibile ad incontrare il Comitato di Presidenza nello scorso febbraio, ma aveva visto declinare la sua offerta, poiché il Segretario generale riteneva preferibile che parlasse direttamente con la Commissione Tematica.
Si vocifera che il Direttore Badaloni abbia intenzione di eliminare alcune rubriche fisse di RAI International. Sono certa che il Collega Centofanti si sarebbe battuto come un leone per impedire, quanto meno, la cancellazione di ZOOM, l’unico settimanale televisivo che viene realizzato all’estero, in America Settentrionale, per raccontare gli eventi della realtà culturale, economica, sportiva delle nostre comunità dal nord del Canada al sud degli Stati Uniti e le iniziative dei protagonisti della vita politica, artistica e di scambi commerciali, che vengono dall’Italia a visitarci ufficialmente. Dopo anni di richieste, codificate in innumerevoli documenti, compresi quelli finali delle quattro Conferenze sull’Informazione, promosse dal CGIE – 1994, New York e San Paolo del Brasile; 1995, Berlino; 1996, Milano – ZOOM è diventato il primo (ed unico) esempio di informazione di ritorno sulle collettività, il primo (ed unico) periodico TV i cui contenuti vengono spesso ritrasmessi anche in Italia. Sono certa che il valore aggiunto delle capacità di tutti i produttori, giornalisti, ideatori di ZOOM non andrà perduto e che il Direttore – a sua volta raffinato giornalista, con esperienze anche di gestione amministrativa ad alto livello – non vorrà privarci di questo nostro strumento di comunicazione, utile e – per quanto ogni tanto criticato, come tutte le cose del mondo – atteso con ansia dagli spettatori di RAI International e, in USA, di RAItalia.
Con questo augurio, invoco l’intervento della Commissione Informazione a sostegno delle nostre richieste, che non possono più avvalersi di una voce diretta dagli Stati Uniti.
Silvana Mangione/Italia Estera




 
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