HOUSTON, 16 FEB (Italia Estera) - Valter Della Nebbia, consigliere del Cgie per gli Stati Uniti, commenta la nota diffusa dal Ministro Carloni in cui si sintetizzavano i contenuti discussi nell’utimo Comitato di Presidenza del Consiglio Generale:
"Caro Segretario Generale, membri del Comitato di Presidenza, leggo con stupore, tra il divertito e l’inorridito, il comunicato stampa del Segretario Esecutivo Carloni. Apprendo che: "Il CdP ha fatto sua la proposta del Segretario Generale" di stravolgere completamente la struttura ed il modus operandi del Cgie. Mi era sembrato di capire che il CdP fosse solo un organo esecutivo e che l’Assemblea Plenaria fosse sovrana. Il CdP può, secondo il regolamento interno, prendere decisioni solo in caso d’estrema urgenza ed il tutto deve in ogni modo essere ratificato dalla plenaria il prima possibile. Purtroppo però, visto la nuova organizzazione del Consiglio, mancano i fondi per la solita terza riunione plenaria perché si devono convocare le commissioni tematiche in via straordinaria. Ragionamento perfettamente logico nella mentalità dittatoriale di Stalin".
"Alla fine del comunicato – scrive Della Nebbia - ho deciso di ridere e ringraziare questo Comitato di Presidenza per l’onestà mentale con cui si rivolge al resto dei Consiglieri.
Mi spiego: visto che le vostre opinioni non solo non sono accolte, ma neanche ascoltate vi evitiamo il lavoro. Non vi inviamo i verbali delle riunioni carbonare del CdP e della riunione della II commissione. Il vostro input sulla riforma del CGIE è inutile; quindi, risparmiatevi la fatica della lettura e dell’elaborazione, ci pensiamo noi. Alla fine, quando sarà tutto deciso nelle nostre segreterie di partito a Roma, vi sarà consegnata la riforma già approvata e firmata".
"L’atteggiamento partigiano di questo Comitato di Presidenza – commenta ancora Della Nebbia - ormai non mi stupisce più; quello che però non capisco è il fare indifferente di coloro che democraticamente eletti all’estero non si lamentano e accettano tutto supinamente purché impartito da Roma. Cosa racconteranno ai loro elettori?".
Secondo della Nebbia, "una sola cosa è ormai chiara: il mondo dell’emigrazione è stato rovinato dall’ingresso della partitica italiana. Si stava meglio quando si stava peggio. Oramai pur di soddisfare i Corvi Romani (sperando in un posto nella prossima lista elettorale) siamo disposti a calpestare i diritti e negare il rispetto agli altri attori di questo variegato mondo dell’emigrazione. Se non ci rispettiamo tra di noi – si chiede il consigliere - come possiamo pretendere il rispetto degli altri? Peccato, veramente peccato". (Italia Estera) -