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17 feb 2007FOIBE: incidente diplomatico tra Italia e Croazia, Mesic chiude la polemica

"Napolitano non era contro la Croazia"

ROMA, 17 FEB. (Italia Estera) - "Nelle sue parole non c'era alcun riferimento polemico alla Croazia, e in esse non vi era alcuna intenzione di mettere in questione il Trattato di pace del 1947 e gli Accordi di Osimo e di Roma, e nemmeno contenevano ispirazioni revansciste e storico-revisionistiche". Lo afferma in una nota il presidente croato Stipe Mesic che  ha chiuso così la polemica con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sulle Foibe.
"Da parte italiana si apprende con soddisfazione che il presidente croato Stipe Mesic ha preso atto dei chiarimenti emersi nel corso del colloquio avvenuto alla Farnesina lo scorso 13 febbraio tra il ministro degli Esteri massimo D'Alema e l'ambasciatore della Repubblica di Crozia Tomislav Vidosevic". Lo rendono noto fonti dalla Farnesina. "Essi sono stati eccepiti e hanno contribuito al superamento degli equivoci nati a proposito del testo pronunciato dal Capo dello Stato italiano - si afferma ancora alla Farnesina.
"Nelle parole del presidente Napolitano non vi era alcun riferimento polemico nei confronti della Croazia, né alcun intento di rimettere in questione il Trattato di Pace nel 1947 e gli Accordi di Osimo e di Roma, né tantomeno un'ispirazione revanscista o storico-revisionista".
"Il presidente Napolitano ha accolto favorevolmente le espressioni del presidente Mesic nel senso di proseguire il cammino dei rapporti bilaterali in spirito di collaborazione e amicizia. Da parte sua l'Italia non farà mancare il suo appoggio, come per il passato, al tragitto di integrazione della Croazia nell'Unione Europea. Il presidente Napolitano si è unito agli auspici del presidente Mesic che si possa realizzare in futuro un incontro italo-croato al massimo livello”.
Dopo una settimana di tensioni,  si può considerare chiusa la crisi diplomatica sorta tra Croazia e Italia dopo le accuse del presidente croato Stipe Mesic alle parole pronunciate sulle foibe dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Il Presidente della repubblica nel celebrare  la Giornata del ricordo al Quirinale, per ricordare le vittime delle rappresaglie compiute in Istria e in Dalmazia nel 1943-1946 contro migliaia di connazionali, infoibati o costretti alla fuga, afferma che furono  vittime di un "un moto di odio e di una furia sanguinaria che assunse i sinistri contorni di una pulizia etnica". Napolitano, poi, lancia un monito:"Non dobbiamo tacere. Dobbiamo assumerci la responsabilità di aver negato o teso a ignorare la verità, per pregiudiziali ideologiche e cecità politica, e di averla rimossa per calcoli diplomatici e convenienze internazionali".
Il presidente croato Stipe Mesic – con una nota ufficiale - accusa di razzismo, revisionismo storico e revanscismo politico il Capo dello Stato italiano. Per Mesic "E' motivo di costernazione ed è potenzialmente estremamente pericoloso mettere in questione il Trattato di Pace che l'Italia ha firmato nel 1947". La reazione italiana è altrettanto dura e esponenti di tutti i partiti intervengono a difesa del Capo dello Stato.
Il presidente del Consiglio Romano Prodi esprime al premier croato Ivo Sanader lo "sdegno" dell'Italia per le parole di Mesic "assolutamente ingiustificate". Ed il ministro degli esteri Massimo D'Alema convoca l'ambasciatore croato in Italia Tomislav Vidosevic. D'Alema si dice "stupito e addolorato" per le accuse rivolte al capo dello Stato, giudicando tali accuse "immotivate". Il presidente Mesic in un intervento alla radio croata insiste, tornando a definire "assolutamente inaccettabile" per la Croazia ogni ipotesi di "discussione sul trattato di pace del 1947 o di revisione degli accordi di Osimo". Ma non è tutto. Un portavoce della Commissione europea afferma che "Il linguaggio usato dal presidente della Croazia Stipe Mesic è sembrato inappropriato". La presidenza croata definisce in una nota "unilaterale e scorretta" la critica rivolta dall'Ue a Mesic.  Ed oggi dopo intensi colloqui diplomatici tra Italia e Croazia, una nota della presidenza croata afferma che l'incidente è chiuso. (Italia Estera) -



 
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