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08 feb 2007Coppie di fatto, arrivano i 'Dico'

Via libera del Consiglio dei ministri al ddl. Pollastrini: ''Una legge per i diritti delle persone stabilmente conviventi''
(Infophoto)Roma, 8 FEB- (Italia Estera) - . Dopo mesi di scontri e battaglie di principio il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge sul riconoscimento dei diritti civili alle coppie di fatto. Per non confonderla con i francesi 'Pacs', la legge si chiamerà '''Dico', ovvero diritti delle persone stabilmente conviventi", ha annunciato la ministra delle Pari opportunità Barbara Pollastrini. "Come tutte le leggi anche questa è migliorabile - ha aggiunto - Il governo la consegna al Parlamento e c'è la massima disponibilità ad avere arricchimenti e contributi". Per la ministra diessina "questa legge dimostra che il governo risponde alla Costituzione e non ha accettato divieti, né pressioni e quindi ha garantito l'autonomia della politica".

Le fa eco il ministro per la Famiglia, Rosy Bindi che parla di ''prova di laicità'' e dimostrazione di cosa è un ''governo di coalizione'' ''perché ci siamo assunti la responsabilità di una mediazione tra i valori della nostra concezione politica e il pluralismo del Paese". Per il ministro non si ''è indebolita la famiglia'' ma sono stati ''rafforzati i valori costituzionali''. "La legge non si applica solo a conviventi eterosessuali o omosessuali, ma anche a due persone che si assistono reciprocamente -ha spiegato -. Non si estendono diritti dei coniugi ai conviventi, ma si introducono diritti originali''.

''Il ddl rappresenta un passo avanti importante, che riconosce a tanti cittadini italiani che convivono in unioni di fatto diritti fondamentali prima negati'' ha affermato il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, che sottolinea: ''Ora ne discuterà il Parlamento, che potrà arricchire e migliorare il testo, ma il governo di centrosinistra ha mantenuto l'impegno con coraggio ed equilibrio''.

''Netto dissenso'' al ddl è stato ribadito dal ministro della Giustizia, Clemente Mastella che non ha partecipato al Consiglio dei ministri. Un 'no' che, precisa il Guardasigilli, non ha ''nulla a che vedere con il mio sostegno e la mia fiducia al governo''.

Soddisfatto il vicepremier e leader della Margherita Francesco Rutelli. "Si tratta di una scelta alta di riconciliazione del Paese e nella società, un riconoscimento giusto verso i più deboli che convivono, e nessun rischio di fare in Italia un matrimonio di serie b". Prima del disco verde ufficiale il segretario dei Ds Piero Fassino aveva parlato di ''un'intesa equilibrata, ragionevole e molto positiva".

Diversi i toni usati da Vladimir Luxuria (Rifondazione comunista) che non esita a parlare di ''compromesso al ribasso''. Mentre più sfumato è il commento del ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero che parla di ''positivo passo avanti'', ammettendo però che "ci sono ancora una serie di punti che vedremo poi in parlamento. Non vi è certo la nostra piena soddisfazione...".

L'intesa all'interno dell'Unione sarebbe stata raggiunta con la modifica dell'art.1, ovvero con l'eliminazione della dichiarazione congiunta delle coppie di fatto davanti all'anagrafe. Punto su cui la Margherita era stata inflessibile.

Nel
ddl governativo, infatti, non c'è più la dichiarazione congiunta delle coppie di fatto di fronte all'anagrafe ma una dichiarazione contestuale dei conviventi. In poche parole non verranno registrati all'Anagrafe come coppia, ma ciascuno farà una dichiarazione di convivenza per certificare il suo stato.

Nel caso in cui non sia "resa contestualmente da entrambi i conviventi, il convivente che l'ha resa ha l'onere di darne comunicazione mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento all'altro convivente". Per quanto riguarda le successioni il ddl governativo stabilisce che ci deve essere una convivenza di almeno 9 anni, per la successione del contratto di locazione di 3 anni, per le agevolazioni in materia di lavoro sempre 3 anni. Per il nodo pensioni, il ddl governativo rinvia la questione alla riforma della normativa previdenziale.(Italia Estera) -



 
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