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02 lug 2001I Comites del New Jersey chiedono non la chiusura ma il potenziamento del vice c

NEWARK – I Comites del New Jersey hanno inviato un appello al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al Ministro per gli affari esteri , al Ministro per gli Italiani nel Mondo ed all’Ambasciatore d’Italia negli stati Uniti per chiedere non la chiusura, ma addirittura il potenziamento del Vice consolato di Newark. Nella petizione si fa presente che il Vice Consolato di Newark svolge un lavoro molto corposo perché comprende le otto contee settentrionali dello stato del New Jersey, le più industrializzate e popolate con una concentrazione di oltre cinquantamila italiani ed oltre ottocentomila italo-americani, inferiore soltanto alla circoscrizione di New York. Pertanto i Comites insieme con le associazioni italiane che sono oltre 200 , evidenziano la necessità di elevare il vice consolato a consolato generale in considerazione dell’elevato numero di pratiche che vengono svolte ivi. Nell’appello viene messo in risalto anche il fatto che la sola ventilata voce di una possibile chiusura ha sollevato un sostenuto malcontento da parte della comunità italiana . Quindi si chiede, prima di prendere una decisione alla leggera , che vengano tenute nel debito conto alcune considerazioni tra cui quella che Newark sulla carte geografica è un puntino così vicino alla Grande Mela ma che la mattina per attraversare il Lincoln Tunnel ci si impiega anche due ore. Inoltre bisogna considerare il disagio a cui andrebbero incontro i poveri vecchietti che dovranno raggiungere il Consolato Generale di New York dove un parcheggio per l’auto costa oltre 30 dollari l’ora. Altra considerazione è quella che è in atto una forte migrazione di italiani dagli stati limitrofi verso lo stato giardino del New Jersey, che ha costi molto abbordabili e per questo molte ditte italiane saltano New York e si insediano colà.



 
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