VENEZIA, 19 DIC. (Italia Estera) -
Accanto al tradizionale albero di Natale, quest’anno Palazzo Balbi, sede della Regione, ospita anche un altrettanto tradizionale presepe, realizzato per iniziativa degli Assessori Isi Coppola e Elena Donazzan. Un’iniziativa che nasce “perché Palazzo Balbi – sottolinea la Donazzan - è luogo istituzionale per definizione, che rappresenta tutti i veneti, la loro storia, le loro tradizioni. E tra le tradizioni della nostra regione c’è il profondo attaccamento alle nostre radici cristiane, che purtroppo oggi vengono messe in discussione da qualche insegnante, da qualche ufficio pubblico, che addirittura si mette in testa che il presepe non deve essere fatto per non turbare non si sa bene chi.
Noi – ribadisce l’Assessore regionale - riteniamo invece, che si stia parlando di una grandissima tradizione, che ha a che fare con il senso spirituale e religioso, che è un fatto privato, ma che ha a che fare anche con l’educazione e la simbologia, che sono invece fatti pubblici che riguardano una, se non la più cara, tradizione per le famiglie e anche per la nostra regione .Il presepe fatto dall’Assessore Coppola e da me, ha avuto il significato di dire che nel luogo istituzionale della Regione si ricordano le nostre tradizioni e la nostra religiosità”.
L’Assessore Donazzan ha quindi invitato le famiglie venete e i bambini ad essere educati dal presepe e a sognare nella dimensione del Natale. “Una dimensione – ha ricordato - che è riuscita ad impregnare tutta l’educazione civile e civica della nostra regione, dell’Italia e dell’Europa. Io chiedo alle famiglie venete – ha aggiunto - di chiedere alle scuole di festeggiare il Natale, di cantare “Tu scendi dalle stelle”, di fare il presepe e di insegnarlo ad altri bambini, che sono di altre religioni e che sono ospiti nella nostra terra”.
La Donazzan ha quindi concluso con un’esortazione: “Io credo – ha detto - che si debbano boicottare tutti quei negozi che hanno deciso di non vendere le statuine di Natale, che hanno deciso di non fare il presepe. Se questa è la proposta delle multinazionali, senza fede, senza storia, senza identità, noi dobbiamo ribadire che abbiamo fede, abbiamo storia e abbiamo identità. E il segno più bello è proprio questo Natale”.(Italia Estera) -