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11 dic 2006Sanità,Gianni Farina: Amarezza per la chiusura dei centri di accoglienza italiani a Parigi

ROMA, 11 DIC. (Italia Estera) - “Profondo rammarico” e “straordinaria amarezza” sono stati espressi dal deputato dell’Ulivo Gianni Farina, eletto nella circoscrizione estero Europa, in seguito alla risposta del sottosegretario alla Salute Patta alla sua interpellanza sulla chiusura della convenzione con i centri di accoglienza italiani dell'ospedale di Villejeuif e dell'ospedale George Pompidou a Parigi.
 
Tali centri, ha ricordato Farina, furono istituiti nel 1990 “con l'obiettivo di regolare e razionalizzare il flusso di malati”, come risposta “agli appelli di tanti nostri connazionali, che erano alla ricerca di un aiuto, malati spesso terminali, parenti e familiari che cercavano una motivazione per continuare la lotta per la vita”.
 
Insomma, “il primo esempio, in Europa, di collaborazione tra strutture sanitarie europee e italiane per evitare inutili spostamenti dei pazienti e delle loro famiglie, disagi umani ai malati e ai loro parenti e carichi economici non indifferenti al sistema sanitario”. Un successo, stando ai numeri (“oltre 25 mila contatti negli ultimi cinque anni”). Da qui la richiesta di non chiudere l’esperienza e anzi ampliarla “almeno nelle grandi metropoli europee, con l'obiettivo di razionalizzare i flussi migratori”.
 
Il sottosegretario ha invece confermato in aula “l'impossibilità di giustificare la prosecuzione del rapporto convenzionale”.
 
Farina ha replicato esprimendo “rammarico” e sottolineando l’esiguità degli oneri economici per i conti pubblici: “Si parla di 210 mila euro”, per mantenere “una struttura che è stata fondata su invito pressante del movimento dell'associazionismo democratico italiano in Francia. Io spero che ci sia ancora lo spazio per una riflessione che dia una risposta ai nostri cittadini e ai malati che dall'Italia vanno a Parigi per farsi curare”. (Italia Estera) -
 



 
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