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26 nov 2006Fragile tregua in Medio Oriente. Israele pronto al ritiro da Gaza

Storico «sì» di Olmert. Da questa notte le armi tacciono
RAMALLAH, 26 NOV (Italia Estera) -  il premier israeliano Ehud Olmert ha accettato la proposta del presidente palestinese Abu Mazen, arrivata telefonicamente questa notte.
Il leader dell'Anp, d'accordo con il premier palestinese Ismail Haniyeh, ha assicurato che favrebbe fatto cessare i lanci di razzi contro obiettivi israeliani (a partire da stamattina) in cambio di un impegno parallelo da parte di Israele di ritirare le proprie forze dalla Striscia di Gaza.
 
Da Olmert è arrivato uno storico «sì». Un portavoce israeliano ha dichiarato che «il primo ministro Olmert ha parlato a Tel Aviv con i suoi ministri di alto rango e con i responsabili dei servizi di sicurezza e ha informato Abu Mazen della risposta ufficialmente favorevole di Israele se davvero verrà sospeso il lancio dei razzi contro lo Stato ebraico».
Quindi, da stamani, le armi tacciono, anche se la tregua resterà  appesa a un filo. Fino a ieri sera due miliziani di Hamas sono rimasti uccisi nella Striscia di Gaza durante l'ennesimo raid aereo israeliano. I due viaggiavano su un'auto che è stata colpita durante un attacco aereo su Gaza.
La Spagna, che con Italia e Francia sta perfezionando una nuova iniziativa per il Medio Oriente, ha oggi espresso la propria soddisfazione per l'accordo di tregua per Gaza concordato la scorsa notte tra Israele e l'Autorità nazionale palestinese. "Il governo spagnolo si compiace di questo accordo che ha portato a una tregua e al ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza", si legge in un comunicato diffuso oggi a Madrid dal ministero degli esteri. "La tregua a Gaza è una buona notizia", aveva in precedenza commentato il premier spagnolo José Luis Rodriguez Zapatero. L'iniziativa di Spagna, Italia e Francia, annunciata il 16 novembre scorso, prevede tra l'altro una immediata cessazione delle violenze.
Comunque  ne parleranno domani e martedì a Tampere in Finlandiai 35 ministri degli Esteri euromediterranei (i 25 Ue più i 10 Paesi partner della sponda sud) si troveranno a discutere domani e martedì a Tampere, in Finlandia. Sull' ottavo summit Euromed - al quale per l'Italia partecipa il ministro degli Esteri Massimo D'Alema - si concentrano i riflessi di una fase delle relazioni internazionali e della "non pace" mediorientale particolarmente carica di tensioni e aspettative. E il fatto che a Tampere si ritrovino intorno allo stesso tavolo israeliani e arabi - ma anche turchi e ciprioti - fa crescere l'attenzione su un appuntamento destinato più che altro, almeno teoricamente, a fare il punto sullo stato di attuazione di quel Processo di Barcellona lanciato nel 1995 per favorire l'integrazione tra le due sponde del Mediterraneo. Un Processo al cui rilancio, come ha più volte sottolineato recentemente D'Alema, l'Italia punta con volontà e determinazione, ma che finora è stato ostaggio della crisi mediorientale e delle conseguenti tensioni tra Israele e Paesi arabi.(Italia Estera) -



 
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