ROMA, 21 NOV (Italia Estera) - L'Aula della Camera dei deputati ha approvato definitivamente il disegno di legge di conversione del decreto legge sulle intercettazioni. Il provvedimento prevede, tra l'altro, che sia il Giudice per le indagini preliminari (Gip) a disporre in tempi rapidi e certi la distruzione delle intercettazioni illegalmente raccolte. Mentre toccherà al
Pubblico ministero (Pm) chiedere la secretazione e la custodia degli atti. E' inoltre prevista una nuova fattispecie di reato in relazione all'illecita detenzione degli atti o dei documenti indebitamente detenuti. Chiunque consapevolmente detiene gli atti, i supporti o i documenti di cui è stata disposta la distruzione è punito con la pena di reclusione da sei mesi a quattro anni. Si applica la pena della reclusione da uno a cinque se il fatto è commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio.
Ricordiamo che il decreto legge 22 settembre 2006, n. 259
concernente "Disposizioni urgenti per il riordino della normativa in tema di intercettazioni telefoniche" era stato approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 22 settembre 2006 per contrastare l'illegale detenzione di contenuti e dati relativi a intercettazioni illecitamente effettuate, l'uso di documenti formati attraverso la raccolta illegale di informazioni e la diffusione indebita di dati o elementi concernenti i medesimi dati.
"Il decreto legge sulle intercettazioni illegali, convertito con una larga maggioranza dalla Camera, prevede sanzioni pesantissime per i giornalisti che detengano consapevolmente il materiale illegittimo". A dichiararlo il segretario generale della Fnsi, Paolo Serventi Longhi, che ha aggiunto:"Diffido sempre delle leggi approvate con una maggioranza bulgara e condivido le preoccupazioni di quei pochi parlamentari che si sono astenuti".
" E' ovvio - ha spiegato - che il verminaio delle intercettazioni Telecom va stroncato. In attesa dei risultati delle indagini giudiziarie, si attiva un provvedimento che può però interferire con il diritto di cronaca. Vedremo comunque nei singoli casi come sarà interpretata la legge.
E' però preoccupante che il ministro Mastella non abbia ancora avviato quella necessaria ampia consultazione del mondo dell'informazione circa il disegno di legge sulle intercettazioni ordinate dalla magistratura e che prevede altre sanzioni per le violazioni del segreto". "Non si possono affrontare problemi di tale delicatezza con provvedimenti tampone, che si approvano con differenti iter parlamentari, e che non sembrano rispondere - ha concluso Serventi - ad un quadro organico di interventi".(Italia Estera) -