NORIMBERGA,8 NOV (Italia Estera) - Nel corso dei lavori del 28 ottobre scorso, il Comites di Norimberga ha approvato all'unanimità il tema all'ordine del giorno relativo all'oscuramento dei programmi RAI in Europa, proposto dai componenti la lista CTIM di quella circoscrizione.
Stefano Palombo e Lucio Albanese (presidente e segretario Comites, oltre che dirigenti del Comitato Tricolore), facendosi portavoce delle esigenze e degli interessi degli utenti, hanno inviato una lettera al Vice Ministro Danieli, al Ministro delle Comunicazioni, al Ministro delle Politiche giovanili e Attività sportive Giovanna Melandri, al Presidente della Commissione Vigilanza Rai Mario Landolfi .
Questo il testo della lettera: “Il Comites e le associazioni italiane operanti nella zona di Norimberga (Germania), facendosi portavoce della nostra comunità qui residente, vogliono mettere in evidenza, per l'ennesima volta, il penoso e sempre attuale problema dell'oscuramento dei programmi RAI in Europa.
Privando i connazionali della ricezione dei programmi culturali e sportivi (vedi i recenti campionati mondiali di calcio), si causa tanta rabbia e delusione tra la nostra gente emigrata; questi programmi attraggono i nostri giovani e uniscono la comunità nell'amore e nel 'tifo' per l'Italia.
La Rai, che svolge un ruolo fondamentale nel capo dell'informazione e che per dovere istituzionale deve garantire questo servizio, quando 'oscura' ci lede un nostro sacrosanto diritto: avere una informazione completa ed articolata.
Questo diritto non può valere solo per il TG, 'Porta a Porta' o l'Isola dei famosi', ma deve includere anche i programmi sportivi (partite di calcio, Formula 1, ecc.), i cartoni animati per i nostri bambini e i diversi film italiani e stranieri. Non è possibile, sul campo del diritto all'informazione, fare discorsi a doppio binario: uno privilegiato per gli italiani che vivono in Patria e un altro per gli italiani che vivono fuori dei confini. Il diritto all'informazione, come tutti i diritti, non può essere limitato o diviso in prima o seconda categoria e - se in Europa esiste la libera circolazione delle persone, delle merci e dei capitali - perché ostacolare l'informazione?
Ci viene detto e ripetuto che questi programmi vengono 'oscurati' perché la Rai non paga i diritti per la diffusione oltre il territorio nazionale e di conseguenza, su richiesta dei titolari dei diritti, la Rai è obbligata a codificare queste trasmissioni. La questione si riduce in sostanza al pagamento dei diritti d'autore e le difficoltà di budget dell'ente pubblico Rai.
Ma cosa significa che 'la Rai non può pagare'? Può essere ciò un valido motivo per limitare il diritto all'informazione degli utenti italiani residenti all'estero? Di questo si dovrebbe fare chiarezza e noi domandiamo: quanto sarebbe il costo aggiuntivo che la Rai dovrebbe assumersi per trasmettere in chiaro i programmi, almeno nell'Unione Europea?
Ci chiediamo inoltre: il Parlamento e il Governo italiano hanno la volontà politica, al di là delle risorse a disposizione, di garantire i diritti dei propri cittadini dentro e fuori dei confini nazionali, ricordando che economicamente non siamo un paese povero del Terzo mondo, ma la 5. o 6. potenza economica mondiale.
Senza alimentare polemiche, forse ci sarebbero ben altri settori in cui regna l'inefficienza e lo spreco, sui quali intervenire e risparmiare, incominciando dal carrozzone Rai.
Se ogni volta si discute in convegni e conferenze sull'importanza della promozione e diffusione della lingua e della cultura italiana all'estero, e che gli italiani nel mondo sono una ricchezza e opportunità in quanto diffusori e ambasciatori del made in Italy, allora chiediamo più coerenza e serietà.
Ciascuno faccia la sua parte, ma la faccia subito e coerentemente nel cercare una soluzione a questo penoso problema, in modo da garantire a tutti gli italiani dentro e fuori dei confini nazionali il diritto e il servizio informativo completo ed articolato.
Fiduciosi nel vostro interesse per risolvere questo problema, restando in attesa di una conferma, porgiamo cordiali saluti” (Italia Estera) -