31 ott 2006 | IL COMMENTO AL CAMPIONATO DI CALCIO DI SERIE A - di Fabrizio Piccolo |
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Servizio di Fabrizio Piccolo
ROMA, 29 OTT. (Italia Estera) - Il nuovo re del gol è brasiliano, ha un fisico statuario, uno stacco impressionante, una tecnica sopraffina ed una potenza straordinaria. Il nuovo re del gol è il simbolo di questo Palermo capolista per il quale si sprecano gli aggettivi ma non parliamo di miracolo. Il nuovo re del gol si chiama Amauri e si cosparga il capo di cenere chi, tra le grandi d’Italia, non si è accorto di questo talento del Chievo che a Palermo sta spopolando (sì, è costato molto meno di Oliveira e sicuramente al Milan sarebbe servito dieci volte di più). La campagna acquisti di Zamparini è stata semplicemente perfetta: presi i giocatori che servivano, trattenuti i baluardi difensivi, ceduto il solo Grosso e poi tutto nelle mani di Guidolin, l’unico allenatore di calcio che segue la partita come un coach di basket, accovacciato, pronto a saltare come una molla. E per tre volte l’allenatore rossonero è balzato in piedi a Firenze, tre volte come i gol della sua squadra che ha battuto i viola dando l’ennesima dimostrazione di forza e carattere. Tiene così il passo dell’Inter il Palermo di Amauri (un assist favoloso a Di Michele, un gol di testa alla Van Basten ed un altro con fendente rasoterra preciso dopo dribbling stretto) e archivia un’altra domenica trionfale. La controcopertina della giornata è del Siena che vince ad Ascoli ed ora è quarto, nonostante il punto in meno per le irregolarità amministrative. Questo sì un miracolo della provincia italiana, frutto del lavoro di Berretta. Uscito dall’orbita Juve in cui ha gravitato per anni, il Siena si è rinnovato con oculatezza ed i risultati la stanno premiando con merito. Il resto è tutto o quasi negli anticipi del sabato: la Roma si riprende dopo tre passi falsi consecutivi e vince ad Udine. Non è ancora guarita dai suoi malesseri ma ha reagito con personalità, mentre l’Udinese non riesce a costruirsi una sua identità precisa. Nel derby esagerato di Milano è arrivato il primo verdetto stagionale: l’Inter vince 4-3 e condanna i cugini ad un campionato anonimo e di sofferenze. Tre squilli dal Parma che supera l’Atalanta (3-1 con Doni ancora a segno, stavolta invano), bella impresa del Messina che rimonta due reti al Chievo rivitalizzato da Del Neri grazie al solito incredibile Riganò e a Floccari e nuovo scivolone della Sampdoria condannata da un’autorete contro il Cagliari. Ora che i discutibilissimi arbitrati hanno ridisegnato la classifica per – si spera – l’ultima volta, appare chiaro che il Torino è condannato alla lotta per la salvezza (il pari ottenuto in extremis sul neutro di Bari contro un bel Catania è poca cosa), così come Ascoli, Parma, Chievo, Reggina e Fiorentina, e che la lotta per l’Uefa è aperta a tante possibili sorprese. Per lo scudetto discorso a tre con Inter favorita sul Palermo e Roma a rincorrere.
Fabrizio Piccolo/Italia Estera
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