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29 ott 2006CASO CRAXI, Altre due proteste: L’on. Giuseppe Angeli da Rosario, Agentina e Vittorio Coco dal Canada

ROMA, 29 OTT. (Italia Estera) - E’ a tutti noto il giudizio di Bobo Craxi sui parlamentari italiani eletti all’estero espresso ad Ottawa (vedi Italia Estera) , da lui smetito (vedi Italia Estera del 21 ott.), ma riferito dal collega Luciano Gonella "de L`Ora di Ottawa", che Italia Estera conosce da anni per  persona  professionalmente preparata e tutta d’un pezzo. In redazione sono giunte altre due proteste  sull’accadimento:

L’on. Giuseppe Angeli è un deputato eletto nella circoscrizione dell’America meridionale, uno dei 18 apostrofati da Craxi:
ROSARIO, 29 OTT. Mi è giunta in Argentina l’eco di ciò che il Signor Bobo  Craxi  (il quale si fregia di essere stato nominato Sottosegretario per gli Affari Esteri, senza peraltro essere stato eletto in nessun collegio, né per la Camera dei Deputati, né per il Senato della Repubblica) ha detto durante la sua missione in Canada.
Ho anche letto, in un secondo momento, le parole che ha pronunciato, come ho letto che le ha smentite.
Tendenzialmente sono una persona molto mite, che rispetta gli altri ed il lavoro che questi compiono.
Nel mio mandato, a dispetto di molti altri miei colleghi, non ho mai fatto distinzione di schieramenti, anche essendo apertamente schierato, ed ho sempre dichiarato che la mia missione in Italia era per tutti gli Italiani d’America Meridionale e del resto del mondo, poveri, ricchi, di destra e di sinistra, come di centro.
Sentire riferire queste parole mi ha fatto dapprima male, poi mi sono adirato, provando a capire, alla fine mi sono detto: proviamo a compatirlo, in fin dei conti non sa neppure di cosa parla.
Signori perdonate loro che non sanno quello che fanno.(Italia Estera) -
 
Vittorio Coco, Direttore politico e affari sociali CHIN Radio/TV International e segretario politico UDC Canada, definisce l’accaduto “l`ignoranza di chi non conosce gli italiani all`estero”. 
OTTAWA, 29 OTTO. (Italia Estera) - A me per natura, non piacciono le polemiche.
L`ho dimostrato in campagna elettorale dell`aprile scorso, lo continuo a fare nella mia veste di direttore politico e affari sociali della CHIN Radio/Tv, la piu` importante emittente in lingua italiana fuori dell`Italia.
E` forse il mio carattere di democristiano moderato, e` forse il mio up-bringing, insegnatomi dai miei genitori.
Mio padre diceva sempre, "quando uno ti insulta cerca di farlo ragionare, se proprio non dovessi riuscirci, lascialo andare per la sua strada... si suicidera` da solo..."
Chi scrive ha intervistato per la televisione il sottosegretario Vittorio Craxi.
Forse aveva gia` capito di aver sottovalutato la forza della stampa, radio e televisione italiana che opera al di fuori dell`Italia, guardandosi bene di ripetere la infausta frase che i "parlamentari eletti all`estero non contano un C...."
Non tutti sono sedicenti giornalisti ( come ha chiamato l`amico Luciano Gonella "de L`Ora di Ottawa").
Il nostro lavoro e` riportare la notizia, non inventarla, come avrebbe voluto farci credere il sottosegrerario agli Esteri Craxi, con la smentita, arrivata addirittura quattro giorni dopo l`incidente avvenuto durante un ricevimento dato nella capitale canadese, da alcuni parlamentari federali di orgine italiana.
Forse i nostri politici che vengono a trovarci in Canada, non conoscono la nostra realta`, non conoscono la preparazione dei nostri eletti e l`amore che nutrono per la comunita` che rappresentano.
Non e` compito mio elogiarli.
Tocca a me, pero`, difendere l`operato giornalistico dell`amico Luciano Gonella, un professionista che non ha i peli sulla lingua ( sarebbe il caso di dire non ha peli sulla penna!) che ama dire le cose come stanno.
E` troppo facile insinuare a otto mila chilometri sulla buona fede di un operatore della comunicazione.
Il sottosegretario Craxi, farebbe bene a chiedergli scusa. Cosa, credo, che non fara`.
L`arroganza e` padrona di chi crede di essere al di sopra di tutto. Anche di chi dice la verità. (Italia Estera) -




 
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