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26 ott 2006IL PASSAPORTO: UN TORMENTONE PER GLI ITALIANI IN SVIZZERA - Da oggi gli Uffici Consolari italiani all’estero e le Questure in Italia rilasceranno il nuovo passaporto elettronico - di Dino Nardi

ZURIGO, 26 OTT. (Italia Estera) - Parlare di passaporto agli italiani in Svizzera, ma non solo, significa da anni toccare un tasto dolente: vuoi per i tempi troppo lunghi che, spesso, necessitano per averlo dal consolato italiano; vuoi per la tassa (euro 40,29)  che molti debbono pagare annualmente affinché sia valido per entrare o uscire dall’Italia.
 
Ed è soprattutto il pagamento di questa tassa che fa letteralmente imbestialire coloro che debbono versarla. Infatti la normativa che regola la gratuità o meno del passaporto per gli emigrati italiani è vecchia di quasi un secolo, anche se poi è stata aggiornata parzialmente negli ultimi lustri, così che spesso viene interpretata non in modo univoco dai funzionari e dagli impiegati della rete consolare italiana. Un problema vecchio per la cui soluzione, in Svizzera, si sono impegnati, a più riprese, i Comitati degli Italiani all’Estero (COMITES) e la stessa delegazione elvetica nel Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE) tanto che oggi, perlomeno nella Confederazione, è stata fatta un minimo di chiarezza ed agli italiani che vivono in questo paese viene richiesto il pagamento della tassa annuale se svolgono un lavoro intellettuale o autonomo ed ai loro familiari a carico, nonché a tutti coloro che sono nati in Svizzera ed ai doppi cittadini. Mentre ai pensionati che restano in Svizzera la tassa è richiesta se già la dovevano pagare da lavoratori attivi.
 
Una distinzione tra cittadini italiani che non viene capita da quanti debbono versare la tassa ritenendola discriminatoria anche perché oltretutto, non di rado, chi svolge un lavoro ritenuto intellettuale ha un reddito inferiore a chi fa un lavoro manuale. Ma tant’è finché  il legislatore italiano non si deciderà a fare una nuova legge che liberi tutti i cittadini da questa iniqua tassa sul passaporto. Una tassa che, quantomeno per chi lavora all’estero, è poi un vero e proprio balzello, perché un conto è aver bisogno del passaporto per motivi turistici ed un altro è, invece, non poterne fare a meno perché si lavora all’estero.
 
Nell’attesa che, magari, gli stessi diciotto parlamentari italiani eletti nella Circoscrizione Estero si facciano carico del problema e riescano a far porre rimedio a questa ingiustizia, la soluzione (per chi non ha bisogno di doversi spostare fuori dall’Europa) può essere quella di chiedere il passaporto valido solo per l’Europa o, ancora meglio, dotarsi invece della Carta di identità italiana. Infatti, con l’entrata in vigore degli Accordi Bilaterali tra la Svizzera e l’Unione Europea (1.6.2002), i cittadini italiani possono adesso risiedere nella Confederazione anche con la sola Carta di identità che costa 5,42 euro ed ha una validità di cinque anni. Il rilascio di questo documento è tuttavia di competenza dei Comuni italiani e non della rete consolare e quindi coloro che sono interessati ad averla debbono approfittare della prima occasione che hanno di recarsi in Italia
Naturalmente la Carta di identità, come già ricordato, è valida unicamente per muoversi in Europa ma quanti degli italiani residenti in Svizzera (ma lo stesso vale anche chi risiede in altri Paesi europei) hanno necessità o in programma di recarsi in altri Paesi fuori d’Europa?

Tra l’altro, dopo il prossimo 26 ottobre, quando entrerà in vigore anche in Italia il nuovo passaporto elettronico, o biometrico che dir si voglia (vedere il comunicato del MAE), il vantaggio che, già oggi, offre la Carta di identità rispetto al passaporto sarà ancora maggiore sia per i costi che per i tempi d’attesa per ottenerlo e quindi perché non avvalersi di questa possibilità? Perché intestardirsi a preferire il passaporto anche quando non vi è alcuna necessità?

Dino Nardi/Italia Estera
* UIM Svizzera e membro CGIE

PASSAPORTO ELETTRONICO
Da oggi 26 ottobre gli Uffici Consolari italiani all’estero e le Questure in Italia rilasceranno un nuovo modello di passaporto, di tipo elettronico, utilizzando più moderne tecnologie che offriranno standard più elevati di sicurezza.

Il passaporto elettronico è dotato di particolari caratteristiche di stampa anticontraffazione e di un microprocessore che consente la registrazione dei dati, certificati elettronicamente, riguardanti il titolare del documento e l’Autorità che lo ha rilasciato.

Il costo del nuovo passaporto, in ragione della sofisticata tecnologia utilizzata, è stato fissato da un decreto emanato dal Ministero dell’Economia: in euro 44,66 (CHF 70,30) per il libretto con 32 pagine ed in euro 45,62 (CHF 71,80) per quello di 48. La tassa annuale di concessione governativa rimane invariata e non va comunque pagata se si richiede un passaporto valido solo per la circolazione all’interno dell’Unione Europea.

L’emissione del nuovo documento di viaggio, previsto da un impegno comune europeo, consentirà di continuare a beneficiare del Visa Waiver Program che autorizza l’ingresso negli Stati Uniti od il transito nei suoi aeroporti senza necessità di visto. Dal 26 ottobre prossimo potranno infatti entrare o transitare negli Stati Uniti in esenzione di visto solo i titolari di passaporto elettronico, di passaporto con foto digitale rilasciato dalle Questure prima del 26 ottobre 2006 (gli Uffici Consolari non hanno rilasciato tale tipo di passaporto), o di passaporto a lettura ottica rilasciato o rinnovato prima del 26 ottobre 2005. Si ricorda che i figli minori potranno beneficare del Visa Waiver Program solo se dotati di un passaporto individuale, non essendo sufficiente l’iscrizione sul passaporto di uno dei genitori.
(COMUNICATO STAMPA DEL CONSOLATO GENERALE D’ITALIA DI ZURIGO)


DA OGGI SI PUO' CHIEDERE IL PASSAPORTO ELETTRONICO CON IMPRONTE E DATI BIOMETRICI






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