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03 apr 2006La Regione Campania porta al Salone del Mobile il top del design

 Secondo gli ultimi dati dell’Istat il settore vede una ripresa nelle economie emergenti mentre continua a non crescere nei mercati tradizionali
 
NAPOLI, 3 apr (Italia Estera) -  Prende il via a Milano mercoledì 5 aprile Mundus Vivendi, la mostra organizzata per il secondo anno dalla Regione Campania in collaborazione con Fiera Milano in Triennale in occasione della 45a edizione del Salone del Mobile.
Sono ventidue le aziende campane presenti all’evento per rappresentare il settore del mobile e dell’arredo. La fiera si inserisce nel circuito dei Fuori Saloni programmati in occasione dell’esposizione milanese che registra ogni anno la presenza di centinaia di migliaia di visitatori da tutto il mondo. La partecipazione al Salone del Mobile offre alle aziende campane un’occasione per confrontarsi con competitors nazionali ed internazionali in un settore che  in Italia, con 80mila imprese e 400mila addetti (dati Istat 2004) rappresenta una produzione di eccellenza.
La Campania è una delle regioni che ha sofferto di più la concorrenza dei paesi emergenti e nell’ottica del rilancio del comparto s’inquadra la partecipazione all’evento fieristico internazionale.
L’export del mobile della Campania, infatti, perde il 53,6 per cento in tre anni: secondo i dati Istat, elaborati dal Centro Studi di Sprint Campania, la produzione locale lascia sul terreno dei mercati internazionali più di 64 milioni di euro in valore, passando da quasi 119 milioni del 2003 a 56 milioni 604 mila euro del 2005. Nello stesso periodo, anche l’Italia è in calo, ma perde solo il 3,1 per cento. “Per il secondo anno consecutivo, con uno spazio espositivo appositamente allestito – dichiara Edoardo imperiale, direttore Sprint Campania, Sportello regionale per l’internazionalizzazione delle imprese - la Regione Campania ha voluto fortemente la partecipazione delle eccellenze produttive campane al Salone del Mobile, per l’iniziativa Mundus Vivendi, presso la Triennale di Milano. Una vetrina internazionale a cui le nostre imprese non potevano mancare soprattutto in un momento come questo in cui l’export del mobile della Campania perde sui mercati mondiali. I dati degli ultimi tre anni ci indicano che dobbiamo recuperare verso i mercati tradizionali, in particolare Stati Uniti e Comunità europea. Siamo comunque soddisfatti della nostra tenuta sul mercato francese, che è il secondo più importante con il 16,7 per cento del totale e 9,2 milioni di euro in valore, e sul quale cresciamo del 6,8 per cento. Bene anche la nostra performance in Grecia, il 3 per cento del totale export campano, dove ci muoviamo con una crescita del 197 per cento raggiungendo il milione e mezzo di euro in valore, laddove l’Italia guadagna il 9,9 per cento. Abbiamo registrato un buon andamento anche verso le economie emergenti. In Senegal, che rappresenta l’1,5% del totale export,  cresciamo del 20%, in Ucraina del 366% e in Portogallo, infine, l’1,4 per cento del totale, cresciamo del 432 per cento. Nell’Europa centro orientale, guadagnando il 26,5 per cento, andiamo meglio anche dell’Italia che cresce del 13,7 per cento. In questo caso però parliamo di 2,3 milioni di euro di export della Campania, il 4,7 per cento del totale export regionale. Per questo la Regione Campania intende promuovere una nuova politica di internazionalizzazione per arginare la crisi di alcuni settori tradizionali del nostro sistema produttivo e sostenere la penetrazione commerciale sui mercati esteri dei prodotti e dei servizi delle imprese campane, promuovendo la partecipazione degli operatori agli scambi internazionali e alle manifestazioni fieristiche”.
Sono i mercati tradizionali del mobile campano a perdere le quote più importanti. È il caso degli Stati Uniti, uno dei principali partner commerciali con il 32,7 per cento del totale nel 2005, ma che passa dai 59,7 milioni di euro in valore del 2003, ai 19 milioni del 2004 e ai 18 del 2005, con una perdita dunque del 69,6 per cento, mentre l’Italia cala del 28,1 per cento. Anche la Spagna, terzo mercato con il 9,3 per cento del totale, perde il 72,9 per cento, passando da più di 19 milioni nel 203 a 5,1 milioni di euro nel 2005; al contrario, nello stesso periodo il Belpaese segna un incremento del 23 per cento. E la Germania, il 3,2 per cento del totale export, perde quasi tre milioni di euro, il 62,1 per cento in valore, arrivando ad appena 1,7 milioni di euro nel 2005, mentre l’Italia contiene le perdite a meno 11 per cento.
A un livello più generale, il mercato della Comunità Europea, che rappresenta il 38,5 per cento delle esportazioni del mobile campano con 21,4 milioni di euro, perde 43,2 punti percentuali rispetto ai 37,7 milioni del 2003; nello stesso periodo, l’Italia contiene le perdite a meno 3,1 punti percentuali. Male anche la zona del Nafta, che rappresenta il 35,7 per cento del totale con 19,8 milioni di euro nel 2005, dove il mobile campano perde ben 67,3 punti percentuali contro il calo del 25,8 per cento dell’Italia. Per avere qualche segnale positivo, bisogna andare nell’Europa centro orientale, che guadagna il 26,5 per cento, poco meglio quindi dell’Italia che guadagna il 13,7 per cento: in questo caso però parliamo di appena 2,3 milioni di euro di export della Campania, il 4,7 per cento del totale export regionale.
 



 
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