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02 apr 2006SI E’ RIVELATA UN INCUBO PER BUSH LA STORIA DEI TUBI di Ro Pucci

Si torna a discutere delle presunte armi di distruzione di massa
 
HOUSTON, TEXAS , 2 apr (Italia Estera) -  Sembra che gli apparati di controspionaggio avessero avvisato Bush gia’ nell’ottobre 2002 che non c’era concordanza di vedute tra le varie agenzie circa alcuni tubi iracheni d’alluminio che erano venuti a galla e che ipoteticamente potevano servire per l’arricchimento dell’uranio invece che per le solite armi di tipo convenzionale. Tutto fa pensare anche che nel momento in cui ci s’accorse dell’errore il capo principale dei consiglieri politici del presidente, Karl Rove, manifesto’ la convinzione preoccupata che la rivelazione dello sbaglio avrebbe compromesso seriamente la rielezione del presidente del 2004. Per questo motivo la storia di cio’ che Bush sapeva veramente e di quando l’aveva appreso non fu resa nota al pubblico fino al mese corrente. A seguito della seduta con la quale il Senato ha discusso sui vari aspetti del procedimento d’impeachment c’e’ chi ha espresso la preoccupazione che nel caso in cui il Congresso degli Stati Uniti volesse mostrare i muscoli e mettere in evidenza la sua prerogativa sanzionatrice del presidente e questi rispondesse avvalendosi della sua prerogativa dell’uso del veto o d’altre iniziative tese comunque ad inceppare l’attivita’ legislativa si correrebbe il rischio d’uno scontro istituzionale vero e proprio e d’una escalation verso il procedimento nei confronti di Bush che non e’ nuovo, se si considera la storia americana, essendo gia’ stato applicato per Clinton e per alcuni altri presidenti prima di lui. In effetti, tutto potrebbe procedere su un binario di normalita’ piu’ pacifica e meno conflittuale se invece di mettere in campo motivazioni faziose di probabile origine Democratica, si mirasse  ad ottenere un chiarimento con la richiesta a Bush da parte del Congresso di far luce sull’episodio incriminato e sul quale s’addensano le nubi oscure del sospetto. A rendere le cose ancora piu’ gravi s’aggiunge anche la possibilita’ d’un altro passo falso del Presidente verificatosi in occasione del suo “discorso sullo stato dell’unione” del 28 gennaio del 2003. Fu allora, infatti, che Bush tiro’ ancora in ballo la storia dei tubi pur essendo ammonito di non farlo da Rove stesso nel caso che quell’argomentazione a favore della nuova campagna irachena venisse fuori e che, alla fine, si rivelasse sbagliata. Circola anche l’indiscrezione tutta da provare secondo la quale Rove avesse dato al presidente il consiglio d’avvalersi dell’argomento delle armi di distruzione di massa, in modo da essere  facilmente capito dagli elettori e quindi rieletto e che, visti i risultati conseguiti, questo sia stato considerato forse efficace se il Capo della Casa Bianca, una volta accortosi della mancanza di fondatezza della storia, non si decise a sanzionare chi gliel’aveva fornito licenziandolo. Rimane, dunque, questa mancanza d’ appropriati provvedimenti disciplinari nei riguardi del consigliere che ora portata Bush all’attenzione pubblica ed a quella del Congresso e che ha fatto precipitare la situazione fino a far prospettare per lui la necessita’ di dover fornire ben presto un rendiconto molto imbarazzante. Se si considera dunque questo “affare” nel suo complesso  ed il danno notevole che potrebbe arrecare all’immagine dell’uomo piu’ potente della terra non rimane proprio alcun dubbio che si e’ trattato proprio di un grande errore di calcolo che il presidente avrebbe fatto meglio ad evitare di fare ad ogni costo.
 
RO PUCCI – HOUSTON, TEXAS/Italia Estera 



 
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