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30 mar 2006Renzo Arbore intervistato a New York da America Oggi

AMERICA OGGI: Il “pluridottore” Arbore porta Umbria Jazz a New York

di Riccardo Chioni
NEW YORK.“Non solo dottore, ma pluridottore. Perché sono dottore in scienze della Comunicazione, anche pubblicitaria, dottore in Lettere e Filosofia all’università di Foggia e poi dottore in Giurisprudenza all’università di Napoli, questa conquistata sul campo”.
Così, con lo spirito ironico che lo contraddistingue, si presenta ad America Oggi l’intrattenitore Renzo Arbore durante l’incontro di ieri con i componenti del Gruppo Esponenti Italiani di New York alla Rainbow Room di Rockefeller Center dove ha ricevuto il tradizionale “Gei Friendship Award” dal presidente del Gruppo, Lucio Caputo.
Arbore è stato infatti insignito della laurea honoris causa in Comunicazione in questi giorni dall’università di Perugia durante la presentazione della stagione Umbria Jazz a New York.
Arbore, è risaputo, nutre un affetto particolare per New Orleans, la sua storia musicale, la sua gente.
“Sono stato un mese e mezzo fa e con un giornalista del TG1 ho fatto un servizio di un’ora su prima e dopo Katrina. La città è proprio in ginocchio, soprattutto perché l’80 per cento della popolazione non c’è più. Fortunatamente nella sciagura sono stati salvati i quartieri importanti. Ora il problema sarà come ricostruire la città facendo ritornare queste persone che già si sono stabilite altrove”.
Per Arbore il salvagente di New Orleans sarà la musica. “L’unica cosa che potrà salvarla sarà la musica. Se New Orleans ritornerà a essere la capitale della musica americana e se i turisti torneranno numerosi, allora può riprendere la sua vita. Se, come è successo a me, non vedi neanche un turista per le strade più importanti, allora diventa pericoloso per la città sopravvivere”.
L’inventore dell’Orchestra Italiana e ideatore di programmi radio-televisivi scanzonati dagli Sessanta come “Alto gradimento” e “L’Alrtra domenica” che contribuì a lanciare Roberto Benigni, Isabella Rossellini e Milly Carlucci, racconta cosa sta preparando per il prossimo futuro.
“Adesso riprendo l’attività con l’Orchestra Italiana dopo il successo alla Carnegie Hall qui e di un video registrato a Piazza del Popolo a Roma con 150 mila spettatori. Ho fatto la televisione questo inverno, Meno siamo, meglio stiamo e Speciale per Me e poi intendo continuare la mia attività musicale e televisiva, più legata al già fatto”. Ad un uomo pungente dello spettacolo non si può non chiedere di commentare la situazione preelettorale in Italia.
“È esagerata. Non si è mai vbista una lotta politica così ingiuriosa, così forte e feroce, è una lotta politica da paese un po’ del terzo mondo. Perché siamo agli insulti. Evidentemente la posta in gioco è molto forte, soprattutto per certi partiti. Penso che, siccome io sono uno che pensa in positivo, dopo questo apice di lotta così forte, ci sarà un periodo di calma e si tornerà a privilegiare i contenuti, le cose importanti, perché quando si arriva al massimo della litigiosità non si può che tornare alla pace. Ce lo insegna la storia”.
A latere della presentazione di Umbria Jazz si svolgono a New York anche altre manifestazioni per far conoscere la regione “perla d’Italia” e in particolare Terni. Il presidente della Camera di Commercio di Terni, Mario Ruozzi spiega la missione a stelle e strisce.
“Credo sia il primo approccio di Terni con New York. C’è una serie di manifestazioni umbre, però la nostra provincia si è qualificata per presentare le sue peculiarità. La nostra provincia è piuttosto piccola, però al suo attivo ha anche una grande perla come Orvieto, che costituisce  l’attrazione turistica più importante del nostro territorio. Terni - prosegue Ruozzi -, che è conosciuta come la città dell’acciaio, oggi sta maturando un’alternativa a vocazioni diverse. C’è anche la cascata delle Marmore che rappresenta un punto di grande attrazione. Noi aspiriamo a ottenere dei risultati sicuramente molto importanti per lancirla nel turismo umbro più di quanto sia stato per il suo passato. Riteniamo che, fuoriera Umbria Jazz, l’evento che si ripete da oltre cinquanta anni, sia stato un biglietto da visita per introdurre i nostri operatori con quelli del mondo turistico americano.
L’Enit ha allestito una serie di incontri con gli operatori americani e un workshop per spiegare agli americani le caratteristiche della Regione. Claudio Torcolacci, presidente del Distretto integrato Turistico si dice fiduzioso sui risultati dell’iniziativa promozionale.
“È un’esperienza che tende soprattutto a fare commercializzazione. Quindi aggregare gli operatori o società di servizio nel turismo a vendere la propria azienda. La strategia è quella di far conoscere il prodotto, delle rarità dal punto di vista turistico significative, in alcuni casi con un basso livello di notorietà. Questo è lo sforzo che cerchiamo di fare con iniziative come queste dove dentro il brend dell’Umbria cerchiamo di rappresentare correttamentre quelle che sono le opportunità di varie parti dell’Umbria”.
America Oggi, Riccardo Chioni/Italia Estera



 
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