CARACAS, 30 mar.(Italia Estera) - L'imprenditore di origine siciliana Filippo Sindoni, è stato ucciso dai suoi sequestratori. A darne notizia é stata la polizia dello Stato venezuelano di Lara e lo hanno confermato fonti diplomatiche italiane a Caracas. Nella capitale, infatti, in questo ore si nota un certo movimento intorno all'ambasciata italiana (nella foto) in quanto il fenomeno dei rapimenti stà colpendo duramente in questi ultimi mesi la mostra comunità. Altri cinque italo-venezuelani sono attualmente nelle mani di sequestratori che già qualche mese fa hanno ucciso un'altra italiana, n onostante le misure prese dal nostro ministero degli Esteri inviando qui degli esperti della Polizia di Stato.
Il cadavere di Sindoni, 75 anni, è stato rinvenuto dagli agenti in un terreno abbandonato a Carora, vicino a Barquisimeto, a circa 4 ore d'auto dal luogo del rapimento. Viveva da 50 anni in Venezuela.
Era stato rapito a Maracay martedì sera da quattro malviventi che, travestiti da poliziotti, avevano organizzato un finto posto di blocco. I sequestratori avevano fermato la sua auto in una strada del centro di Maracay e, dopo aver colpito alla testa l' autista, erano fuggiti portando via l'ostaggio.
Filippo Sindoni era uno dei maggiori imprenditori nel Paese latinoamericano dov e aveva costruito un impero economico con interessi concentrati principalmente nel settore alimentare. L'Unità di crisi del ministero degli Esteri ha seguito il caso del rapimento di Sindoni, di origini siciliane, attraverso l'ambasciata italiana a Caracas e la missione antisequestri istituita nei mesi scorsi presso la nostra rappresentanza diplomatica.
L'imprenditore, nato a Capo d'Orlando (Messina), era amico del presidente venezuelano Hugo Chavez, che, prima di essere eletto alla massima carica dello stato, aveva svolto parte del suo servizio militare proprio a Maracay. Da fonti diplomatiche si apprende che Chavez vuole parlare personalmente con la moglie dell'imprenditore ucciso, Basilia Sgrò, che in questo momento si trova a Milano insieme alla figlia, che è psicologa nel capoluogo lombardo.
Fonti diplomatiche italiane hanno riferito che il cadavere di Sindoni, é stato rinvenuto all'alba di ieri con un colpo d'arma da fuoco alla testa. Si ipotizza il fatto che i rapitori visto l' imponente spiegamento di forze di polizia si siano sentiti braccati, abbiano avuto paura e siano arrivati alla decisione di ucciderlo.
L'emittente televisiva Globovision ha interrotto le trasmissioni per dare la notizia. Il commissario Lisandro Zapata ha dichiarato agli intervistatori che un contadino ha rinvenuto il corpo a Los Arenales, sulla statale Barquisimeto-Carora, nel territorio del Comune di Torres.
In Sudamerica l'imprenditore siciliano era impegnato in numerose attività e titolare di svariate partecipazioni, nel settore edile, industriale e dei servizi. Era proprietario del quotidiano venezuelano 'Aragueno', della televisione Yvs, di varie imprese alimentari, di una fabbrica che produce materiale plastico, di molti immobili e del centro commerciale Las Americas, da dove si stava recando a casa al momento del sequestro.
Sindoni aveva rappresentato per sette anni gli italiani del Venezuela nel Consiglio Generale degli Italiani all'Estero (Cgie), partecipando attivamente alle istanze della comunità italiana ed a numerose riunioni sia a Roma in varie città dell'America latina. I suoi interventi e le sue sitanze in favore delle comunità itaslo-venezolane sono stati sempre sui temi economici dei quali era un profondo conoscitore. Filippo Sindoni nel 1998 era stato nominato Cavaliere del Lavoro, ed era atteso a Capo d'Orlando per la Pasqua.
Amanda Olivares/Italia Estera