Il mancato controllo della strumentazione potrebbe aver causato il disastro
HOUSTON, Texas (Italia Estera) - Il 27 Agosto alle ore 6:01 del mattino, ora locale, Jeffrey Clay capitano del jet regionale Comair CRJ in rotta per Atlanta nello Stato della Georgia, portò il suo aereo sulla pista 26 dell’aeroporto di Lexington nello Stato del Kentucky, troppo corta per il decollo del suo aereo, ed il suo primo ufficiale James Polehinke prese i comandi senza accorgersi del tragico errore.
Il jet sfondò la recinzione dell’aeroporto, falciò alcuni alberi e si schiantò prendendo fuoco e causando la morte nel suo rogo dei 47 passeggeri e dei due membri dell’equipaggio. Polehinke fu l’unico superstite ed adesso le autorità competenti sono già partite con l’indagine tendente a portare alla luce tutti i particolari di questa tragedia dell’aviazione civile e ad identificarne le eventuali cause e responsabilità.
C’e’ chi alla luce dei primi rilievi comincia ad osservare che , se si e’ verificato questo incidente, può essere stato solo per l’accumularsi di una serie d’errori incredibili e dalle conseguenze fatali da parte dei piloti.
Sembra ormai quasi certo che il comandante Clay possa avere omesso d’ottemperare alle più elementari procedure di volo che prevedono l’uso della strumentazione necessaria a determinare se si e’ in effetti sulla pista giusta per il decollo. Generalmente tutti i piloti fanno uso, infatti, di un dispositivo direzionale che da conferma ai piloti che si sta usando la pista assegnata.
Altre attrezzature presenti nella cabina di pilotaggio dell’aereo avrebbero potuto evidenziare anche il tragico errore ma, evidentemente, il primo ufficiale del Comair, contro ogni conoscenza di base insegnata nelle scuole di pilotaggio sin dall’inizio dei corsi, non utilizzò gli strumenti di cui disponeva nella cabina di pilotaggio del suo jet , causando questo nuovo, grave disastro aereo.
L’NTSB, l’ente americano preposto alla sicurezza dei trasporti, fino a questo momento non vuole rilasciare ancora alcun comunicato circa l’eventualità’ che i piloti venissero meno al loro preciso dovere di far uso delle attrezzature di bordo per determinare se si trovassero sulla pista giusta per il decollo.
A bordo del velivolo c’erano apparecchiature in grado di registrare le conversazioni che si svolsero tra i due ufficiali e capaci, quindi, di far capire a chi sta investigando sulle cause del disastro se essi non fossero d’accordo circa le procedure da seguire e, specialmente, se avessero controllato opportunamente la strumentazione di cui disponevano a bordo.
In ogni caso, c’e’ anche chi per spiegare la causa del sinistro sta guardando in una direzione diversa.
Circa una settimana fa all’aeroporto di Lexington erano state apportate modifiche alle luci delle piste di decollo e queste , se male interpretate, potrebbero aver confuso i piloti dell’aereo precipitato.
Tra i particolari da investigare e da chiarire si sta considerando anche il fatto che quel mattino , nella torre di controllo sembra ci fosse un solo controllore di volo il quale potrebbe avere avuto un ruolo da non sottovalutare per il determinarsi di questa tragedia veramente assurda ed inconcepibile nell’era dei voli spaziali e dei dispositivi di navigazione satellitari presenti ora anche nei telefoni cellulari.
RO PUCCI/Italia Estera