ROMA, 31 AGO. (Italia Estera) - Il Vice Ministro per gli Italiani nel Mondo Franco Danieli continua a seguire, attraverso l’ Unità di Crisi della Farnesina, la vicenda dell’ aereo Cessna con tre cittadini italiani a bordo, Franco Rotunno Diaz, Vincenzo Efrain Rotunno Oteiza e Gabriel Venturi Ariza, scomparso in Venezuela il 24 luglio scorso.
Sin dai primi momenti, l’ Unità di Crisi, su istruzioni del Vice Ministro Danieli, ha chiesto all’ Ambasciata ed al Consolato Generale a Caracas di attivare sul posto ogni canale utile e di prestare la massima assistenza ai familiari, con i quali sia la Farnesina che le autorità diplomatiche italiane in Venezuela rimangono in stretto contatto.
In particolare il Ministero degli Esteri - tanto attraverso l’ Ambasciata a Caracas quanto compiendo opportuni passi presso l’ Ambasciata venezuelana a Roma - ha promosso, anche alla luce dei rapporti di amicizia fra i due Paesi, il diretto interessamento delle massime Autorità politiche venezuelane, le quali hanno dato impulso ai competenti organismi del loro Paese, i soli a cui spetta il compito di effettuare le operazioni di soccorso e di ricerca, affinchè sia compiuto ogni possibile sforzo. E’ stato verificata anche con i Paesi vicini la disponibilità di elicotteri specializzati in tale tipo di ricerche.
Riscontrando i passi compiuti dal Vice Ministro Danieli, le Autorità venezuelane hanno fornito massima collaborazione, rafforzando il loro usuale dispositivo di uomini e mezzi, ed impiegando anche elicotteri per la ricognizione a distanza.
I tre giovani italiani nati in Venezuela si trovavano insieme ad altri due passeggeri e al pilota a bordo di un Cessna partito il 24 luglio dall'arcipelago di Los Roques, nei Caraibi, che doveva arrivare in serata all'aeroporto 'Arturo Miquelena di Valencia. Mezz'ora prima dell'atterraggio, il pilota aveva preso contatto con la torre di controllo dell'aeroporto Maiquetia di Caracas, senza segnalare particolari problemi, ma poi improvvisamente le comunicazioni si sono interrotte.
Cominciate cinque settimane fa, le ricerche continuano ancora oggi. Squadre di soccorso ed esperti continuano ad operare fra la zona di Ocumare, nella Costa, e all'interno dei parchi nazionali San Esteban e Henri Pittier, ed in generale lungo la Cordigliera che unisce gli stati di Aragua e Carabobo, per cercare di trovare qualche traccia del velivolo.
Si tratta di aree in cui la foresta amazzonica è molto densa ed in cui negli ultimi 20 anni sono precipitati numerosi piccoli velivoli (tre dal 2004) di cui quasi mai sono stati recuperati i resti. Cinque mesi fa un Piper PA-23-250 Aztec con solo il pilota a bordo, Mata Lorenzo di 58 anni, venne dichiarato disperso mentre viaggiava verso Valencia provenendo dall¿isola di Curazao. Le ricerche condotte da allora non hanno dato risultati né per quanto riguarda i resti del velivolo né per il corpo del pilota.
Ancora più drammatica la vicenda delle quattro persone, tutte italiane, che risultano disperse dal febbraio del 2004. Il 12 di quel mese un Beechcraft Bonanza fabbricato nel 1992 e guidato da Antonio Buzzi di 70 anni venne dichiarata disperso mentre sorvolava il parco Henri Pittier compiendo la rotta Los Roques-Maracay. Con il pilota viaggiavano le sue due figlie, Barbara e Betty, di 39 e 29 anni, assieme al marito di quest'ultima Franco Rosetta, di 29 anni. Prima che l'aereo sparisse il pilota, non potendo comunicare con la torre di controllo, era riuscito a stabilire un contatto con un altro aereo che volava ad un'altezza superiore.
Grazie a questo 'ponte' il Beechcraft pilotato da Buzzi era riuscito ad avvisare che sarebbe atterrato alla base aerea Libertador di Maracay, dove però non arrivò mai.(Italia Estera) -