ROMA, 28 APR -(Italia Estera) - Oggi a Montecitorio tre fumate nere. Fausto Bertinotti non è mai riuscito a raggiungere il quorum della maggioranza richiesta per essere eletto Presidente della Camera. Così slitta tutto a domani quando sarà più facile per il segretario di Rifondazione comunista. Per essere eletto basterà raggiungere la maggioranza assoluta, raccogliendo 316 voti. Nelle prime tre votazioni occorrono i due terzi dei votanti .
La seduta numero uno della XV legislatura alla Camera si è aperta con il ricordo dei militari italiani morti nell'attentato terroristico di Nassiriya. Il ricordo del presidente provvisorio Fabio Mussi raccoglie l'applauso unanime di un'Assemblea che come tirata a nuovo era quasi tutta in grigio.
Silvio Berlusconi si è presentato nell'Emiciclo solo in tarda mattinata, per partecipare alla prima delle tre votazioni della giornata. Votazioni che cominciano in ritardo per poter consentire alla Giunta per le elezioni di risolvere i casi delle opzioni e delle successive proclamazioni .
Bertinotti, entra in Aula, insieme a Vladimir Luxuria. Roberto Menia subito solleva il caso procedurale col presidente Mussi sulla la facoltà del deputato transgender di usare il suo pseudonimo Luxuria: facoltà che la presidenza ha riconosciuto legittima e che, ha ricordato Mussi, ha illustri precedenti nelle Aule parlamentari come quelli di Alberto Moravia ed Ignazio Silone.
Naturalmente tutti sanno che non prima di domani , dopo la quarta votazione, quando il quorum si abbasserà, si riuscirà ad eleggere alla presidenza il candidato dell'Unione .Ma mentre i deputati attendevano le 'chiame', tra l'Aula ed il Transatlantico di Montecitorio, hanno potuto seguire sugli schermi televisivi l’elezione, certamente molto più attesa, a Palazzo Madama del Presidente del Senato che è la seconda carica dello Stato e che come si sa sostituisce nelle sue funzioni il Capo dello Stato ogni qualvolta che il Presidente della Repubblica va all’estero o ne è impedito in Italia. Naturalmente il clima di stadio si è trasferito anche nell’aula .E così applaudono i deputati della Casa della Liberta quando Marini non è passato alla prima votazione. La risposta de L’Unione arriva quando il candidato del centrosinistra incassa la maggioranza richiesta al secondo scrutinio . Poi nuovi applausi da parte di quelli del centrodestra quando Giuseppe Consolo (An) annuncia l'annullamento della seconda votazione di Palazzo Madama. Si finisce poco dopo le 21 . Si riprenderà domani mattina quando a Fausto Bertinotti basteranno 316 voti per sostituire Pier Ferdinando Casini sullo scranno più alto di Montecitorio.