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08 ago 2006MARCINELLE: Il messaggio del capo dello Stato, Giorgio Napolitano

ROMA, 8 AGO. (Italia Estera) - La memoria degli "eroi del lavoro" di Marcinelle sia "un esempio ed un monito per le generazioni presenti e future": un esempio "dell'impegno e del sacrificio" per ricostruire nel dopoguerra "una società più giusta" ed un monito perché non si verifichino più tali tragedie sul lavoro: è quanto scrive il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione del cinquantesimo anniversario della tragedia di Marcinelle. "Quest'anno - scrive il capo dello Stato - ricorre il cinquantesimo anniversario della tragedia di Marcinelle, ove centotrentasei lavoratori provenienti dall'Italia persero la vita, insieme a tanti altri lavoratori, nello sforzo di riscattare, attraverso il durissimo lavoro quotidiano, le condizioni di miseria e prostrazione in cui il nostro paese si era venuto a trovare dopo la fine del secondo conflitto mondiale". "La memoria di quegli eroi del lavoro - sottolinea - costituisce al tempo stesso un esempio ed un monito per le generazioni presenti e future: l'esempio dell'impegno e del sacrificio, grazie ai quali si poté ricostruire, dalle macerie dell'Europa post-bellica, una società più giusta; il monito a vegliare affinché il lavoro di tutti venga sempre ed in ogni luogo rispettato e protetto, così che mai più si verifichino in futuro eventi tanto funesti". "Uomini di undici nazioni europee persero la vita in quel terribili giorno. E' mio vivo auspicio che Marcinelle diventi nella coscienza di tutti i cittadini d'Europa il simbolo del condiviso impegno per la costruzione di una patria comune ai popoli del continente. L'Italia - prosegue - ha offerto un contributo straordinario al raggiungimento di questo storico obiettivo, grazie anche a coloro che con grande coraggio ed abnegazione lasciarono la patria per diffondere ovunque nel mondo i valori che stanno a fondamento della nostra nazione: lavoro, solidarietà, generosità". "Nel ricordare con gratitudine ed ammirazione tutti coloro che perirono nella sciagura - conclude Napolitano - desidero stringere in un commosso abbraccio i familiari delle vittime e rivolgere agli ambasciatori presenti, al viceministro degli Esteri onorevole Danieli e a tutti gli intervenuti il mio cordiale saluto". La memoria degli "eroi del lavoro" di Marcinelle sia "un esempio ed un monito per le generazioni presenti e future": un esempio "dell'impegno e del sacrificio" per ricostruire nel dopoguerra "una società più giusta" ed un monito perché non si verifichino più tali tragedie sul lavoro: è quanto scrive il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione del cinquantesimo anniversario della tragedia di Marcinelle. "Quest'anno - scrive il capo dello Stato - ricorre il cinquantesimo anniversario della tragedia di Marcinelle, ove centotrentasei lavoratori provenienti dall'Italia persero la vita, insieme a tanti altri lavoratori, nello sforzo di riscattare, attraverso il durissimo lavoro quotidiano, le condizioni di miseria e prostrazione in cui il nostro paese si era venuto a trovare dopo la fine del secondo conflitto mondiale". "La memoria di quegli eroi del lavoro - sottolinea - costituisce al tempo stesso un esempio ed un monito per le generazioni presenti e future: l'esempio dell'impegno e del sacrificio, grazie ai quali si poté ricostruire, dalle macerie dell'Europa post-bellica, una società più giusta; il monito a vegliare affinché il lavoro di tutti venga sempre ed in ogni luogo rispettato e protetto, così che mai più si verifichino in futuro eventi tanto funesti". "Uomini di undici nazioni europee persero la vita in quel terribili giorno. E' mio vivo auspicio che Marcinelle diventi nella coscienza di tutti i cittadini d'Europa il simbolo del condiviso impegno per la costruzione di una patria comune ai popoli del continente. L'Italia - prosegue - ha offerto un contributo straordinario al raggiungimento di questo storico obiettivo, grazie anche a coloro che con grande coraggio ed abnegazione lasciarono la patria per diffondere ovunque nel mondo i valori che stanno a fondamento della nostra nazione: lavoro, solidarietà, generosità". "Nel ricordare con gratitudine ed ammirazione tutti coloro che perirono nella sciagura - conclude Napolitano - desidero stringere in un commosso abbraccio i familiari delle vittime e rivolgere agli ambasciatori presenti, al viceministro degli Esteri onorevole Danieli e a tutti gli intervenuti il mio cordiale saluto". (Italia Estera) -


 
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