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PECHINO, 28 AGO. (Italia Estera) - Si inaugurerà il 30 agosto a Pechino la XIII edizione della Beijing Book Fair, il maggior appuntamento cinese per l’editoria, riconosciuto oggi come un mercato interessante a livello internazionale. All’evento, in programma fino al 2 settembre, l’Italia partecipa per la prima volta con sedici case editrici. L’iniziativa è organizzata dall’Ice - Istituto nazionale per il Commercio Estero in collaborazione con l’Aie - Associazione Italiana Editori. Obiettivo della partecipazione italiana e' quello di far conoscerel'editoria italiana, ma soprattutto favorire gli incontri tra case editrici italiane e cinesi finalizzati alla vendita dei diritti d'autore o alle co-edizioni.
La presenza degli editori italiani nel “Punto Italia” Ice testimonia un primo segnale d’interesse verso questo mercato, difficile ma con grandi opportunità: un miliardo e trecentomila abitanti, una spesa per istruzione e cultura che si colloca al secondo posto dopo quelle per il soddisfacimento dei bisogni primari e una crescita del mercato dei libri a un tasso medio annuo del 7% (in Italia siamo all’1-2%). Un forte interesse per l’editoria straniera dimostrato dall’interscambio di copyright.
Attualmente in Cina l’import-export del copyright presenta un forte scompenso a favore dell’import. Nel 2004 la Cina ha importato 11.746 titoli e ne ha esportato 1.362. Un rapporto tra import ed export di 9 a 1 (nel 2003 il rapporto era di 15 a 1). Ai primi posti tra i paesi esportatori di copyright, Stati Uniti e Regno Unito che hanno esportato in Cina rispettivamente 4.068 e 2.030 titoli. Al terzo posto Taiwan (1.173 copyright), poi Giappone (694) e Germania (504). Tra gli altri paesi esportatori figurano Francia, Russia, Canada, Singapore, Corea del Sud.
Per quanto riguarda l’Italia, da una recente ricerca sul mercato dei libri in Cina commissionata dall’Ice, quasi tutte le case editrici cinesi intervistate si sono dimostrate interessate all’acquisto di titoli italiani e a stabilire rapporti con le case editrici. Tra i filoni di successo che presentano opportunità per l’editoria italiana: libri per ragazzi, biografie e autobiografie, libri di management e di orientamento professionale, libri per l’insegnamento delle lingue, romanzi rosa, lifestyle, libri di svago, turismo, arte ed architettura.
Obiettivo della partecipazione italiana alla fiera di Pechino è quello di far conoscere l’editoria italiana e favorire gli incontri tra case editrici italiane e cinesi finalizzati alla vendita dei diritti d’autore o alle co-edizioni. Ed è proprio il commercio dei diritti la prima e vera via di accesso degli editori stranieri al mercato cinese, in quanto consente di raggiungere un numero più elevato di lettori, superando le difficoltà di prezzo e le barriere linguistiche.(Italia Estera) -