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20 set 2006CasoTelecom, Prodi riferirà alla Camera il 28

ROMA, 19 SET. (Italia Estera) -  Romano Prodi riferirà in Parlamento sul caso Telecom dopo le polemiche scatenate dal 'dossier Rovati', che ieri ha lasciato l'incarico di consigliere economico del premier, e le dimissioni di Marco Tronchetti Provera. Il premier interverrà alla Camera il prossimo 28 settembre alle 15 per una informativa, come deciso dalla Conferenza dei capigruppo di Montecitorio, riunitasi in mattinata e poi nel primo pomeriggio. Mentre non andrà al Senato, nonostante sia passata a sorpresa la proposta del centrodestra di anticipare a giovedì 21 settembre l'informativa dell'esecutivo sulla vicenda. Il Professore, infatti, in questi giorni è a New York per l'assemblea generale dell'Onu. Di fronte alla sconfitta della maggioranza a Palazzo Madama, sancita da 151 voti a favore e 148 contrari, la Cdl esulta mentre dal Governo si conferma la data del 28 e si accusa il Polo di non interessarsi al ''futuro di Telecom, la più grande azienda del Paese'' ma di ''voler alzare solo polveroni''.

''Prendo atto che la destra alla Camera non sa quello che la stessa destra fa al Senato'', ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento Vannino Chiti. ''A questo punto preso atto del voto del Senato, è evidente che l'informativa del presidente del Consiglio Romano Prodi si terrà inevitabilmente alla Camera dei Deputati''. Cosa sia successo nell'arco di questa nuova giornata al calor bianco, lo spiega lo spesso Chiti.

''Il centrodestra - fa notare il ministro - aveva chiesto al governo un'informativa urgente sulla questione Telecom. Il governo aveva comunicato la sua disponibilità per domani al Senato e giovedì alla Camera. I capigruppo della destra alla Camera hanno però deciso che l'informativa non era più urgente, chiedendo che a riferire fosse lo stesso presidente del Consiglio. Prodi ha quindi fornito la sua disponibilita' a venire in Parlamento il 28 settembre, cosa che ha trovato l'accordo unanime di tutti i capigruppo''. ''Ma mentre alla Camera la destra esprimeva soddisfazione - sottolinea Chiti - la stessa destra, al Senato, votava contro il calendario, ponendo di nuovo la questione dell'urgenza e fissando la data per giovedì 21, ovvero un giorno dopo la data inizialmente proposta dal governo''.

Dopo un braccio di ferro durato giorni, quindi, il Professore ha ceduto di fronte alla richiesta del Polo che chiedeva la sua presenza in Aula rifiutando quella del ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, annunciata questa mattina dal ministro Chiti. La seconda riunione della Capigruppo di Montecitorio, aggiornata al pomeriggio proprio per permettere al ministro Chiti di contattare il premier a New York dopo le insistenze dell'opposizione, aveva quindi indicato la data del 28 settembre alle 15.

La disponibilità di Prodi è stata letta dal presidente della Camera Fausto Bertinotti come ''una vittoria di tutti'' perché, ha puntualizzato, in questo modo ''il Parlamento riacquista centralità e autorità'' proprio ''su un tema strategico come le telecomunicazioni e Telecom''.

Lo stesso Rovati, oggi, è tornato a parlare delle sue dimissioni. Da New York, l'ex consigliere del premier ribadisce di aver lasciato l'incarico per sgomberare il campo da ogni strumentalizzazione. Da ''libero cittadino'', cioè appena arriverà in Italia, sottolinea, ''potrò spiegare la mia posizione, non avendo più vincoli''.
Intanto da Bruxelles anche l’eurodeputato Ds-Pse Gianni Pittella interviene sulla vicenda Telecom: Per sostenere che “non vi sia contraddizione tra il legittimo e doveroso interesse del Governo italiano e delle forze politiche e sociali al destino di importanti gruppi economici che si occupano di infrastrutture essenziali per i cittadini (telecomunicazioni, gas, energia, autostrade ecc.) e la spinta che si vuol dare al rafforzamento del mercato interno europeo”. “Coltivare l’interesse nazionale, sul piano dell’italianità delle idee e della qualità dei servizi è in linea con il processo di integrazione europea” dice Pittella, che è anche componente della Commissione economica del Parlamento europeo. “Questa – aggiunge - mi sembra la direzione di marcia del governo Prodi che ha scelto l’Europa come punto di riferimento”. “L’UE è dotata di una cornice legislativa e regolamentare in materia di concorrenza ed è importante che ci si muova in questo ambito. E’ adesso importante .- conclude Pittella - chiedere la massima chiarezza sul piano industriale di Telecom e garanzie sul futuro occupazionale”.

Intanto i lavoratori del Gruppo Telecom sciopereranno per 8 ore il 3 ottobre prossimo. A scandire lo sciopero nazionale sarà una manifestazione dei dipendenti del gruppo Telecom che si terrà a Milano davanti a Piazza Affari. (Italia Estera) -




 
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