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29 ago 2006Il saluto del presidente del Consiglio Prodi ai militari in partenza per il Libano a bordo della Garibaldi

NAVE GARIBALDI, 29 AGO (Italia Estera) - Questo il testo del saluto del presidente del Consiglio Romano Prodi ai militari in partenza per il Libano a bordo della Nave Garibaldi.

"Signor Ministro della Difesa, Autorità, Uomini e Donne del Contingente italiano, in occasione della partenza della primo gruppo di militari della missione di pace in terra libanese, abbiamo voluto una cerimonia sobria, soltanto per porgere a tutti voi, Uomini e Donne del contingente italiano, il saluto del Governo, del Parlamento e di tutta la Nazione.

L'Italia vi segue con affettuosa attenzione, apprezza il vostro impegno e vi è veramente vicina, per quello che vi apprestate a fare in favore della pace in una terra troppo a lungo percorsa dalla guerra, dall'odio e dalla violenza. Per questo, ho sentito forte il desiderio di essere fra voi, per darvi una testimonianza diretta della profonda coesione del Paese in un momento che unisce Governo e Parlamento, senza distinzioni fra le forze politiche della maggioranza e dell' opposizione. Ma quello che forse più conta in una circostanza come questa, e che infonde coraggio e grande speranza nell' esito della missione, è che il significato profondo di quello che ci accingiamo a fare è comune a tutti, cioé che la missione è sentita ed apprezzata da tutti.

Vi seguiremo con trepidazione, perché si tratta di una missione delicata, di enorme portata storica, ma vi seguiremo anche con orgoglio e con fiducia, sapendo che voi, pur portando le armi, andate in terra libanese esclusivamente per portare la pace, in stretta osservanza di quanto solennemente sancito dalla nostra Carta Costituzionale. E sarete accompagnati dall' apprezzamento delle massime Istituzioni internazionali alle quali l' Italia fa riferimento, in primo luogo le Nazioni Unite.

Poche settimane fa, improvvisamente, il Libano è sembrato tornare indietro di 20/30 anni. Abbiamo visto immagini che ci hanno riportato al drammatico periodo della guerra civile della seconda metà degli anni 70 ed al conflitto scoppiato nel 1982. L'Italia, l'Europa, la comunità internazionale non potevano tollerare un nuovo focolaio di crisi in un'area vitale come il Mediterraneo che, purtroppo, ne annovera già tanti. Consapevoli di quanto sia cruciale quest'area per l'Italia, abbiamo sentito il dovere di agire, in primo luogo con la diplomazia. La Conferenza di Roma é stata un primo passo verso il cessate il fuoco. La risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza ha fissato le regole entro le quali ricondurre il Libano alla normalità e ad una sovranità piena. Questa soluzione ha stabilito le basi per l' avvio di una pacificazione vera della regione.

A voi ora l' importante e difficile compito di garantire sul campo le regole fissate dalla politica. Sappiamo che lo farete con lo spirito di servizio, il senso del dovere e la professionalità che ha sempre caratterizzato in modo esemplare le Forze Armate italiane in tutti i teatri di operazione dove sono state impegnate e dove sono tutt ora impegnate (Afghanistan, Bosnia, Kossovo solo per citarne alcuni). In Libano opererete insieme alla Francia, alla Spagna e ad altri Paesi europei ed extraeuropei, in stretta alleanza, per l' interesse della pace, con una coesione che aspettavamo da tempo e che rappresenta un risultato del quale il nostro Paese deve essere orgoglioso.

 L' Italia è finalmente tornata ad avere un ruolo importante nella diplomazia internazionale e, ancor di più, fa sentire la sua voce nell' area del bacino del Mediterraneo, così vitale per gli interessi del nostro Paese. Ma ci sono altri motivi, forse ancora più importanti, che ci spingono a valutare con soddisfazione ed ottimismo queste giornate intense, in primo luogo il ritorno alla ribalta dei protagonisti che il mondo intero aspettava da tempo. L' Europa che vede affermare se stessa come soggetto politico forte, capace di svolgere una politica estera forte e univoca, e di svolgere un ruolo autonomo nel campo della politica di difesa e sicurezza.

 Le Nazioni Unite, infine, che tornano a svolgere il ruolo di autorevole garante multilaterale della pace nel mondo. Uomini e Donne del Contingente italiano, nel pomeriggio di ieri ho riunito a Palazzo Chigi il Consiglio dei Ministri e il Governo ha dato, all' unanimità, il via libera alla missione italiana di pace in Libano. Ora la parola tocca a voi, chiamati ad applicare sul campo le decisioni del governo italiano in stretta osservanza della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Avrete compiti precisi, che discendono da scrupolose, inequivocabili e robuste 'regole d' ingaggiò. Le Forze Armate si sono preparate con estrema consapevolezza e diligenza.

Voi tutti, saprete comportarvi con grande professionalità, come avete fatto in tutte le missioni che hanno visto la partecipazione di soldati italiani. Saprete agire con determinazione e, al tempo stesso, equilibrio ed equidistanza, ricordando sempre che la vostra è una missione di pace dove saprete opportunamente manifestare fermezza e guadagnare rispetto. Il Paese confida in voi, nella vostra esperienza, nelle vostre capacità, nel vostro senso del dovere. Farete onore all' Italia e al Tricolore, che sventolerà insieme alla bandiera dell' ONU.

Farete onore alle Forze Armate. Siate forti, prudenti. Servite con serenità la giusta causa. Gli Italiani sono orgogliosi di voi e hanno la certezza che, grazie anche al vostro impegno, si potranno ritrovare speranze di pace durature in una terra segnata dal dolore che oggi può guardare con più fiducia al futuro". (L.L./Italia Estera) -




 
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