E' stato eletto con 1047 voti su 1258. Plauso di D'Alema: ''Ha indicato valori significativi per tutto il partito'' - Bersani: ''Scelta giusta. Ora c'è un tracciato preciso''. L'assemblea ha scartato l'ipotesi di primarie subito. Solo 92 le preferenze andate ad Arturo Parisi
ROMA, 21 FEB. (Italia Estera) - L'ex numero 2 del Pd Dario Franceschini é il nuovo segretario del Partito democratico. La carica durerà fino a ottobre. Ha incassato 1047 preferenze su 1258. Soltanto 92 voti sono andati all'unico sfidante Arturo Parisi.
"Adesso è la stagione dell'unità". E' questo il primo messaggio che Franceschini pronuncia da segretario del Pd. "Da oggi cominciamo a lavorare per un giorno nuovo". "Usciamo da questa assemblea con uno stato d'animo diverso. E' tornato l'ottimismo, la fiducia, la voglia di combattere", afferma Franceschini.
Sorridente e disteso il neo segretario si è presentato al palco con sobrietà, salutando e abbracciando prima Anna Finocchiaro e poi Antonello Soro.
"Serviva una scossa, un segnale di cambiamento e ringraziamo Veltroni per la sua scelta che è stata un atto d'amore verso il paritto che ha fondato". L'unico ad averlo capito era stato Walter Veltroni - ha dichiarato il segretario dei Democratici - quando ci ha detto che serviva una scossa per ripartire. Il suo è stato un atto di amore per il partito che ha fondato". Brevi i ringraziamenti soprattutto per l'organizzazione del partito che è riuscita ad allestire l'assemblea congressuale in soli tre giorni.
"Questo vuol dire che il partito c'è, che esiste, proprio il contrario di quello che si vuol far credere. Penso che abbiamo fatto bene a svolgere la nostra assemblea e a non rinviarla, come ci chiedeva qualcuno di una settimana. Vi immaginate -ha domandato- cosa sarebbe successo se fossimo andati avanti un'altra settimana con le nostre difficoltà. Pensate cosa avrebbero scritto di noi. Invece ora -ha concluso- possiamo guardare al futuro serenamente".
Soddisfatto Pierluigi Bersani: "L'assemblea ha fatto la scelta giusta, quella che corrisponde ai problemi che abbiamo, che non si sarebbero risolti aprendo i gazebi ma soltanto con una approfondita discussione congressuale che le primarie avrebbero di fatto cancellato".
"Ora c'è un tracciato preciso - sottolinea Bersani - con il mandato pieno alla segreteria di Franceschini fino al congresso. Sono d'accordo con il suo intervento in tutti i suoi passaggi e noi saremo tutti al suo fianco".
Bersani ribadisce che "il nostro modello non è quello di 'un uomo solo al comando' perché siamo un popolo, a differenza di altri partiti, che pretende di partecipare". L'esponente Pd condivide anche l'esortazione di Franceschini ai leader di "lavare i panni sporchi in casa" senza esibirli sui giornali e tv. "Ciò, però, dipende molto dal profilo di partito che ci daremo - precisa Bersani - creando una fisiologica discussione interna e allestendo sedi in cui confronti 'vis-a-vis' siano possibili, risolvendo i problemi in casa senza portarli all'esterno".
Contento per l'lezione di Franceschini anche Massimo D'Alema: "Ho apprezzato tutto l'intervento di Franceschini -spiega l'ex vicepremier- ma questo passaggio sui valori mi è sembrato particolarmente significativo". D'Alema non rinuncia poi a una frecciata delle sue a chi aveva previsto scenari diversi: "Gli osservatori esterni? Osservano, osservano, ma poi non capiscono niente". (Italia Estera).