Giudizio positivo dell’Ue sul piano anticrisi italiano, aumentano le preoccupazioni per un crack nell’est europeo
di Alfonso Maffettone
ROMA, 25 FEB, (Italia Estera) - Né le parole rassicuranti del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, né quelle del presidente della Federal Reserve Ben Bernake sono riuscite a riportare la stabilià sui mercati finanziari. Wall Street è crollata di nuovo in territorio negativo trascinando sotto il segno meno tutte le piazze europee.
L’indice Mibtel ha chiuso a Milano a meno 0,96 nonostante il giudizio positivo della Commissione europea sul piano anticrisi del governo italiano. “Le misure di rilancio adottate dal governo sembrano adeguate in considerazione dell'alto livello di indebitamento e sono nel complesso conformi al piano europeo per il rilancio economico” afferma il comunicato della Commissione Europea secondo la quale, in base al Programma di stabilità italiano, il deficit salirà al 3,7% del Pil nel 2009 per poi tornare progressivamente sotto la soglia critica del 3% nel 2011 “al più tardi”. Ma nessuna menzione viene fatta sulla necessità di avviare una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia.
Oggi è giunto anche l’annuncio ufficiale che il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha firmato il decreto che da' il via libera alla sottoscrizione, da parte del Tesoro, di obbligazioni emesse dalle banche italiane. “L'obiettivo – si legge nel comunicato ministeriale - è accrescere le opportunita' di finanziamento all'economia grazie alla maggiore patrimonializzazione delle banche. Lo strumento rispetta le regole stabilite in sede comunitaria sugli aiuti di Stato''.
Sempre secondo la nota ufficiale, ''come contropartita, le banche: pagheranno una cedola annuale compresa tra il 7,5 e l'8,5% per i primi anni, per poi crescere gradualmente; si impegneranno a favorire il credito alle imprese, soprattutto piccole e medie, e alle famiglie.
Più specificatamente, gli impegni che il Tesoro richiede sono: “ il contributo finanziario per rafforzare la dotazione del fondo di garanzia per le PMI; l'aumento delle risorse da mettere a disposizione per il credito alle piccole e medie imprese; per i lavoratori in cassa integrazione o percettori di sussidio di disoccupazione, la sospensione del pagamento della rata di mutuo per almeno 12 mesi; la promozione di accordi per anticipare le risorse necessarie alle imprese per il pagamento della cassa integrazione''.
'Questi impegni - conclude la nota del dicastero di via XX Settembre - ed il più generale andamento del credito all'economia, saranno oggetto di attento monitoraggio operato sul modello applicato in Francia con successo''.
Tra gli impegni richiesti dal Tesoro alle banche per sottoscrivere le obbligazioni, con l'obiettivo di accrescere il finanziamento dell'economia grazie alla maggiore patrimonializzazione, c'è anche l'adozione di un codice etico.
Negli Stati Uniti il primo discorso del capo dell’Esecutivo sullo stato dell’Unione al Congresso Usa ha fatto sognare gli operatori finanziari americani per poche ore fino alla chiusura positiva delle contrattazioni di ieri. Oggi il dato sulle vendite di case in gennaio ha raggelato gli entusiasmi a Wall Street. C’è stato un calo a sorpresa del 5,3% rispetto al +1,1% atteso, in cifre il tasso annuale della cessione degli appartamenti è sceso a 4.49 milioni, il più basso dal 1997 ad un prezzo medio di 170,300 dollari , giù del 15 per cento da gennaio 2008 e giù più del 25 per cento dal picco di luglio 2006. Si può dire che più che le parole potè la matematica.
Ieri il presidente Obama aveva fatto leva nel suo discorso sulla fiducia e sulla speranza affermando che la capacità degli americani in tutti i settori professionali ed operativi avrebbe condotto gli Stati Uniti fuori della recessione e della grande crisi. “Ce la faremo” aveva detto il Capo dell’ Esecutivo al Congresso Usa indicando che il nuovo corso Usa, dopo otto anni di presidenza di George Bush, avrebbe concentrato gli interventi nella sanità, nella istruzione e in campo fiscale con la riduzione delle tasse per il 95% degli americani.
Il presidente della Federal Reserve Bernanke aveva detto che i segni di ripresa sarebbero venuti prima del 2010 ed oggi, tornando sull'argomento, in un’altra audizione congressuale, ha rassicurato gli investitori che la temuta nazionalizzazione delle banche non ci sarà.
In sintesi Bernanke ha sostenuto che la Fed ha gli strumenti necessari per aiutare gli istituti di credito e tenere sotto controllo l’inflazione nei prossimi mesi. Ma gli investitori, resi ansiosi dall’andamento deludente del settore immobiliare, hanno ritenuto generici gli interventi di Obama e Bernanke ed hanno reso instabile Wall Street in attesa di conoscere piani e dettagli del risanamento annunciato. “ Sotto l’onda emotiva dei discorsi le notizie sono state positive ma , realizzati i profitti, siamo tornati alla realtà” ha detto Dan Faretta, dirigente dell’ufficio strategia di mercato alla Lind-Waldock a New York.
L’ instabilità di Wall street ha trascinato in negativo le maggiori Borse europee. Il CAC 40 di Parigi ha chiuso a meno 0.4 per cento, il Dax di Francoforte a meno 1.3 per cento, a Milano l’ l’indice Mibtel è calato a 12:493 punti (-0,96%), mentre l’S&P/Mib ha chiuso -1,32%.
A pesare sull’andamento delle piazze europee sono state anche le aumentate preoccupazioni per un crack nell’ Europa dell’est che potrebbe coinvolgere le banche occidentali e dare un ulteriore colpo al sistema finanziario globale.
Oggi l’agenzia Standard & Poor’s ha abbassato il rating del credito e del tasso di cambio dell’Ukraina sostenendo che il governo di Kiev non appare disposto a procedere ai tagli di bilancio ed a una verifica del suo sistema bancario come parte del prestito di 16,5 miliardi di euro del Fondo Monetario Internazionale. All’interno dell’Ue sono in forte difficoltà i tre mini paesi baltici dell’Estonia, della Lettonia e della Lituania declassati l’altro ieri da Standard & Poor’s per i loro dissesti finanziari
Alfonso Maffettone / Italia Estera