Interrogazione del Pd al Ministro Giulio Tremonti, la recessione durerà tutto il 2009
di Alfonso Maffettone
ROMA, 17 MAR, (Italia Estera) - Il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi ha messo oggi in guardia dalle interferenze politiche e amministrative sul controllo del credito alle imprese ed ha rivendicato alla vigilanza della banca centrale il merito di aver scoperto il dissesto della Banca Italeaese salvata dall’Opa del Banco Popolare.
Parlando alla Commissione Finanze della Camera dei deputati, Draghi è stato molto chiaro. “Si all’azione dei prefetti purchè non sconfini in un ruolo di pressione sulle banche
che spinga ad allentare i criteri di sana e prudente gestione nella selezione della clientela”, ha detto il governatore della Banca d’Italia in un’audizione sulle misure anticrisi e sui Tremonti bond che stabiliscono l’intervento dei prefetti e degli osservatori regionali sull’assegnazione dei crediti a livello locale.
Il ruolo dei prefetti preoccupa anche l’opposizione. Il senatore e capogruppo del Pd (Partito democratico) in Commissione finanze Giuliano Barbolini ha inviato una lettera al presidente della Commissione, Mario Baldassarri, per chiedere un'audizione urgente del ministro dell'economia Giulio Tremonti. “Le istituzioni competenti devono poter avere elementi di maggiore conoscenza e valutazione circa le modalità con cui il governo intende disciplinare le funzioni assegnate ai prefetti in materia di confronto, sollecitazione e dialogo tra banche e imprese. Siamo infatti davanti a un intervento particolarmente delicato e complesso che verrà attuato nel momento in cui il Paese attraversa una crisi profonda”, scrive Barbolini.
A giudizio di Draghi sarebbe necessario un migliore coordinamento della vigilanza bancaria a livello europeo affinchè “ non si rinunci al patrimonio di conoscenze, professionalità, vicinanza al mercato disponibili nelle autorità nazionali”. “L'esperienza del sistema europeo di banche centrali mostra che questa è una strada che si può percorrere con successo” ha detto il governatore il quale ha attribuito al lavoro di vigilanza della Banca d’Italia il merito che non ci sono state “ banche che sono saltate come in altri paesi”.
Ultimo in ordine di tempo è il caso dell’ Italease scoppiato in seguito ad una ispezione della Banca d’Italia, secondo quanto ha detto Draghi. L’istituto è stato salvato dal Banco Popolare che ha fatto ricorso ai Tremonti Bond divenendo la prima banca italiana a chiedere l’aiuto dello Stato. Ma il Banco Popolare , ha ricordato ai parlamentari il Governatore, avrebbe potuto salvare Banca Italease anche senza il ricorso ai Tremonti Bond perché ha un patrimonio che lo fa stare in piedi da solo, requisito richiesto dalla Banca d’ Italia nei suoi monitoraggi. Comunque il salvataggio costerà un miliardo di euro ma i clienti, gli azionisti e gli obbligazionisti di Italease possono stare tranquilli, hanno riportato oggi i giornali.
Il governatore Draghi ha affermato che i Tremonti bond sono un valido strumento finanziario. “L'irrobustimento del capitale - ha detto il governatore - anche con gli strumenti messi a disposizione dello Stato, è condizione per sostenere la capacità del sistema bancario di fornire credito all'economia”.
Draghi non ha nascosto la gravità della situazione italiana ed ha affermato che la recessione durerà per l'intero 2009. «Tutti gli indicatori (produzione, ordinativi e giacenze di magazzino) continuano a segnalare ritmi produttivi molto bassi. Nel primo trimestre di quest'anno il prodotto interno lordo si contrarrebbe per la quarta volta consecutiva. È verosimile – ha detto Draghi - che l'intero 2009 si chiuda con un nuovo, significativo calo dell'attività economica, concentrato soprattutto nel settore privato”.
Quanto ai rimedi , il piano casa annunciato dal governo, con una semplificazione degli adempimenti e una riduzione degli oneri, “potrebbe avere effetti di stimolo “ secondo Draghi che ha definito “opportuni” i provvedimenti per finanziarie gli ammortizzatori sociali ma ha anche osservato che “resta l'esigenza di impostare fin da ora una riforma complessiva”.
Importante per il rilancio dell’economia anche i pagamenti ai fornitori. “Un'accelerazione dei pagamenti darebbe sostegno alle imprese senza appesantire strutturalmente i conti pubblici”, ha detto il governatore Draghi. Lo Stato è debitore nei confronti delle imprese per un importo pari a 2,5 punti percentuali di Pil.
Alfonso Maffettone / Italia Estera