NAPOLI, 21 MAR. (Italia Estera) - E' stata ritrovata a Greensboro, in North Carolina, la statua in legno dorato di Sant'Innocenzo, rubata a Napoli nel 1990 nella chiesa di Santa Maria degli Angeli alle Croci (nella foto). La scultura che é opera dello scultore seicentesco il calabrese Diego Da Careri appare molto danneggiata ed ha perso anche la testa. Il ritrovamento é opera dell'intensa collaborazione dei carabinieri per la tutela del patrimonio archeologico e delle autorità americane e verrà restituita quanto prima. Come scrive il quotidiano locale News-Record, la statua era stata acquistata da un antiquario di Greensboro (che l'aveva a sua volta acquistata da un trafficante italiano) ad un mercato nel sud della Francia e quindi venduta ad una coppia che ha accettato di restituirla una volta saputo del furto. Il valore della statua è stimato in circa 27 mila dollari, a causa dei danni subiti. Nel novembre 1990 la chiesa di Santa Maria degli Angeli è stata vittima di un grosso furto. Sono sparite 17 statue in legno come quella appena ritrovata oltre a due dipinti.
La chiesa, così chiamata per la sistemazione di due croci sui lati della strada, fu costruita insieme al Convento dei Francescani Osservanti nel 1581. Dopo la riforma dell'Ordine si decise di trasformare il convento in collegio e i lavori furono affidati a Cosimo Fanzago il quale, oltre a progettare ex novo, provvide anche all'ammodernamento della chiesa. Per l’estrema semplicità della decorazione in marmo bianco e grigio la chiesa è un caso unico nella storia dell’architettura barocca napoletana.
Questa struttura conserva ancora oggi l'impianto controriformistico con una navata centrale con cappelle laterali, presenta ancora gli interventi del Fanzago (1639-47) nell'atrio a doppia facciata, in cui furono impiegate colonne di granito provenienti dalla Basilica paleocristiana di San Giorgio Maggiore. Nell’interno vi è il un pulpito marmoreo sorretto da una grande aquila, simbolo di San Giovanni Evangelista, scolpito da Fanzago. Il bassorilievo con Cristo morto che orna il paliotto dell’altare maggiore è invece opera di Carlo Fanzago, figlio di Cosimo. (Italia Estera).