di Luciano Lombardini
L'AQUILA, 10 MAR. (Italia Estera) - Silvio Berlusconi nella conferenza stampa di oggi dice che "È il giorno della commozione" e afferma che "lo Stato non abbandonerà nessuno", informa che ha deciso di offrire anch'egli alcune case ai supertiti del terremoto.
Il premier ha partecipato ai funerali di Stato, nel cortile della scuola della Guardia di finanza a Coppito. Si è commosso più volte, abbracciando i familiari delle vittime. "È stato un dolore, una cosa lancinante e lacerante - ha detto -. Tutte le storie che mi sono venute addosso sono state drammatiche e la sfilata di bare uno spettacolo terribile. Lo dico anche da padre che capisce che dolore può essere la perdita di un figlio. È una cosa che non dimenticherò mai". Non solo: "L'ho promesso sulle bare - ha aggiunto -, non lasceremo sola questa regione".
Alle esequie era presente anche il segretario del Pd Dario Franceschini e Berlusconi ha sottolineato, al termine della cerimonia, la necessità di un clima di unità politica: "Di fronte a un accadimento come questo, non solo è necessario ma indispensabile un clima di unità". I leader dei due schieramenti si sono stretti la mano.
Al suo arrivo nell'enorme piazzale della caserma della Guardia di Finanza dove sono allineate oltre 200 bare, il premier decide di ignorare l'etichetta e il cerimoniale e si dirige verso i parenti delle vittime. Stringe mani, rincuora, rassicura sulla tempestività dell'intervento dello stato. Parla con tutti, accarezza bambini, abbraccia signore anziane. Assiste così, in piedi, all'intera messa di requie in suffragio dei morti. Ed è qui che, con le mani poggiate sullo schienale di una sedia che il Cavaliere si rompe in un pianto che contiene a stento. Solo alla comunione, torna al posto a lui assegnato dal cerimoniale, accanto alle massime cariche dello Stato.
Terminate le esequie il premier si dirige immediatamente nella sede operativa allestita dalla Protezione Civile. Prima di farlo saluta brevemente il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, il segretario di stato vaticano, Cardinal Tarcisio Bertone e il leader del Pd, Dario Franceschini. Si tuffa quindi fra i tavoli dei vari corpi impegnati nelle operazioni di soccorso.
Si informa, chiede dettagli tecnici, arriva perfino a sedersi al centralino per rispondere ad una signora che chiede informazioni. Saluta Maria Teresa Letta, presidentessa della Croce Rossa d'Abruzzo e sorella del suo fidato consigliere Gianni. Per tutti ha parole di conforto e di gratitudine. Trova il tempo per un paio di interviste, una con un canale franco-canadese in cui assicura di volersi "assumere personalmente la responsabilità di una ricostruzione sicura e trasparente" e poi con il quotidiano francese Le Monde: "lo stato non lascerà indietro nessuno". (Italia Estera) -