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27 apr 2009RAI – ALDO DI BIAGIO (PDL) I CONNAZIONALI ALL’ESTERO HANNO SETE DI TELEVISIONE ITALIANA

ROMA, 26 MAR.  (Italia Estera) -  “Sono ormai anni che i nostri connazionali all’estero, nel miraggio di poter vedere programmi e documentari italiani, continuano invece ad assistere a canali oscurati malgrado vi siano state sollecitazioni provenienti da più fronti rivolte alle istituzioni e agli stessi vertici Rai, che sembrano invece fuorviare sulla questione adducendo scusanti remote e talvolta mal concilianti con i dati oggettivi della questione”. Lo dichiarano Aldo Di Biagio e Guglielmo Picchi, deputati del PdL eletti in Europa annunciando una manifestazione che vedrà coinvolti i rappresentanti della comunità italiana all’estero, fuori al Palazzo San Macuto a Roma in concomitanza della riunione della Commissione di Vigilanza Rai per la ratifica della nomina di Paolo Garimberti nel pomeriggio di oggi.
“La programmazione Rai rivolta agli italiani residenti all’estero continua ad essere oggetto di oscuramento soprattutto per quanto riguarda i maggiori eventi sportivi, - hanno continuato Di Biagio e Picchi – in virtù della mancata acquisizione, da parte dell’azienda pubblica, dei diritti di diffusione all’estero dei programmi”.
“L’oscuramento della programmazione televisiva – hanno ribadito i deputati eletti all’estero – rivolta ai nostri connazionali comporta un deterioramento del diritto all’informazione, completa ed articolata, di ciascuno dei cittadini italiani residenti al di fuori dei confini nazionali. L’oscuramento comprometterebbe le dinamiche di valorizzazione della cultura italiana in terra straniera, poiché priverebbe i nostri connazionali, le cui attività e le cui idee rappresentano una delle principali espressioni del Made in Italy oltre confine, degli strumenti essenziali di informazione e di promozione”.
 
“Vogliamo sottoporre la questione, con tutta la sua urgenza e la sua rilevanza – hanno concluso i deputati del PdL – alla Commissione di Vigilanza Rai al fine di sollecitare una misura repentina ed adeguata per porre rimedio a questo pesante limite nel panorama dell’informazione e della cultura italiana. I nostri connazionali chiedono attenzione, e credo che su questi aspetti un intervento mirato sia più che opportuno”.  (Italia Estera).
 



 
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