Dopo la Germania, il Pil dell’Italia è il peggiore nell’Eurozona, Trichet è moderatamente ottimista
di Alfonso Maffettone
ROMA, 15 MAG, (Italia Estera) - La recessione si è ulteriormente aggravata in Europa da quando è scoppiata la crisi economica e finanziaria o globale. Il Pil è crollato del 2.5 per cento nel primo trimestre dell’anno nelle 27 nazioni dell’Ue dopo aver già registrato un calo dell’1,4 per cento negli ultimi tre mesi del 2008. Secondo i dati resi noti oggi dall’Eurostat, l’ufficio statistico dell’Ue , la domanda interna si è indebolita e le esportazioni si sono ridotte. Nella zona dell’euro, la Germania, la più grande economia europea, ha subito un tonfo del prodotto interno lordo del 3.8 rispetto al 2.2 di fine anno, il quarto consecutivo ed il peggiore dal 1970. Più contenuto il declino del Pil in Francia con l’1,2 per cento e quello in Spagna con 1,8 per cento.
L’Italia è il paese che ha subito il più forte crollo del Pil dopo quello della Germania: - 5,9 per cento su base annua e - 2,4% sul precedente trimestre. E’ il dato peggiore dal 1980 ma il primo ministro Silvio Berlusconi non ne ha fatto un dramma riflettendo anche il pensiero di molti analisti economici i quali ritengono che siamo in un periodo di transizione. “La crisi esiste ed è la peggiore mai capitata. Ma tutti i contatti con le aziende ci dicono che c'è un miglioramento della situazione" ha detto Berlusconi il quale subito dopo ha ammonito: "nella crisi il fattore massimo è quello psicologico e per questo nostro compito è infondere fiducia e ottimismo”. Gli ha fatto eco il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta che ha sgombrato il campo da ogni pessimismo. “La tendenza ci dice che il peggioramento non c’è più” ha affermato il ministro secondo il quale “nella seconda parte dell'anno ci avvieremo verso tassi negativi più ridotti, che andranno verso lo zero, e poi dallo zero si andrà verso il segno più”.
Le dichiarazioni del premier ovviamente non sono piaciute al leader dell’opposizione. “Non basta infondere fiducia e ottimismo. Servono misure concrete per aiutare chi ha perso il posto di lavoro, chi ha un reddito basso, le piccole e medie imprese” ha detto il segretario nazionale del Pd Dario Franceschini. Severo e caustico, d’altra parte, anche Massimo D’Alema: “Abbiamo un presidente del Consiglio che si trastulla e ci racconta che in Italia non c’è la crisi”.
Lo scenario non è di quelli che fanno stare allegri. Il bollettino mensile della Banca Centrale Europea (BCE) sostiene che "l’economia mondiale, inclusa quella dell’area dell’euro, permane in forte rallentamento, con la prospettiva di un continuo marcato ristagno della domanda sia interna sia esterna nel 2009 e di una sua graduale ripresa nel corso del 2010". Secondo la BCE, gli ultimi dati economici "forniscono incerti segnali di stabilizzazione su livelli molto contenuti, dopo un primo trimestre nettamente più negativo delle attese" che lasciano prevedere "alcuni andamenti avversi che verosimilmente si concretizzeranno nei prossimi mesi, tra i quali l’ulteriore deterioramento delle condizioni del mercato del lavoro". Comunque il presidente della BCE, Jean-Claude Trichet è apparso moderatamente ottimistico.
"La crisi economica globale ha toccato il fondo e alcuni Paesi mostrano segnali di crescita", ha affermato Trichet.
Alfonso Maffettone / Italia Estera