20 apr 2009 | ONU: Nuova e forte provocazione anti Israele di Ahmadinejad |
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Il leader iraniano ha usato espressioni antisemite alla Conferenza di Ginevra sul razzismo, i delegati Ue abbandonano la sala per protesta, l’Italia ha boicottato i lavori, il Vaticano condanna il discorso del Presidente, Israele richiama l’ambasciatore in Svizzera
di Alfonso Maffettone
GINEVRA, 20 APR, (Italia Estera) – Tre persone travestite da pagliacci hanno accolto Mahmoud Ahmadinejad al grido di “razzista, razzista” nella sala della Conferenza dell’Onu sul razzismo e la xenofobia “Durban II" ed all’esterno altri gruppi di dimostranti hanno alzato cartelli sui quali erano scritte parole analoghe di disprezzo. Il leader iraniano, imperturbabile, ha trasformato il podio della Conferenza dell’Onu, cominciata oggi a Ginevra, in una tribuna per una violenta arringa contro la formazione di "un governo razzista" in Medio Oriente dopo il 1945, riferendosi chiaramente allo stato di Israele. E’ stata una nuova e forte provocazione da parte di Ahmadinejad. I delegati della Francia e dell’Unione europea hanno abbandonato l’aula. Il rappresentante del Vaticano è rimasto in sala ed in serata ha spiegato i motivi della sua presa di posizione pur definendo l’intervento iraniano "estremista e inaccettabile".
un discorso di 30 minuti, interrotto da un mix di violente proteste e di applausi da parte di alcuni delegati, Ahmadinejad ha dato sfogo alla sua retorica ed ha detto che la formazione dello Stato di Israele ha lasciato una intera nazione senza tetto e con il pretesto delle sofferenze subite dagli ebrei ha insediato un governo totalmente razzista nella Palestina occupata. Il leader ha quindi esteso la sua invettiva all’ Europa e agli Stati Uniti che “ hanno appoggiato l’ascesa al potere in Palestina del regime più crudele,repressivo e razzista”, ha affermato
Italia, Israele, Canada, Stati Uniti, Germania, Olanda, Svezia ed Australia erano assenti dopo aver deciso di boicottare i lavori , temendo una replica delle manifestazioni antisemite che avevano contrassegnato la precedente riunione delle Nazioni Unite contro il razzismo, nel 2001 a Durban (Sudafrica). “La Germania e l'Italia sono fortissimamente impegnate contro il razzismo, la nostra assenza dalla conferenza Durban 2 significa che non vogliamo che il testo che non condividiamo sia usato per veicolare messaggi sbagliati", ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini in una conferenza stampa congiunta con il collega tedesco Frank-Walter Steinmeier. "La nostra assenza non significa che non siamo contro il razzismo: per Germania e Italia la lotta al razzismo è una priorità assoluta", ha ribadito più volte Frattini.
Il Presidente francese Nicolas Sarkozy, appena è venuto conoscenza del discorso del presidente iraniano, ha reagito con durezza. Un portavoce dell’Eliseo ha riferito che il Capo dello Stato ha condannato “questo incitamento all’odio” ed ha chiesto all’Unione Europea di assumere “con estrema fermezza” una posizione contro l’ Iran .
Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, che in apertura di conferenza aveva criticato l’assenza dei paesi boicottatori , si è dichiarato profondamente deluso. “Il segretario generale - si legge in una nota pubblicata a Ginevra - deplora l'uso di questa piattaforma da parte del presidente iraniano per accusare, dividere e incitare. Non accettiamo questo tipo di messaggio nella forma e nella sostanza”.
La Santa sede ha condannato tramite Radio Vaticana le “espressioni estremiste” di Ahmadinejad ed ha spiegato i motivi che l’hanno indotto a non unirsi alle proteste dei Paesi europei ed occidentali . Il leader "ha usato delle espressioni estremiste - ha detto a radio Vaticana l'osservatore permanente all'Onu della Santa Sede, monsignor Silvano Tomasi - con le quali non si può essere d'accordo in alcun modo; ma allo stesso tempo, nel dibattito che si svolge nel contesto della comunità internazionale ci sono opinioni qualche vota radicali che non possono essere condivise ma che è necessario ascoltare perché è questo l'ambiente e la natura delle Nazioni Unite: essere il forum nel quale tutte le nazioni si esprimono".
Il "punto affrontato dal presidente iraniano - ha spiegato mons. Tomasi - è quello del razzismo dello stato d'Israele verso i palestinesi, ma egli non si è espresso contro l'Olocausto, non ha negato questo fenomeno storico tragico, non ha menzionato la distruzione d'Israele o l'eliminazione di questo Stato. Per questa ragione abbiamo deciso con altri Paesi europei, tutti i Paesi dell'America Latina con la totalità dei Paesi africani e asiatici, di restare nella Sala per affermare questo diritto della libertà d'espressione che è parte della battaglia che noi abbiamo combattuto qui per cambiare il documento finale di questa conferenza di Durban II".
Lo stato di Israele ha richiamato temporaneamente a Gerusalemme il suo ambasciatore in Svizzera per “consultazioni” irritato per la presenza iraniana alla Conferenza di Ginevra e per l’incontro avvenuto domenica fra il presidente svizzero Hans-Rudolf Merz ed Ahmadinejad. “Sei milioni di nostri fratelli sono stati massacrati durante l’Olocausto. Dolorosamente non tutti hanno imparato la lezione”, ha detto il primo ministro Benjamin Netanyahu alla vigilia dell’annuale giornata del ricordo dell’Olocausto che si celebra domani. “Mentre ci raduniamo per onorare la loro memoria, in Svizzera si svolge una conferenza con lo scopo dichiarato dell’ antirazzismo. In realtà il suo ospite d’onore è un razzista negazionista dell’Olocausto che non nasconde le sue intenzioni di spazzare via Israele dalla faccia della terra”, ha aggiunto il premier.
Alfonso Maffettone / Italia Estera
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