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08 apr 2009TERREMOTO: Silvio Berlusconi: “Presto la ricostruzione”

Il presidente del Consiglio di nuovo nelle aree terremotate, attesi il Presidente Giorgio Napolitano ed il Papa, si aggrava il bilancio dei morti, 28 mila gli sfollati
di Alfonso Maffettone
 
L’AQUILA, 8 APR, (Italia Estera) – “Silvio aiutami, non ho più niente”: un’anziana donna si butta piangendo fra le braccia del Presidente Silvio Berlusconi. Elmetto in testa ed una coda interminabile di giornalisti e teleoperatori, il premier la rassicura: "Nessuno sarà lasciato solo, la ricostruzione sarà in tempi rapidi e certi !". E’ il terzo giorno di visita del Presidente del Consiglio nelle aree dell’Aquila e di una decina di comuni limitrofi colpiti lunedì mattina alle 3,36 dal sisma di magnitudo 5,8 della scala Richter. Con Berlusconi sono arrivati anche i ministri di mezzo governo ed i leaders dell’opposizione Dario Franceschini del Pd ed Antonio Di Pietro di Italia dei Valori. Per domani è atteso il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano  e venerdì si svolgeranno i funerali di Stato, giorno di lutto nazionale.  Anche  Papa Bendetto XVI ha manifestato l'intenzione di recarsi in Abruzzo. “Carissimi appena possibile spero di venire a trovarvi”,  ha detto Ratzinger rivolgendosi alle comunità terremotate durante l’udienza del mercoledì a San Pietro.
Intanto la terra ha tremato ancora questa  sera alle 19.54 per una scossa di magnitudo 3,54 rendendo  sempre più difficili le operazioni di soccorso nei comuni disastrati dell’ Abruzzo. Il ministro dell’Interno Maroni ha detto che la ricerca dei superstiti, rimasti  sepolti sotto le macerie, continuerà fino al giorno di Pasqua prima di procedere alla messa in sicurezza degli edifici. I morti finora accertati sono 272,  1.179 i feriti, 20-30 i dispersi, 28mila gli sfollati, 150 le persone trovate vive tra le macerie. L’ultimo caso è quello di Eleonora Calesini, 20 anni, tirata fuori  in pigiama e cosciente dopo 42 ore. Si dispera  invece di trovare superstiti sotto le macerie della Casa dello studente, altro edificio moderno  dell’Aquila crollato dopo il sisma di lunedì.
Quando arriva Berlusconi, c’è solo qualche persona che cerca di recuperare le proprie cose  nelle strade  del centro storico del capoluogo abruzzese reso inagibile ieri sera da una forte scossa. Dovunque  rovine e  macerie di  edifici vecchi ma anche di quelli nuovi,  prodotti da cattiva edilizia come denunciato in  questi giorni da politici, giornali e reti televisive.
  Il silenzio regna sovrano ed  è rotto dalle dichiarazioni del  presidente Berlusconi che ha voluto fare un sopralluogo di persona.  "Purtroppo questa è diventata una città fantasma. Era importante che io venissi qui. Ritenevo che la cosa riguardasse soprattutto le vecchie case: avevo visto con l'elicottero i paesi e mi ero detto: 'sono le vecchie case'. Ma qui invece la cosa è generale e non c'é una casa integra" afferma Berlusconi  che subito dopo passa a parlare del futuro.  "Dobbiamo reagire a questa immane tragedia; questa è una città che non solo è stata ferita, ma è veramente in condizioni drammatiche, con tanti edifici di grande pregio storico che sono stati lesionati, alcuni dei quali bisognerà abbattere per ricostruirli. Un lavoro veramente improbo, su cui nessuno oggi è in grado di fare previsioni “.
In una conferenza stampa nella caserma della Guardia di Finanza di Coppito , il primo ministro  ha riaffermato che lo “Stato c’è” ed ha affrontato tutta la problematica dell’emergenza e della ricostruzione. “Il primo problema è la sistemazione dei  28 mila senzatetto. E’ vedere come e dove sistemare chi è rimasto senza casa e che non può certamente tornare ad abitare qui “, dice Berlusconi riferendo che  é stato fatto uno sforzo straordinario per le tendopoli. “ Sono 31 con  2.962 tende installate che hanno accolto 17.772 persone ,  24  le cucine da campo, 14 gli ambulatori. Sono inoltre disponibili altre quattro mila tende" fra le quali 400 pneumatiche”,  sottolinea il premier.
Altro problema prioritario indicato dal premier è la lotta allo sciacallaggio. Due italiani sono stati arrestati con una refurtiva del valore di 80 mila euro ad Onna, la cittadina fantasma divenuta simbolo della forza distruttrice del sisma. “Il governo ha intenzione di introdurre un nuovo reato per punire gravemente lo sciacallaggio", annuncia il presidente del Consiglio. "Le pene saranno molto severe. Il ministro La Russa si è già detto disponibile a mettere in campo l'esercito per contrastare il fenomeno . Si tratta di persone  che dimostrano "un disvalore morale assoluto".
La ricostruzione dei centri terremotati è il tema più delicato e sul quale si è già aperto un ampio dibattito. L’idea ventilata delle new town non ha incontrato i favori degli urbanisti e degli architetti i quali ritengono che i nuovi agglomerati offrirebbero un modo di vivere  “artificiale”. Berlusconi, comunque, ha indicato il proposito di “ dividere l’area terremotata dell'Abruzzo in cento progetti da affidare ad altrettante province italiane". "Sto litigando con Bertolaso - dice - per far passare questa idea: affidare appunto ad ogni provincia italiana la ricostruzione di una parte dell'Abruzzo sinistrato dal sisma".
La fase dell’emergenza è andata bene ma ora si deve andare avanti. E’ il giudizio del leader dell’opposizione Dario Franceschini che ha visitato una tendopoli. Il segretario del Pd ha fatto sapere che il Partito democratico è pronto a collaborare in Parlamento quando il governo presenterà provvedimenti legislativi e finanziari per affrontare l'emergenza terremoto in Abruzzo.
Nelle tendopoli  gli sfollati hanno portato  ciò che sono riusciti a raccogliere in fretta e furia  fra le macerie delle proprie abitazioni  sotto l’incubo di altri crolli per lo sciame sismico seguito alla scossa di lunedì.  Poche cose e qualche ricordo di famiglia. La tv ha mostrato immagini  di gente dignitosa ma anche un mix di volti  rassegnati e pronti alla protesta. Tutto è precario sotto la tenda e manca il riscaldamento. La speranza è che la ricostruzione si avvii al più presto e non si ripeta lo stillicidio delle tendopoli come avvenuto in passato in altre zone terremotate dell’Italia. (A.M./Italia Estera)



 
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