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26 mar 2009RIFIUTI: Acerra, da Pulcinella al primo termovalorizzatore della Campania

Il nuovo impianto inaugurato oggi dal presidente Berlusconi, telegramma di congratulazioni del Presidente della Repubblica,  proteste della popolazione che teme per la salute
di Alfonso Maffettone
ACERRA (NAPOLI), 26 MAR, (Italia Estera) – Entra in funzione il  Termovalorizzatore di Acerra, il primo in Campania dopo l’emergenza rifiuti. La banda dei Bersaglieri suona  “o sole mio”  davanti al palco d’onore con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed all’esterno del nuovo impianto impazzano le proteste della popolazione che innalza  cartelli ambientalistici con disegni di scheletri e maschere di morte. “Quella di oggi è una data storica per la Campania e per Napoli. Non si tornerà più alla situazione e alla tragedia che ha angosciato i cittadini napoletani e campani per diversi anni”, ha detto Berlusconi mentre venivano proiettate su un gigantesco schermo le immagini della trasmissione tv Annozero sull’emergenza rifiuti del 2006.
Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha inviato al Premier un telegramma di congratulazioni letto dal prefettto di Napoli Alessandro Pansa. “Desidero complimentarmi con Lei  per il successo ed il forte impegno che ha reso possibile l'avvio dell'attività del termovalorizzatore di Acerra a conclusione di un lungo e contrastato iter”.
Ma Acerra ha  risposto irridendo il progresso ed il futuro, come avrebbe fatto Pulcinella, la famosa maschera napoletana originaria di questa terra e venerata in un museo di interesse regionale. I manifestanti avevano striscioni  con frasi di scherno contro il “verde”   della più moderna tecnologia non inquinante e con espressioni di terrore per gli effetti nocivi che potrebbero derivare alla salute dall’attività dell’inceneritore. Nessun riferimento, ovviamente, al  miglioramento delle condizioni generali del paese che potrebbero scaturire dal funzionamento della nuova struttura, la prima in Campania.
 
Il Termovalorizzatore, secondo tecnici ed esperti, può dare energia a 200 mila famiglie, grazie alle tecnologie di recupero del calore e smaltire 600 mila tonnellate all’anno di rifiuti urbani (due tonnellate al giorno, un terzo di quelli prodotti in tutta la regione). L'impianto é stato realizzato dalla grande impresa di costruzione Impregilo e sarà gestito per due anni dalla A2A, la società lombarda alla quale sono affidati i termovalorizzatori di Milano e Brescia. Un osservatorio tecnico controllerà l'attività e le emissioni della struttura a garanzia della sicurezza degli abitanti di Acerra. 
Una nuova era, dunque, che si lascia dietro la tragedia degli anni dell’ emergenza rifiuti.   “Lo Stato c'è. Oggi è ritornato a fare lo Stato” , ha detto un entusiasta Berlusconi che ha colto l’occasione per attaccare la sinistra e riversare sull’ opposizione la responsabilità dell’ emergenza rifiuti in Campania scoppiata sotto l’amministrazione regionale di Antonio Bassolino e sotto l’amministrazione comunale a Napoli di Rosa Russo Iervolino.
“Con i precedenti governi della sinistra si intendevano come dimostrazioni di democrazia le azioni che minoranze organizzate facevano interrompendo un'autostrada, bloccando un aeroporto, occupando un'area per impedire la realizzazione di un impianto, cioè andando contro le decisioni assunte democraticamente da istituzioni democratiche dello Stato” ha detto Berlusconi secondo il quale la sinistra valutava queste azioni come espressioni di democrazia diretta. “Noi la pensiamo esattamente al contrario, queste erano e sono azioni contro gli altri cittadini, contro le istituzioni e contro lo Stato, contro la vera democrazia”, ha aggiunto il Presidente del Consiglio.
Il premier ha ammesso che “ c'è ancora molta strada da fare. Se ci fosse uno striscione ideale ci sarebbe scritto: "Questa è una partenza" ma da uomo che si è fatto da sé in politica e negli affari punta sul comandamento categorico della “volontà”, una delle terapie più valide in tempi difficili e di ricostruzione.
Parlando dei gravi problemi che la crisi mondiale fa pesare sull’Italia  ed in particolare sulla Campania dove ottomila lavoratori della Fiat a Pomigliano d’Arco rischiano la disoccupazione, Berlusconi ha auspicato che “chi è stato licenziato si trovi qualcosa da fare”. “ Io non starei con le mani in mano. È una situazione veramente difficile” ha osservato il premier il quale, nonostante l’ostruzionismo delle Regioni, è intenzionato ad andare avanti con il suo piano casa convinto che lo vuole la popolazione per un rilancio dell’economia. “Io -  ha aggiunto Berlusconi riferendosi alla situazione in generale - spero che si faccia di tutto affinché non si lasci nessuno a casa. Anche gli imprenditori si devono inventare qualcosa”.
 
Ma il Centro Studi della confederazione degli industriali, proprio oggi, ha risposto con proiezioni sulla crisi che, secondo il medesimo ufficio, sono peggori delle previsioni. I senza lavoro saranno l'8,6% nel 2009, per poi salire al 9% nell'anno successivo e  tra la metà del 2009 e la metà del 2010 verranno persi  altri 507 mila posti in tutto 867 mila se si considerano anche le persone in cassa integrazione.
 Cifre che fanno paura ma, a giudizio del ministro del Welfare  Maurizio Sacconi, “opinabili” e dettate anche dal “ piacere del peggio”. “ Mi consola il fatto - ha detto Sacconi - che anche coloro che si esercitano con il piacere del peggio ipotizzino un tasso di disoccupazione significativamente al di sotto di quello del 1997, cioè al 12,3%. E non era un secolo fa”.
Alfonso Maffettone / Italia Estera



 
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