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09 mar 2009Benedetto XVI in visita ufficiale in Campidoglio

Accoglienza solenne nell'Aula Giulio Cesare, sede del Consiglio comunale. Il Papa alla folla: ''Sono diventato un po' romano''. Il sindaco Alemanno: ''Giornata storica''. Anche un breve colloquio del Pontefice con il rabbino capo Riccardo Di Segni
 
di Antongiulio Pisani
 
ROMA, 9 MAR. (Italia Estera) - Roma ha ormai "il volto di una metropoli multietnica e multireligiosa, nella quale l'integrazione è talvolta faticosa e complessa". Papa Benedetto XVI, in visita ufficiale in Campidoglio, ha auspicato che Roma, di fronte al grande afflusso di immigrati e lavoratori stranieri, "saprà trovare la forza per esigere da tutti il rispetto delle regole della convivenza civile e respingere ogni forma di intolleranza e discriminazione".
Nel suo discorso al Campidoglio il Papa ricorda il ruolo svolto dalla Chiesa cattolica nell'affrontare l'attuale crisi economica, e, rivolgendosi alla città di Roma, invita tutte le istituzioni ad uno "sforzo concorde" per venire incontro ai bisogni dei più poveri, di chi perde il lavoro o di chi fa fatica a trovare una casa. "Come Vescovo di questa Città - ha detto il Papa rivolgendosi ai consiglieri comunali e al Sindaco Alemanno nell'aula Giulio Cesare - non posso dimenticare che anche a Roma, a causa dell'attuale crisi economica a cui prima accennavo, va crescendo il numero di coloro che, perdendo l'occupazione, vengono a trovarsi in condizioni precarie e talora non riescono a fare fronte agli impegni finanziari assunti, penso ad esempio all'acquisto o la locazione della casa. Occorre allora - ha detto il Papa - uno sforzo concorde fra le diverse Istituzioni per venire incontro a quanti vivono nella povertà".

"La Comunità cristiana - ha sottolineato Benedetto XVI - attraverso le parrocchie e altre strutture caritative, è già impegnata a sostenere quotidianamente tante famiglie che faticano a mantenere un dignitoso tenore di vita e, come già avvenuto recentemente, è pronta a collaborare con le autorità preposte al perseguimento del bene comune. Anche in questo caso i valori della solidarietà e della generosità, che sono radicati nel cuore dei romani, potranno essere sostenuti dalla luce del Vangelo, perché tutti si facciano nuovamente carico delle esigenze dei più disagiati, sentendosi partecipi di un'unica famiglia. In effetti, quanto più maturerà in ciascun cittadino la coscienza di sentirsi responsabile in prima persona della vita e del futuro degli abitanti della nostra Città, tanto più crescerà la fiducia di poter superare le difficoltà del momento presente".

"Per tutti noi oggi è una giornata storica", ha esordito il sindaco di Roma Alemanno nell'aula Giulio Cesare nel corso della seduta straordinaria del consiglio comunale alla presenza del papa. Alemanno ha ricordato le parole pronunciate dal precedente pontefice Giovanni Paolo II durante la sua visita in Campidoglio avvenuta 11 anni fa. In particolare, ha fatto riferimento a questo passaggio: "qui si ritrovano la Roma civile e la Roma cristiana, non contrapposte, non alternative, ma unite insieme nel rispetto delle differenti competenze, dalla passione per questa città e dal desiderio di renderne esemplare il volto per il mondo intero". Alemanno si rivolge a Ratzinger "come sindaco di una citta' operosa, che si trova ad affrontare gli effetti di una crisi economica globale, le sfide faticose dell'integrazione, il bisogno di sicurezza e di legalita', la ricerca di una identita' profonda e al tempo stesso proiettata verso il futuro".
Ad accogliere Benedetto XVI nella piazza, addobbata con i colori della città, gialli e rossi, sono stati il sindaco Gianni Alemanno e la moglie Isabella Rauti. Il sindaco ha baciato la mano al Pontefice. Nella piazza, ancora quasi vuota, i palloncini bianchi di alcune associazioni cattoliche e qualche striscione di benvenuto. Le campane del Campidoglio hanno suonato a festa accompagnando l'ingresso del Pontefice all'interno del Palazzo Senatorio.

Nella capitale, in occasione della visita del Pontefice, è scattato il piano sicurezza: il centro storico era pattugliato da oltre mille agenti della polizia. Il tragitto del corteo papale scelto all'ultimo momento è stato completamente transennato.

All'arrivo, il Pontefice e' salito lungo la breve scalinata laterale del Palazzo Senatorio. Una volta entrato, si è affacciato dal balcone del sindaco in Campidoglio, dal quale si domina l'intero panorama sul Foro Romano. Ma una folata di vento gli ha sollevato la mozzetta - la mantellina bianca che e' posata sulle sue spalle - avvolgendogli il volto. Rientrato nella stanza del sindaco, Benedetto XVI e' poi riuscito sul balcone per ammirare le vestigia dell'antica Roma.

Al termine del discorso pronunciato nell'Aula Giulio Cesare del Campidoglio, il Papa ha avuto un breve colloquio con il rabbino capo della Comunita' ebraica di Roma, Riccardo Di Segni. Un incontro rapido e informale ma significativo perche' seguito alle varie polemiche di questi mesi fra Vaticano e mondo ebraico.

La visita al Campidoglio si é svolta nel giorno di Santa Francesca Romana, compatrona di Roma - i santi patroni della capitale sono San Pietro e San Paolo. La santa e' molto popolare presso i cittadini romani, in quanto e' la protettrice degli automobilisti e nel suo giorno di calendario liturgico ha luogo la tradizionale cerimonia della 'benedizione delle automobili'.

Antongiulio Pisani / Italia Estera




 
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