di Alfonso Maffettone
ROMA, 6 MAR, (Italia Estera) - La Borsa di Milano è stata ancora una volta la peggiore in Europa dove Francoforte e Parigi hanno chiuso a -0,79% ,e a -1,37%, e Londra è rimasta invariata +0,02%. Il Mibtel è precipitato, alla fine della prima settimana di marzo, a meno 3,87% , una perdita pesante sulla quale ha inciso lo scivolone dei titoli bancari di Intesa Sanpaolo e Unicredit penalizzati anche dai timori di un crack del sistema finanziario nell’ Europa dell’est dove i due gruppi hanno portafogli di impieghi.
Il crollo è avvenuto, ironia della situazione, mentre il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi attribuiva la gravità della crisi ai media ed il “ calo delle borse ad una manciata di azioni”. “La Rai é l'unica tv di Stato che attacca il governo in carica", ha detto il premier sostenendo che il suo ministero ha fatto in Europa più degli altri contro la crisi. Ma Piazza affari non ha ridotto le perdite neppure dopo che Berlusconi ha annunciato lo stanziamento di altri quattro miliardi di euro per gli ammortizzatori sociali e la bocciatura della proposta del Partito Democratico per una indennità di disoccupazione a chi resta senza lavoro. “Una licenza a licenziare” ha detto il premier.
Gli investitori erano oggi di umore nerissimo e sono rimasti sordi anche alla notizia del via libera a un pacchetto di 17,8 miliardi per le infrastrutture deciso dal Cipe questa mattina a Palazzo Chigi. In pratica c’è il disco verde alle risorse per l'avvio della costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina per un costo di 6,1 miliardi di euro e per la realizzazione di metropolitane e collegamenti autostradali, un intervento dello Stato che dovrebbe rimettere in moto manodopera e cantieri.
Su Piazza Affari ha pesato come un macigno l’eco delle catastrofiche notizie provenienti dagli Stati Uniti. Altri 651 mila posti sono scomparsi dall’economia americana in febbraio ed il tasso di disoccupazione è salito all’8.1%, il più alto dal 1983. Oltre quattro milioni di americani sono rimasti senza lavoro dall’inizio della recessione e la GM, uno degli dei dell’industria Usa, rischia la bancarotta. “Sono cifre atroci. Abbiamo la responsabilità di agire ed e' quello che faremo. Questo Paese non ha mai risposto ad una crisi facendo lo spettatore” ha detto il presidente americano, Barack Obama.
Le reti televisive hanno mostrato interminabili file di disoccupati nelle strade americane fra i quali impiegati di banca e promotori finanziari disposti ad accettare lavori manuali pur di avere un salario. Ma il peggio non è ancora passato. Il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke ha ammonito in questi giorni che per uscire dalla crisi servono azioni coraggiose ed ha indirettamente bacchettato Obama ritenendo inadeguato il piano di emergenza economica da 787 miliardi di dollari varato dalla sua amministrazione. Bernanke non solo giustifica ma sollecita un ampliamento delle risorse necessarie al risanamento del sistema finanziario e allo stimolo dell'economia reale perche' "l’alternativa potrebbe essere quella di un episodio prolungato di stagnazione economica che non solo contribuirebbe ad un ulteriore deterioramento della situazione fiscale ma implicherebbe anche bassa produzione, bassa occupazione e bassi redditi per un lungo periodo" con un impatto negativo sul bilancio.
Sono parole che gelano qualsiasi ottimismo. Quindi i tassi di interesse resteranno bassi negli Usa e di riflesso anche in Europa dove la Banca Centrale Europea ha ridotto il costo del danaro dal 2% all’1,5%. "Oggi posso dire che i rischi di un deterioramento della situazione sono più elevati" ha detto il commissario UE Joaquin Almunia senza escludere una nuova revisione al ribasso delle stime di crescita presentate dalla Commissione il 19 gennaio scorso.
Alfonso Maffettone / Italia Estera