02 mar 2009 | Il Presidente Napolitano ha consegnato le chiavi della Chiesa ortodossa russa di Bari al Presidente Medvedev |
|
|
di Antongiulio Pisani
BARI, 1 MAR. (Italia Estera) - Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha partecipato a Bari con il Presidente della Federazione Russa, Dmitry Medvedev, alla cerimonia di consegna della Chiesa Ortodossa di San Nicola al Patriarcato di Mosca.
Nell'occasione, un colloquio e la successiva colazione offerta dal Presidente Napolitano al Presidente Medvedev, nella sede della Prefettura, ha consentito uno scambio di idee sulle maggiori questioni dell'agenda bilaterale e internazionale.
Nel pomeriggio ha avuto luogo la cerimonia ufficiale di consegna da parte del Presidente Napolitano al Presidente Medvedev delle chiavi d’argento della Chiesa Ortodossa di San Nicola che ha sancito simbolicamente il passaggio dell'edificio di culto.
Per i russi si tratta di un avvenimento di grandissima importanza. La chiesa ortodossa è stata costruita nel 1913-1917 con i soldi di Zar Nicola II e donazioni del popolo russo, ed è un punto di riferimento di alto valore per i numerosi pellegrini russi che si recano alla cripta di S. Nicola, custodita dal 1087 sotto l’altare nella Basilica Pontificia di San Nicola.
San Nicola è il santo più venerato nell’Ortodossia, ma le sue spoglie si trovano a Bari. Oltre sette secoli dopo la sua morte, quando in Puglia subentrò il dominio normanno, “Nicola di Mira” diventa “Nicola di Bari”. Sessantadue marinai baresi, sbarcati nell’Asia Minore già soggetta ai Turchi, arrivano al sepolcro di Nicola e s’impadroniscono dei suoi resti, che il 9 maggio 1087 giungono a Bari accolti in trionfo: ora la città ha un suo patrono. E forse ha impedito ad altri di arrivare alle reliquie. Dopo la collocazione provvisoria in una chiesa cittadina, il 29 settembre 1089 esse trovano sistemazione definitiva nella cripta, già pronta, della basilica che si sta innalzando in suo onore. E’ il Papa in persona, Urbano II, a deporle sotto l’altare. Nel 1098 lo stesso Urbano II presiede nella basilica un concilio di vescovi, tra i quali alcuni “greci” dell’Italia settentrionale: c’è già stato lo scisma d’Oriente.
Alla fine del XX secolo la basilica, affidata da Pio XII ai domenicani, è luogo d’incontro tra le Chiese d’Oriente e d’Occidente, e sede dell’Istituto di Teologia Ecumenica San Nicola. Nella cripta c’è anche una cappella orientale, dove i cristiani ancora “separati” dal 1054 possono celebrare la loro liturgia.
A Mosca a lui sono dedicate più del doppio di chiese di qualsiasi altro Santo. La Russia ha addirittura inserito nel suo calendario liturgico la festa, prettamente cattolica della Traslazione (1087) da Mira a Bari: Il tropario comune, cioè la preghiera principale ripetuta alla Liturgia Eucaristica e ad ogni Ora dell'ufficiatura in questa ricorrenza dice: “È giunto il giorno della festa radiosa. La città di Bari gioisce e con essa l’universo intero si rallegra, con canti ed inni spirituali. Oggi è la santa festività della Traslazione …”
“Dei santuari che si trovano fuori della Russia” si legge nel diario di un pellegrino russo del secolo scorso “dopo i Luoghi Santi della Palestina, il più caro a noi Russi è forse il tempio di Bari. Questa lontana città straniera è a noi vicina e cara perché all’interno delle sue mura e’ custodito quel tesoro inestimabile dei sacri resti del protettore e difensore della nostra patria”.
Con la rivoluzione bolscevica la proprietà della chiesa ortodossa passò alla città di Bari. Nel 2007 il governo italiano di Romano Prodi decise di donare la chiesa ortodossa russa, e la cerimonia della consegna delle chiavi d’argento si sarebbe dovuta svolgere il 6 dicembre scorso, festa di S. Nicola. Avrebbe dovuto parteciparvi in qualità di inviato del Patriarca Alessio II Kirill, l’attuale Patriarca. Ma tutto fu rinviato per la morte improvvisa di Alessio II avvenuta il 5 dicembre.
Alla consegna delle chiavi d'argento erano presenti il Sindaco di Bari, Michele Emiliano, il Ministro degli Affari Esteri, Franco Frattini, il Cardinale Salvatore De Giorgi che, in veste di Legato Pontificio, ha dato lettura del messaggio di Sua Santità Benedetto XVI. In un passo del suo messaggio il Papa dice: La Chiesa di San Nicola “risveglia in noi la nostalgia per la piena unità”. Il Pontefice ha colto anche l’occasione per rinnovare gli auguri al nuovo Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kìrill, “chiedendo allo Spirito Santo che illumini il suo impegnativo ministero”.
Presente alla cerimonia anche il Vescovo di Egorievsk Mark, Vice Capo della Direzione dei Rapporti della Chiesa del Patriarcato di Mosca.
Nel corso del suo intervento il Presidente Napolitano ha ricordato come la cerimonia "E’ il simbolo dell’amicizia fra i nostri paesi e i nostri popoli. E’ il simbolo dello storico dialogo tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa russa. E’ il simbolo più in generale dell’impegno comune a rafforzare la cultura della pace, nella comprensione reciproca e dell’avvicinamento fra le diverse tradizioni spirituali e culturali. Questo impegno - ha concluso il Capo dello Stato - è la migliore risposta al diffondersi dei fenomeni di intolleranza e dei fondamentalismi aggressivi che negano o minacciano conquiste essenziali di libertà e progresso civile."
Antongiulio Pisani /Italia Estera
|
|
|
| |
|