di Alfonso Maffettone
NEW YORK, 23 FEB, (Italia Estera) – Il famoso investitore americano di origine ungherese George Soros (nella foto accanto) è pessimista sulla crisi economica globale ed ha esternato la sua preoccupazione senza mezzi termini dopo aver messo in dubbio nei giorni scorsi la sopravvivenza dell’euro. “Il sistema finanziario mondiale si è disintegrato e non ha ancora toccato il fondo”, ha detto Soros parlando ad una conferenza conviviale alla Columbia University.
Il finanziere e speculatore monetario internazionale ha fatto il parallelo fra l’attuale turbolenza ed il crollo dell’Unione Sovietica ed ha detto che la crisi è molto più severa della Grande Depressione negli anni trenta.
"Noi siamo testimoni del crollo del sistema finanziario. La sua vita è stata sottoposta a salvataggio ed è ancora sotto salvataggio”, ha detto Soros secondo il quale non si vede ancora una uscita dal tunnel. La bancarotta del famoso istituto finanziario della Lehman Brothers Holdings Inc. in settembre, a giudizio del finanziere, marcò un punto di svolta nel funzionamento del sistema dei mercati.
Le dichiarazioni del finanziere e filantropo di origine ungherese hanno riecheggiato quelle fatte poco prima alla stessa conferenza dall’ex presidente della U.S. Federal Reserve Paul A. Volcker (nella foto), ora uno dei top consiglieri del Presidente Barack Obama.
Volcker ha detto che la produzione industriale d’oltremare sta declinando molto più rapidamente che negli Usa dove è sotto forte e continua pressione. “Io non ricordo nessun periodo, neppure quello della Grande Depressione, in cui le cose andavano a rotoli così velocemente e in modo così uniforme in tutto il mondo “, ha detto Volcker.
George Soros è uno dei più abili finanzieri americani al mondo e nei giorni scorsi fece scendere l’euro al di sotto della soglia di 1,30 contro il dollaro dichiarando di aver seri dubbi sulla tenuta della moneta unica in questa grande crisi. Il miliardario disse al
giornale austriaco Der Standard che l’euro non “sopravviverà” se l’Unione Europea non adotterà un piano globale per far fronte al “debito tossico”.
“Vi è la necessità di un accordo globale su come dividere il gravame derivante dal capitale perduto. Ogni paese lo dovrebbe sottoscrivere, altrimenti ne andrà in sofferenza più di uno“, affermò Soros .
Negli anni novanta, Soros guadagnò miliardi sulla caduta della sterlina e diventò famoso nel mondo dell'alta finanza per la sua lungimiranza.
Alfonso Maffettone / Italia Estera