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09 gen 2009Università, ecco cosa cambia con la riforma Gelmini approvata dal parlamento

Fondi per atenei 'virtuosi', borse di studio per studenti meritevoli e realizzazione di progetti per le residenze universitarie.

di Beppe Nisa

ROMA, 8 GENN.  La Camera ha approvato in via definitiva il decreto Gelmini sul riordino del sistema universitario. Il provvedimento ha ottenuto 281 sì e 196 voti contrari. Gli astenuti sono stati 28. Ieri si è votata la fiducia e il governo ha avuto il via libera dell'assemblea con 302 voti a favore, mentre 228 sono stati i voti contrari.

Con questa riforma ''si valorizza il merito, si premiano i giovani e si favorisce il ricambio generazionale''. Commenta al termine delle votazioni a Montecitorio, il ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Mariastella Gelmini. Per la prima volta, spiega, ''si afferma il valore del merito, assegnando le risorse in base ai risultati, premiando le universita' virtuose e 'punenedo' gli atenei 'spreconi'''.

Quanto ai tagli di cui parla il Pd, il ministro afferma che ''non ci sono stati, anzi -sottolinea- ci sono più risorse. Ma il vero problema dell'università italiana - ha aggiunto Gelmini - non sono quante risorse vengono stanziate, ma come questi soldi vengono spesi. Per anni ci sono stati sprechi che il governo ormai non può più permettersi: serve uno sforzo per migliorare l'impiego di queste risorse''.

Il Dl approvato prevede nuove norme per il reclutamento dei docenti, più assunzioni di ricercatori, finanziamenti per borse di studio e per residenze universitarie..

Il provvedimento contiene importanti modifiche per il sistema universitario italiano. Tra le novità, maggiore trasparenza nei concorsi. Per il reclutamento dei professori universitari il testo prevede che le commissioni che giudicheranno gli aspiranti professori universitari di prima e seconda fascia saranno composte, a differenza di quanto accadeva fino ad ora, da 4 professori sorteggiati da un elenco di commissari eletti a loro volta da una lista di ordinari del settore scientifico disciplinare oggetto del bando e da 1 solo professore ordinario nominato dalla facoltà che ha richiesto il bando. Si evita così il rischio di predeterminare l'esito dei concorsi e si incoraggia un più ampio numero di candidati a partecipare.

Novità anche per il reclutamento dei ricercatori. In attesa di un riordino organico del sistema di reclutamento dei ricercatori universitari, spiega il Miur, le commissioni che giudicheranno i candidati al concorso saranno composte da un professore associato nominato dalla facoltà che richiede il bando e da 2 professori ordinari sorteggiati da una lista di commissari eletti tra i professori appartenenti al settore disciplinare oggetto del bando. La valutazione dei candidati avverrà secondo parametri riconosciuti anche in ambito internazionale.

Il provvedimento prevede, quindi, che le università con una spesa per il personale troppo elevata (più del 90% dello stanziamento statale) non potranno effettuare nuove assunzioni. La norma pone un freno alle gestioni finanziarie non adeguate di alcune università (soprattutto nel rapporto entrate-uscite). Da oggi le università che spendono più del 90% dei finanziamenti statali (Fondo di Finanziamento Ordinario) in stipendi non potranno bandire concorsi per docenti, ricercatori o personale amministrativo. E ancora, per favorire l'assunzione dei giovani ricercatori, il blocco del turn over (a quota 20% nelle altre amministrazioni) viene elevato al 50%.

Delle possibili assunzioni presso le Università, almeno il 60% dovrà essere riservato ai nuovi ricercatori. I bandi di concorso per posti da ricercatore già banditi sono esclusi dal turn over. 2300 ricercatori dunque saranno esclusi dal blocco. Il decreto stabilisce inoltre che gli enti di ricerca sono esclusi dal blocco delle assunzioni che è entrato in vigore per tutte le amministrazioni pubbliche. Queste tre iniziative, sottolinea il Ministero, permetteranno di assumere 4000 nuovi ricercatori. Piu' finanziamenti (cioe' il 7% del Fondo del Finanziamento Ordinario e del Fondo Straordinario della Finanziaria 2008) saranno distribuiti alle Università migliori: quelle con offerta formativa, con qualita' della ricerca scientifica, qualita', efficacia ed efficienza delle sedi didattiche migliori.

Le università più virtuose saranno individuate in tempi molto brevi attraverso i parametri di valutazione Civr (Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca) e Cnvsu (Comitato nazionale valutazione del sistema universitario). Per la prima volta in Italia si distribuiscono soldi alle Università in base a standard di qualità. Per la prima volta in Italia tutti gli aventi diritto avranno la borsa di studio. L'incremento di 135 milioni di euro sarà destinato ai ragazzi capaci e meritevoli, privi di mezzi economici. 180 mila ragazzi oggi sono idonei a ricevere la borsa di studio e l'esonero dalle tasse universitarie, ma solo 140.000 li ottengono di fatto già oggi. Il provvedimento stanzia, infine 65 milioni per nuove strutture per il 2009 consentendo la creazione di 1700 posti letto in più per studenti universitari. Saranno realizzati progetti per le residenze universitarie.

Beppe Nisa / Italia Estera




 
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